Login to your account

Username *
Password *
Remember Me
Calogero Lazzaro

Calogero Lazzaro

 

L’Akragas pensa al prolungamento del contratto al tecnico Marco Coppa. Ad anticiparlo è il direttore generale biancazzurro, Graziano Strano in una intervista trasmessa dai canali social del club.

“Il lavoro di mister Coppa è finora più che apprezzato dalla società. La squadra gioca un calcio apprezzabile, l’allenatore sta valorizzando i giovani e tanti di loro stanno trovando ampio spazio, complici le numerose defezioni ed anche qualche errore commesso dalla proprietà in sede di mercato estivo. Uno dei tanti giovani, l’agrigentino doc Giovanni Di Stefano classe 2006, è stato convocato ad uno stage della nazionale italiana juniores di categoria. E questo va anche a merito di Coppa. Il nostro allenatore sta dimostrando di essere preparato e merita la riconferma sin da adesso”.

Graziano Strano approfitta del turno di riposo di domenica prossima per fare un primo parziale bilancio della stagione.

“L’Akragas è una matricola, non è stata costruita per vincere il campionato ma per blindare la serie D. Vorrei ricordare che il 70 per cento della squadra e dello staff è composto da esordienti nella categoria. Direi che al momento l’Akragas merita un sette e mezzo pieno”.

Il dg dell’Akragas parla anche dell’immediato futuro e, quindi, di mercato.

“Abbiamo già una buona intelaiatura. Abbiamo da qualche settimana un attaccante vecchia maniera dal nome Pedro Leuca che ci sta dando una grandissima mano. Abbiamo la fortuna di avere giocatori di spessore come Grillo, Llama, Pantano, Cipolla, Sanseverino, Sorrentino. Abbiamo fatto un mix di gioventù ed esperienza niente male. Ma chiaramente qualche errore è stato fatto e va riconosciuto. Posso dire che quelle poche chicche che mancano sono già con noi. Fra oggi e domani annunceremo un graditissimo ritorno in casa Akragas che farà felici i tifosi e altre rifiniture di giovani che completerà l’organico”.

Graziano Strano non svela il nome ma, a meno di improbabili colpi scena, l’Akragas si appresta a riabbracciare Desiderio Garufo dopo la breve parentesi a Favara. Il dirigente dell’Akragas si sofferma poi sullo stadio Esseneto.

“Stiamo lavorando giorno e notte per organizzare il rilancio del club ed è intendimento della proprietà quello di crescere. Ma la crescita passa anche dall’avere a disposizione uno stadio efficiente, dotato di impianto di illuminazione ed un terreno di gioco ottimale. Questo purtroppo non dipende da noi e ci auguriamo che chi di dovere supporti l’Akragas per consentirle di approdare dove merita, ovvero tra i professionisti”.  

  

 

 

 

Bella, volitiva ed efficace per 65 minuti e poi fragile e vulnerabile. L’Akragas ha praticamente buttato una vittoria che sul tre a zero sembrava in cassaforte. Avanti di tre gol al “Tupparello” i biancazzurri di Marco Coppa si sono fatti rimontare da un Acireale che fino rinvigorita dall’ingresso in campo nel secondo tempo dall’ex Peppe Savanarola. Grande rammarico in casa Akragas per aver sprecato l’opportunità di conquistare una bella vittoria in trasferta. Alla fine 3-3. Un punto sicuramente non male ma che alla luce dell’andamento del match ha un sapore non particolarmente dolce.

L’Akragas la sblocca dopo 10 minuti con il solito giovane Di Mauro. Al 21esimo il raddoppio con l’attaccante Leuca sotto porta ma va rimarcato l’ottimo lavoro di Rechichi, bravo a saltare un avversario e a servire un assist al centro dell’area perfetto per il nuovo arrivato in casa Akragas. L’Acireale resta poi in dieci per l’espulsione di Vaccaro. Nel primo tempo si vede solo l’Akragas che sfiora il terzo gol con Grillo e Mannina.

