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Carmelo Lazzaro

Carmelo Lazzaro

Con una prova di determinazione e coralità la Fortitudo Moncada Agrigento batte Rieti e conquista due punti importanti. 83 a 74 il risultato finale di una gara sempre condotta dai biancazzurri.

La squadra di Franco Ciani, ancora priva del play Zugno, prende subito in mano della redini del match imponendo il proprio gioco.  Al termine del primo quarto Agrigento è avanti 28 a 13. Cannon, Pepe ed Evangelisti sono i principali realizzatori rispettivamente con 17, 16 e 15 punti.

Rieti è sostanzialmente Hearst dipendente. L’americano metterà a segno a fine gara ben 32 punti ma da solo non riesce a cambiare le sorti di una gara che Agrigento voleva vincere a tutti i costi.

La Fortitudo Moncada gestisce il vantaggio e controlla la partita senza eccessivi problemi. Agrigento concede poco a Rieti e i due punti sono in cassaforte.

Soddisfatto a fine gara il coach Franco Ciani.

 “Sotto il profilo del morale e della convinzione questa vittoria ci ha fatto bene. Oggi stiamo ritornando sull’assetto tattico completo. Abbiamo avuto minuti di straordinaria concentrazione, alternati a qualche disattenzione. Fortunatamente non abbiamo mai mollato e siamo riusciti a concedere poco. Hearst? Era un giocatore difficilmente marcabile. Williams era uno dei giocatori preposti alla marcatura, ma abbiamo dovuto fare i conti troppo presto con i falli”.

Figuraccia. Un passivo pesantissimo come non accadeva da anni. Sette gol nel professionismo l’Akragas non li aveva mai incassati. Oggi l’Akragas 2017/2018 di Raffaele Di Napoli è “riuscita” ad entrare nella storia negativa del club.  

A Castellammare di Stabia è stata scritta l’ennesima pagina nera di una stagione pessima. La Juve Stabia ha passeggiato su una squadra oramai alla deriva. Poco da raccontare se non il lungo elenco di chi è andato a bersaglio: Mastalli al 21’, Strefezza 28’ e 39’; Canotto al 42’; Simeri al 53’, 56’ e 75’.

Akragas inesistente, priva di mordente, incapace di fare gioco e nel secondo tempo spazio ai giovani e la squadra di Di Napoli è affondata sotto i colpi di una Juve Stabia per la quale è stata una semplice seduta di allenamento.

Si può perdere ma non in questo modo. I ragazzi di Di Napoli hanno confermato di non essere all’altezza della serie C. Ennesima sconfitta di un gruppo che dopo gli acquisti di gennaio - secondo il tecnico Di Napoli ed il ds Ernesto Russello - avrebbe cambiato marcia. I risultati stanno bocciando l’operato di staff tecnico e di ciò che resta della dirigenza guidata da Silvio Alessi.

I sette gol incassati a Castellammare di Stabia sono una mortificazione, sanno di resa da parte di una squadra che solo a parole, alla luce dei risultati sul campo di questa stagione, dice di credere ancora nella salvezza.

A fine gara così il tecnico Lello Di Napoli: “Abbiamo fatto una grande figura di m…a. Ognuno deve prendersi le sue responsabilità”.

Da alcune settimane non segue più i giovani della formazione berretti dell’Akragas. Adesso Accursio Sclafani, tramite il proprio profilo facebook, spiega i motivi del suo allontanamento dal club biancazzurro. Ecco cosa scrive il tecnico agrigentino.

 “Penso sia doveroso da parte mia dopo diversi giorni di silenzio portare a conoscenza di chi mi stima e di chi segue da anni il mio percorso calcistico, le motivazioni reali per le quali non sono più alla guida assieme al mio Staff della Berretti Nazionale dell'Akragas.

