E’ un momento delicato per l’Akragas. A renderlo tale non sono tanto i risultati della squadra, che tra alti e bassi sta nel complesso rispettando i programmi societari di inizio stagione, quanto piuttosto le vicende extra legate alla chiusura al pubblico dello stadio Esseneto da parte della Questura e le vicende dirigenziali che si legano al provvedimento.
In tutto ciò a pagarne le conseguenze sono purtroppo anche e soprattutto i tifosi che non potranno seguire la loro squadra del cuore nelle gare casalinghe fino al termine della stagione. Una beffa. E lo è ancor di più per chi in estate aveva acquistato l’abbonamento.
La società dell’Akragas trasmetterà gratuitamente le gare interne tramite la tv del club ma - diciamolo con franchezza - non è esattamente la stessa cosa e non tutti hanno la possibilità di seguirla in streaming, specie chi ha qualche anno in più e non è social.
Un problema certamente da risolvere, si spera in fretta. Una città come Agrigento, che nel 2025 sarà capitale italiana della cultura, ha il suo stadio chiuso.
L’attuale società dell’Akragas lavora per superare il problema. Giuseppe Deni ha annunciato l’intenzione di cedere le sue quote residue. Nelle ultime ora si è fatto avanti pubblicamente l’imprenditore di Grotte Diego Russello. Sarebbe però intenzionato a rilevare il 100% delle quote, non quelle residue.
Con un post su Facebook ha comunicato ai tifosi di aver dato mandato a consulenti svizzeri insieme all’agrigentino Salvatore Burgio di verificare la situazione attuale della società che detiene la proprietà della squadra di calcio.
Ad Agrigento si parla anche di Marcello Giavarini, l’imprenditore già presidente dell’Akragas negli anni dell’ultima serie C. Lui non ha mai nascosto l’amore e la passione per la squadra di calcio di Agrigento ma bisognerà vedere se in questo momento Giavarini desideri riprendersi il club per rilanciarlo.
Un momento particolarmente delicato per l’Akragas e di incertezza sul futuro. I tifosi organizzati sono delusi e amareggiati. Tramite i social hanno annunciato che da qui alla fine del campionato non seguiranno più la squadra, proprio perché non vedono chiarezza e prospettive stabili.
L’auspicio è che tutto si possa risolvere a breve, anche perché bisogna innanzitutto mantenere la serie D che costituisce un patrimonio importante su cui sviluppare il rilancio, aspettando che si lavori alla ristrutturazione dello stadio Esseneto. Le opere sono oramai ritenute urgenti. Occorre rifare il manto erboso, realizzare l’impianto di illuminazione e recuperare nel complesso strutturalmente l’impianto. Da troppi anni non si interviene ed è giunto il momento di farlo. Lo merita la città, lo merita l’Akragas.