Nella ripresa l’Akragas sembra dare continuità a quanto di buono nella prima parte di gara. I biancazzurri segnano la terza rete dopo 4 minuti. Sugli sviluppi di un corner di Mannina, Leuca timbra il palo e poi Perez raccoglie la respinta e mette la palla nel sacco. Poi l’Acireale spezza l’incantesimo negativo. Al 17esimo accorcia il divario con Maltempo con un gran bel colpo di testa su corner di Lucchese. I granata tornano in partita.

L’Akragas resta in dieci per l’espulsione del portiere di Sorrentino per fallo di reazione. Al 23esimo gol capolavoro dell’ex Sant’Agata Cicirello con un gran tiro dalla distanza sul quale nulla può il secondo portiere Busà. Al 31esimo gli etnei completano l’opera pareggiando su calcio di rigore per l’atterramento di Cicirello. Dal dischetto Peppe Savanarola è implacabile. Nei minuti finali l’Acireale ha avuto la possibilità di vincerla con Savanarola e lo stesso è capitato all’Akragas con Trombino ma il portiere Zizzania salva.

Finisce 3-3 e primo pareggio esterno per l’Akragas. A fine partita deluso il tecnico dell’Akragas Marco Coppa. “Sono molto arrabbiato perché per 65 minuti in campo si è vista solo l’Akragas. Peccato per il proseguo. Paghiamo anche l’inesperienza di numerosi giovani che comunque stanno crescendo e ci stanno dando tanto. Ci portiamo a casa un punto prezioso su un campo difficile e avendo giocato 65 minuti da grande squadra”.  

In sala stampa anche il ds Peppe Cammarata. “Abbiamo giocato in parte una grande partita. Siamo stati bravi a fare tre gol e poi siamo calati consentendo all’Acireale di rianimarsi e prendere fiducia. Complimenti doverosi, comunque, all’Acireale. Noi abbiamo peccato di maturità, abbiamo perso il controllo della partita e alla fine ho temuto anche di perderla”.

  

 

E’ stato il più giocatore dell’Akragas più votato del mese di ottobre. Benny Baio riceverà la targa il prossimo 17 dicembre in occasione della partita che la squadra biancazzurra giocherà all’Esseneto contro il Siracusa.

Intanto, il giocatore di Bivona ha partecipato alla cena mensile organizzata dal Fans Club ricevendo la pergamena. Foto ricordo e, ovviamente, è stata l’occasione per parlare del percorso della squadra di Coppa nel campionato di serie D e di ripercorrere la carriera di Baio, con la maglia dell’Akragas oramai da quasi sei anni.   

 

Finisce in parità – uno a uno - l’attesa sfida dell’Esseneto. Akragas e La Fenice Reggio Calabria, nata dalle ceneri della Reggina, si dividono la posta in palio. Pari giusto al termine di una gara che ha divertito il pubblico.

Meglio l’Akragas nel primo tempo. La squadra di Coppa ha giocato con cuore, determinazione e intraprendenza, dimostrando di non essere inferiore agli avversari. Akragas che ha ben controllato la manovra reggina ed è riuscita a sbloccare la partita al 24esimo con il sempre più in crescita e decisivo Di Mauro. Il giovane biancazurro ha ricevuto palla da Grillo ed ha dato il colpo decisivo.

L’Akragas ha avuto l’opportunità di raddoppiare ma i tentativi non sono andati a buon fine. Sterile, invece, la reazione degli ospiti nelle cui fila abbiamo rivisto l'ex Salandria.

La difesa dell’Akragas è attenta e ordinata ed il centrocampo svolge bene il proprio compito guidato dall’esperto Sanseverino.

Nel secondo tempo reggini sicuramente più vivaci. L’Akragas è calata ed ha subito il gioco della squadra di Trocini. Gli amaranto pareggiano al 55esimo con Perri e avrebbero anche potuto ribaltarla ma la difesa agrigentina è riuscita a mantenere alta la concentrazione e a portare a casa il pareggio. I reggini recriminano per due calci di rigore non concessi.