In questo anno e mezzo assieme al mio staff che ringrazio pubblicamente per la professionalità e l'impegno profuso, abbiamo dato tutto quello che era nelle nostre possibilità al fine di contribuire alla crescita dei ragazzi e proiettarli nel calcio dei grandi.
Per i numeri, le statistiche e i giovani valorizzati anche grazie al nostro lavoro, lascio che siano gli addetti ai lavori a giudicare il nostro operato.
Siamo stati professionali, svolgendo il quotidiano con programmazione, passione e sacrificio. Purtroppo abbiamo ricevuto poco e niente in "riconoscenza".
Abbiamo preso la decisione di fermarci solo perché sono venute a mancare le possibilità di continuare a sostenere le spese quotidiane per recarci agli allenamenti.
A malincuore ho comunicato a chi di dovere tale decisione rimanendo in attesa di comunicazioni in merito.

Comunicazioni che non sono mai arrivate, prendendo solamente atto dal comunicato a mezzo stampa "non ufficiale" che annunciava l'affidamento della guida tecnica ad altri (niente contro Ciccio Nobile persona che rispetto e stimo).

Probabilmente nel calcio, quello vero, tutto questo non sarebbe successo.
Ne prendiamo atto e andiamo avanti, sicuramente ci servirà per il futuro che di sicuro il "nostro" sarà roseo e ricco di soddisfazioni.
Ringrazio uno per uno tutti i ragazzi conosciuti in questo periodo, per la loro disponibilità, educazione e rispetto nei miei confronti e nel mio staff.
Spero di avergli dato tanto e non solo calcisticamente, il calcio passa ma i veri valori umani e di vita quotidiana, quelli rimangono per sempre”.

Grazie...
Accursio Sclafani

L’unica speranza è riposta negli iraniani. Concretamente sono solo loro oggi gli interessati a rilevare il pacchetto societario dell’Akragas. La trattativa c’è e gli imprenditori che di tanto in tanto si vedono allo stadio “Esseneto” sono alcuni dei potenziali soci. Il gruppo che ha puntato gli occhi sull’Akragas è composto da numerosi imprenditori iraniani che prima di sottoscrivere le proprie quote e, dunque, accettare di “sposare” il progetto calcistico intendono vedere di persona la realtà Akragas, desiderano conoscere.

La trattativa c’è e va avanti, grazie all’impegno soprattutto dell’avvocato Enzo Caponnetto che, come si ricorderà, ha fatto parte del gruppetto agrigentino andato a Teheran per incontrare i vertici del gruppo interessato all’acquisizione del club biancazzurro.

Si va avanti a piccoli passi. La trattativa non è semplice ma se, come sperano ad Agrigento, dovesse andare a buon fine c’è chi ritiene possa essere il toccasana per l’Akragas. Il gruppo interessato a subentrare avrebbe buoni intenzioni e idee chiare.

Gli iraniani sono in “esplorazione”. Nei prossimi giorni è atteso ad Agrigento l’arrivo di altri imprenditori dello stesso gruppo. La missione continua. I tifosi sperano nel buon esito della trattativa per tornare, finalmente, a parlare di calcio giocato.

Comprensibile la diffidenza di molti tifosi biancazzurri. Si può solo attendere.    

All’Akragas non riesce l’impresa di fermare la corazzata Lecce. Biancazzurri puniti due a zero: un gol per tempo, il primo dei quali siglato dall’ex Andrea Saraniti. L’attaccante palermitano aveva già fatto gol all’Akragas nel girone d’andata ma con la maglia della Virtus Francavilla.

L’Akragas ha giocato con impegno ma i valori tecnici del Lecce hanno prevalso. I pugliesi hanno sbloccato la gara al 25esimo: Saraniti raccoglie il cross di Di Matteo e di testa supera in elevazione Pisani e trafigge il portiere Vono.

Prima del gol l’Akragas era andata in gol con Camarà ma l’ex calciatore dell’Avellino era in posizione ritenuta irregolare. E poco dopo ci aveva provato Carrotta ma la sua conclusione dalla distanza si è persa sopra la porta difesa da Perucchini.

