Dalle previsioni di un futuro roseo di due giorni fa al malcontento di oggi. L’Akragas non ritiene appetibile il bando di affidamento dello stadio Esseneto elaborato dal Comune di Agrigento. In una nota il dirigente Giuseppe Deni annuncia che nel caso in cui l’Ente non provvedesse a modificarlo, il club non parteciperà alla gara in programma il prossimo 8 aprile.
Ecco il commento di Deni.
"Dopo aver letto e riletto con attenzione le carte, la nostra soddisfazione per la pubblicazione del bando è andata a farsi benedire. La nostra idea è totalmente cambiata e siamo molto amareggiati. Ci viene da pensare di essere stati presi in giro e di essere vittime di uno scherzo. Ci dispiace dirlo ma si tratta di una bocciatura senza appello e che al momento esclude una possibile partecipazione dell’Akragas al bando di evidenza pubblica del Comune.
Il bando contiene tante incongruenze, molte cose non ci convincono. Si tratta di un'articolazione a mio giudizio vergognosa. E’ come se uno si affittasse una casa e ogni volta che intende invitare qualcuno a cena deve chiedere l’autorizzazione al proprietario. Non si articola così. Il bando prevede anche che chi si aggiudica la gara deve pensare alle opere di manutenzione straordinaria.
Il conduttore fa la manutenzione ordinaria, ma la straordinaria spetta al proprietario. Se allora cade il tetto della tribuna che si fa? Lo fa chi ha in gestione l’impianto?
C’è un regolamento comunale che prevede che le concessioni possono essere estese fino a 15 anni se chi ha in affidamento l’impianto realizza dei lavori. Serve a far sì che si rientri dall’investimento. Qui invece, e non si capisce perché, non è previsto. Se dovessi fare un intervento straordinario, come ad esempio il rifacimento del manto erboso dopo 5 anni dovrei lasciarlo? Così recita il regolamento comunale.
Il bando fatto così penalizza chiunque voglia concorrere per l'aggiudicazione. E’ un insulto all’intelligenza delle persone. Al momento noi paghiamo 50 euro per gli allenamenti, e 250 euro per le partite, ma le utenze le paga il Comune. Adesso il bando è strutturato diversamente e non c’è solo la questione del canone da 1500 euro al mese.
L’Akragas non è interessata a questo bando così come è. La politica deve fare una scelta e penso che in auto tutela possono sospendere questo bando e aggiungere gli accorgimenti necessari. La Società chiede tre semplici modifiche a cominciare dal fatto che non dobbiamo chiedere alcuna autorizzazione se non quelle previste dalla legge. Se vogliamo fare il bar è evidente che bisogna chiedere la Scia. Ma non è possibile che per ogni attività ci debba essere una autorizzazione del Comune. Se arriva un sindaco al quale non siamo graditi che si fa?
Poi c’è la questione delle opere di manutenzione straordinaria che devono essere, come è normale che sia, a carico del Comune. L’Akragas è disponibile ad accollarsi quelle di ordinaria amministrazione. Il terzo punto è la durata: ogni intervento a spese della società deve allungare proporzionalmente il periodo di concessione come previsto da regolamento comunale. Altrimenti che senso ha investire?
Poi ci sono alcuni aspetti che mi fanno sorridere. Ad esempio è previsto che ci siano giorni di chiusura obbligatoria in alcuni giorni festivi. Se la lega mi chiede di giocare il 6 gennaio che gli dico? Non posso aprire lo stadio? Poi chiedono obbligo di tenere aperto lo stadio dalle 10 alle 13. Ma per fare cosa?
Se il bando non cambia noi non siamo interessati. Mi spiace dirlo ma così il futuro dell’Akragas diventa nebuloso. Speriamo che il comune si renda conto che questo bando è pura follia. Se il comune ritira bando e fa le modifiche siamo pronti a rivedere le nostre posizioni. Altrimenti non siamo interessati."