Pareggio nel complesso giusto, ben accolto alla fine dal tecnico biancazzurro Marco Coppa. “Bella Akragas nel primo tempo. Bravi a fare gol, un po’ meno per non essere riusciti a realizzare la seconda rete quando ne abbiamo avuto la possibilità. Nel secondo tempo siamo calati atleticamente e la Reggina ha giocato meglio e va riconosciuto. Noi abbiamo pagato l’impegno di Coppa Italia, era da mettere in conto. Merito comunque ai nostri ragazzi perché, seppur a fasi alterne, stanno facendo davvero grandi cose. Abbiamo un gruppo molto coeso: giovani e senior che si sono ben amalgamati. Ultimamente abbiamo qualche carenza numerica di under e stiamo facendo un grosso sforzo. Llama utilizzato solo a secondo tempo inoltrato? Purtroppo non è ancora al top della condizione ma l’ho voluto mandare in campo per dare una scossa al gruppo”.

 

 

La questione stadio Esseneto è la “partita” più importante e attesa da molti anni dai tifosi dell’Akragas. Dalla realizzazione dell’impianto di illuminazione, e più in generale della sistemazione e riqualificazione dello stadio di via Petrarca, dipende il rilancio della squadra che altrimenti non potrebbe andare oltre la serie D.

Ne abbiamo parlato con l’assessore allo sport del Comune di Agrigento, Gerlando Piparo.   

 

Assessore, in questi ultimi giorni si torna a parlare dello stadio. Qual è la situazione?

 

“Prima di tutto, è importante sottolineare che alcune parti della struttura ubicata in Via Petrarca non sono ancora state censite.  Stiamo attivamente lavorando per risolvere questa questione e, allo stesso tempo, ci stiamo adoperando per reperire i finanziamenti necessari per la realizzazione del progetto relativo allo Stadio Esseneto.

Grazie all'impegno dell'intera amministrazione, due giorni fa abbiamo formalizzato il progetto di fattibilità tecnico-economica e stiamo procedendo con la nomina del responsabile del procedimento e successivamente del progettista. Attualmente, attendiamo l'esito dei colloqui svolti presso il Ministero e la Regione riguardo al decreto”.

 

Da troppi anni Agrigento attende la realizzazione di questo importante impianto. Siete consapevoli dell'importanza che riveste?

 

“Certamente ed è per questo che desideriamo essere chiari e pragmatici. Sono il primo tifoso dell’Akragas avendo anche avuto il privilegio di indossare la maglia biancazzurra. Sin da quando mi sono insediato seguo con particolare attenzione la questione stadio e vi posso assicurare che c’è il massimo impegno”.

 

Quali opere intendete realizzare?

 

"Con il decreto di finanziamento che speriamo finalmente di ricevere realizzeremo l'installazione delle torri faro e provvederemo alla riqualificazione delle aree esterne allo stadio”.

 

Questo decreto riguarda "Agrigento Capitale della Cultura"?

 

“No, sono due questioni separate. Questo è un percorso intrapreso dal nostro gruppo politico. Non stiamo cercando di incolpare nessuno – sia chiaro - agiamo con responsabilità e siamo fiduciosi di trovare una soluzione. Ricordo, inoltre, che il nostro stadio Esseneto è inserito nel piano di evacuazione e, in caso di calamità naturale, diventerebbe un punto di raccolta. Proprio per questo motivo, l'impianto di illuminazione diventa di vitale importanza per la collettività agrigentina".

 

Oltre alla realizzazione dell’impianto di illuminazione ha il carattere d’urgenza la sistemazione del terreno di gioco. Anche ieri nella gara che l’Akragas ha giocato col Trapani sono emerse le difficoltà a giocare su un campo che gli stessi diretti interessati definiscono alquanto problematico che li sottopone a rischi di infortuni, come purtroppo già successo. Ci auguriamo si provveda presto al rifacimento.  

 

 

L’Akragas esce di scena dalla Coppa Italia di serie D con una sconfitta tre a zero all’Esseneto contro la corazzata Trapani ma il risultato non deve trarre in inganno. I biancazzurri hanno nel complesso offerto una buona prova e avrebbero meritato miglior fortuna. Il Trapani non ha certamente rubato nulla e l’eliminazione dalla coppa ci può stare ma certamente la squadra agrigentina, anche con in campo chi finora ha avuto meno spazio in campionato, ha dato prova di essere viva e determinata.

Il Trapani ha fatto valere il maggiore tasso tecnico e con sicuramente maggiore concretezza è riuscita nell’intento di ottenere il successo.