Il Lecce controlla la gara senza eccessivi problemi e punge in avanti con il difensore Cosenza e con Armellino. L’Akragas ha una grossa opportunità per pareggiare ma la traversa si oppone al tiro ben calibrato da Pastore e sulla ribattuta Dammacco non ne approfitta e l’azione sfuma.

Gol sbagliato, gol subito. La legge non scritta del calcio si materializza contro l’Akragas. Il Lecce fa il bis all’89esimo con un colpo di testa di Dubickas, abile a deporre in rete la corta respinta di Vono sul tentativo precedente di Armellino.

Finisce due a zero per il Lecce e Akragas costretta ad ingoiare l’ennesimo boccone amaro della stagione, anche se uno stop col Lecce era da mettere in preventivo.

AKRAGAS. Vono; Mileto, Pisani, Danese; Scrugli (55° Dammacco), Carrotta (82° Saitta), Sanseverino, Navas (68° Gjuci), Pastore; Zibert; Camarà. All. Raffaele Di Napoli

LECCE. Perucchini; Lepore (84° Ciancio), Cosenza, Marino, Di Matteo (70° Legittimo); Armellino, Arrigoni, Mancosu; Torromino (58° Tabanelli), Caturano (58° Dubickas), Saraniti (84° Selasi). All. Fabio Liverani

Arbitro: Matteo Marchetti di Ostia Lido

Assistenti di linea: Tiziano Notarangelo di Cassino e Simone Assante di Frosinone

Reti: 25° Saraniti (Lecce); 89° Dubickas (Lecce)

L’interrogativo è lo stesso oramai da molti mesi. Quale futuro attende l’Akragas? Ancora oggi non c’è certezza, non c’è una risposta precisa.

In questi mesi abbiamo visto volti e nomi di presunti interessati a rilevare il club, ma in questi ultimi anni si è vista anche una dirigenza non all’altezza del compito: non c’è stata una reale programmazione, non si è guardato al futuro con competenza e convinzione. Questioni dirigenziali, amministrative e tecniche mal gestite e i risultati sono sotto gli occhi: Akragas ultima in classifica, molto spesso falcidiata da penalizzazioni per motivi di natura amministrativa, con una esposizione debitoria non indifferente, e non all’altezza della categoria anche dal punto di vista tecnico.

I limiti sono molteplici, su più fronti. Si continua ad assistere a sopralluoghi allo stadio “Esseneto”. Ieri un gruppo di imprenditori iraniani è stato ad Agrigento per conoscere da vicino la situazione del club. Al momento non si conosce altro.

Incontri, interlocuzioni, portati avanti con l’impegno dell’avvocato e dirigente dell’Akragas Enzo Caponnetto. Ad oggi, però, nulla di definito e concreto.

Il futuro? Resta un punto interrogativo. Tra i tifosi, comprensibilmente, prevale l’amarezza, la rabbia e la disaffezione. La loro squadra continua a giocare le gare interne a Siracusa, lontana da Agrigento. Le torri faro continuano a restare “un sogno”. A Lentini sono, invece, quasi realtà. L’impianto è oramai pronto e la Sicula Leonzio tra non molto potrà fare ritorno allo stadio “Nobile”. La realizzazione non è frutto di chiacchiere ma di impegno fattivo di una dirigenza che programma con serietà, determinazione ed efficacia.

Ad Agrigento si è pensato ad altro. In mancanza di interventi concreti, l’Akragas rischia di morire. La retrocessione è dietro l’angolo e la serie D non sarebbe una certezza se non si trovano acquirenti disposti a farsi carico dell’attuale situazione economico-finanziaria. L’agonia continua.

 

Diciotto sconfitte, ultimo posto in classifica, appena undici punti in classifica e nuove probabili penalizzazioni all’orizzonte per inadempienze amministrative, 44 gol incassati (peggiore difesa della serie C), appena 17 reti realizzate (peggior attacco del campionato). L’Akragas precipita, anche se la matematica consente ancora ai biancazzurri di sperare di evitare l’ultimo posto che porta dritti in serie D.

