Un punto più per l’onore che per la classifica. All’Esseneto l’Akragas conquista il pari, senza gol, nella sfida con l’Acireale. Gara in un clima diverso dal solito: curva vuota, senza il tifo organizzato. I tifosi, infatti, come avevano preannunciato, in segno di protesta hanno disertato lo stadio e sono rimasti fuori. Chiedono un totale rinnovamento dirigenziale, di voltare pagina per provare a ripartire.
L’Akragas priva di numerosi giocatori tra squalifiche, infortuni e qualche addio, ha giocato con impegno, determinazione e cuore. I ragazzi di Favarin hanno provato a conquistare l’intera posta in palio ma non sono riusciti a superare la retroguardia acese.
Gli ospiti, galvanizzati dalla sorprendente vittoria col Siracusa, hanno dovuto fare i conti con una squadra volitiva, che – come si dice in questi casi – ha messo il cuore oltre l’ostacolo per provare a regalare la vittoria ai pochi tifosi sugli spalti.
L’Acireale ci ha provato in diverse occasioni con Sueva e Mokulu ma il portiere Gerlero è stato bravo a neutralizzare.
L’Akragas prova a pungere in avanti con Mudrinsk. L’attaccante sul finire di partita colpisce anche il palo ma per l’assistente era in posizione irregolare. L’Acireale ha giocato in dieci uomini per l’espulsione dal 75esimo di Romano.
Finisce zero a zero. Un punto che serve a poco all’Akragas. La squadra di Favarin si avvia alla retrocessione e restano tanti punti interrogativi sul futuro.