L’Akragas ha giocato un buon primo tempo costruendo almeno tre occasioni gol neutralizzate dal portiere granata Tartaro.

Gli ospiti sono stati bravi a sbloccarla dopo nove minuti con un gran tiro dalla distanza di Sbrissa, tra i migliori del match. Nella ripresa dopo appena un minuto il Trapani trova il secondo gol con Samake e a quel punto per l’Akragas la partita si è notevolmente complicata. Nei minuti di recupero è arrivata anche la terza marcatura ospite ancora con Sbrissa.

L’Akragas saluta, dunque, la Coppa Italia e adesso si può totalmente dedicare al campionato. Domenica prossima all’Esseneto arriva La Fenice Reggio Calabria.

Il commento a fine gara del tecnico Marco Coppa. “Ho visto una buona Akragas nel primo tempo e meritavamo il pareggio. Poi il secondo gol del Trapani ha complicato il proseguo. Sono, comunque, soddisfatto perché ho dato spazio a chi finora ne ha avuto meno ed ho ricevuto ottime risposte. Chiunque viene chiamato in campo svolge appieno il proprio compito e questo mi rende orgoglioso del gruppo. Oggi Perez, Scandurra, Leuca, Marrale hanno giocato una buona partita. Adesso ci concentriamo sul campionato. Domenica ci attende un’altra battaglia ma se l’Akragas gioca come sa non temiamo nessuno”.

 

 

 

 

 

L’Akragas incassa un’amara sconfitta di misura a Barcellona Pozzo di Gotto con la Nuova Igea Virtus. Biancazzurri castigati al 90esimo da Longo. A far discutere in casa Akragas è il modo come è maturato il gol della squadra di Di Gaetano, ritenuto scorretto. A parlarne in sala stampa è il tecnico agrigentino Marco Coppa.

“Una partita si può perdere ma non in questo modo. Un giocatore dell’Igea Virtus era a terra ed il nostro capitano Alfonso Cipolla non ha scaraventato il pallone fuori aspettandosi il fischio del direttore di gara che non è arrivato ed ha quasi regalato il pallone ai padroni di casa. Piuttosto che metterlo loro fuori per consentire i soccorsi al giocatore sono andati a fare gol.

Sono comportamenti che fanno male al calcio e che vanno detti con chiarezza. Per il resto la prestazione dell’Akragas è stata superiore a quella dell’Igea Virtus sia dal punto di vista tecnico che tattico”.

In sala stampa anche il direttore sportivo dell’Akragas Peppe Cammarata secondo cui “il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio. Nel secondo tempo siamo stati più pericolosi dei nostri avversari. Il nostro portiere Sorrentino ha fatto solo una parata. Mi rammarica come è maturata la sconfitta. Castigati per una ingenuità. Abbiamo fatto male a non buttare la palla fuori. Poi il gesto di Biondo è di una antisportività unica”.

 

 

Era la stagione 1973/1974. Arrivavano all’Akagas due giovani calciatori, Dario Spagnoli e Claudio Di Blas: il primo bergamasco di nascita ma modenese di adozione, friulano il secondo.

Da allora sono trascorsi 50 anni. Un compleanno speciale che i due ex calciatori hanno voluto festeggiare tornando proprio ad Agrigento.

Allo stadio Esseneto, poco prima della partita che l’Akragas ha giocato con la Sancataldese, Spagnoli e Di Blas su iniziativa della società insieme a Enzo Nocera, componente del Fans Club Akragas,  ha voluto consegnare loro un riconoscimento. A consegnarlo la presidente dell'Akragas Roberta Lala e un’altra bandiera biancazzurra, Matteo Colucci, oggi uomo immagine dell’Akragas.

Una bellissima occasione per rivedere oltre a Di Blas e Spagnoli anche altri ex calciatori che in quell’epoca hanno indossato la maglia biancazzurra dell’Akragas. Sul terreno di gioco anche Angelo Lombardo, Ciccio Galia, Ettore Farrauto, Nino Indelicato e Roberto Marini.

Pezzi di una storia che non finisce mai di emozionare. A distanza di 50 anni hanno voluto ritrovarsi ad Agrigento. Storia di un amore indissolubile. L’Akragas resta nel cuore.

 

  1. Popular
  2. Trending
  3. Comments