Una stagione deludente, molto amara. I tifosi si sentono traditi, in primis dall’attuale amministratore e presidente Silvio Alessi e da alcune settimane è rottura anche con il tecnico Raffaele Di Napoli.

In due striscioni apparsi all’esterno dello stadio i sostenitori dell’Akragas hanno espresso il loro malcontento.  

Parole dure nei confronti di Alessi e Di Napoli e l’invito al tecnico a lasciare l’Akragas. I tifosi si sentono traditi. “Basta Alessi. Basta Di Napoli. Basta chiacchiere e prese in giro. Basta i soliti ritornelli inutili”.

I sostenitori dell’Akragas invocano le dimissioni immediate dell’allenatore. Non vogliono aspettare la fine del campionato. E il malcontento è principalmente nei confronti di Silvio Alessi. La sua conduzione dirigenziale non è condivisa da una larghissima parte di tifosi. “Ci ha presi in giro, tra l’altro, riguardo l’impianto di illuminazione. L’azienda di Roma intenzionata a installare le torri faro mobili è venuta ad Agrigento per fare il sopralluogo e pensate che non ne abbia la disponibilità? Sono venuti in città per una passeggiata allo stadio Esseneto? La verità è che questa società non vuole installarle. E poi, il calcio mercato di gennaio si è rivelato un bluff. Alessi ha impedito il tesseramento di altri due elementi che servivano per rinforzare attacco e difesa. Una dirigenza che non è in regola, e quindi subisce penalizzazioni, secondo voi vuol salvare la categoria? Ora basta chiacchiere”.

La spaccatura è evidente. Nel frattempo, i problemi economici riguardano anche il settore giovanile dell’Akragas. Il tecnico della formazione Berretti, Accursio Sclafani, da alcuni giorni non segue più i giovani biancazzurri.  

La prima squadra, invece, prosegue la preparazione in vista della gara proibitiva col  Lecce. Ad Agrigento adesso si spera solo che questo campionato finisca prima possibile. E non si dica ai tifosi che quest'anno si stanno valorizzando i giovani, nella gran parte dei casi di proprietà di altri club. 

Il tecnico della Fortitudo Moncada Agrigento commenta la sconfitta maturata a Biella. Ecco le parole del coach friulano.


"Non era facile per noi venire in un campo come questo dovendo rinunciare a due giocatori del quintetto , ci siamo preparati bene per provare a sopperire con una gestione attenta delle risorse fisiche con la squadra che sapeva di non avere le rotazioni abituali e per di più contro una delle squadre più fisiche del campionato e che ha talento e qualitàPer vincere a Biella dovevamo essere o perfetti o avere sempre energie fresche da mettere in campo,  perfetti non siamo stati, pur avendo iniziato bene sia sotto il profilo difensivo che offensivo, cercando di imporre le nostre idee sulla partita: preso il primo break e consumata energia è venuto tutto più difficile, anche se c'è stata una piacevole reazione seguita però dal fatto che Biella come suo costume ci ha fatto pagare ogni errore. In statistica abbiamo avuto delle percentuali migliori, è banale e riduttivo e semplicistico ovviamente esistono altre mille cose. Non è una partita da valutare in modo negativo per noiu. Ambrosin ha fatto una eccellente gara, prendiamo gli spunti positivi sapendo che dobbiamo crescere. Miverrebbe da chiedere a Uglietti se ha qualcosa di personale contro di me o contro la mia squadra visto che il 60% dei tiri da tre che ha segnato li ha fatti contro di noi. Ottimo giocatore per carità, ma il tiro da fuori non dovrebbe essere proprio la sua caratteristica migliore

Ora dopo la pausa avremo tre scontri diretti in un mese decisivo per capire dove penderà la nostra classifica, se verso i playoff come speriamo o verso la salvezza, sperando di recuperare tutti in questo sprint finale di 7 partite".

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