Con una prova di determinazione e coralità la Fortitudo Moncada Agrigento batte Rieti e conquista due punti importanti. 83 a 74 il risultato finale di una gara sempre condotta dai biancazzurri.
La squadra di Franco Ciani, ancora priva del play Zugno, prende subito in mano della redini del match imponendo il proprio gioco. Al termine del primo quarto Agrigento è avanti 28 a 13. Cannon, Pepe ed Evangelisti sono i principali realizzatori rispettivamente con 17, 16 e 15 punti.
Rieti è sostanzialmente Hearst dipendente. L’americano metterà a segno a fine gara ben 32 punti ma da solo non riesce a cambiare le sorti di una gara che Agrigento voleva vincere a tutti i costi.
La Fortitudo Moncada gestisce il vantaggio e controlla la partita senza eccessivi problemi. Agrigento concede poco a Rieti e i due punti sono in cassaforte.
Soddisfatto a fine gara il coach Franco Ciani.
“Sotto il profilo del morale e della convinzione questa vittoria ci ha fatto bene. Oggi stiamo ritornando sull’assetto tattico completo. Abbiamo avuto minuti di straordinaria concentrazione, alternati a qualche disattenzione. Fortunatamente non abbiamo mai mollato e siamo riusciti a concedere poco. Hearst? Era un giocatore difficilmente marcabile. Williams era uno dei giocatori preposti alla marcatura, ma abbiamo dovuto fare i conti troppo presto con i falli”.
Da alcune settimane non segue più i giovani della formazione berretti dell’Akragas. Adesso Accursio Sclafani, tramite il proprio profilo facebook, spiega i motivi del suo allontanamento dal club biancazzurro. Ecco cosa scrive il tecnico agrigentino.
“Penso sia doveroso da parte mia dopo diversi giorni di silenzio portare a conoscenza di chi mi stima e di chi segue da anni il mio percorso calcistico, le motivazioni reali per le quali non sono più alla guida assieme al mio Staff della Berretti Nazionale dell'Akragas.
In questo anno e mezzo assieme al mio staff che ringrazio pubblicamente per la professionalità e l'impegno profuso, abbiamo dato tutto quello che era nelle nostre possibilità al fine di contribuire alla crescita dei ragazzi e proiettarli nel calcio dei grandi.
Per i numeri, le statistiche e i giovani valorizzati anche grazie al nostro lavoro, lascio che siano gli addetti ai lavori a giudicare il nostro operato.
Siamo stati professionali, svolgendo il quotidiano con programmazione, passione e sacrificio. Purtroppo abbiamo ricevuto poco e niente in "riconoscenza".
Abbiamo preso la decisione di fermarci solo perché sono venute a mancare le possibilità di continuare a sostenere le spese quotidiane per recarci agli allenamenti.
A malincuore ho comunicato a chi di dovere tale decisione rimanendo in attesa di comunicazioni in merito.
Comunicazioni che non sono mai arrivate, prendendo solamente atto dal comunicato a mezzo stampa "non ufficiale" che annunciava l'affidamento della guida tecnica ad altri (niente contro Ciccio Nobile persona che rispetto e stimo).
Probabilmente nel calcio, quello vero, tutto questo non sarebbe successo.
Ne prendiamo atto e andiamo avanti, sicuramente ci servirà per il futuro che di sicuro il "nostro" sarà roseo e ricco di soddisfazioni.
Ringrazio uno per uno tutti i ragazzi conosciuti in questo periodo, per la loro disponibilità, educazione e rispetto nei miei confronti e nel mio staff.
Spero di avergli dato tanto e non solo calcisticamente, il calcio passa ma i veri valori umani e di vita quotidiana, quelli rimangono per sempre”.
Grazie...
Accursio Sclafani
AKRAGAS. Vono; Mileto, Pisani, Danese; Scrugli (55° Dammacco), Carrotta (82° Saitta), Sanseverino, Navas (68° Gjuci), Pastore; Zibert; Camarà. All. Raffaele Di Napoli
LECCE. Perucchini; Lepore (84° Ciancio), Cosenza, Marino, Di Matteo (70° Legittimo); Armellino, Arrigoni, Mancosu; Torromino (58° Tabanelli), Caturano (58° Dubickas), Saraniti (84° Selasi). All. Fabio Liverani
Arbitro: Matteo Marchetti di Ostia Lido
Assistenti di linea: Tiziano Notarangelo di Cassino e Simone Assante di Frosinone
Reti: 25° Saraniti (Lecce); 89° Dubickas (Lecce)
L’interrogativo è lo stesso oramai da molti mesi. Quale futuro attende l’Akragas? Ancora oggi non c’è certezza, non c’è una risposta precisa.
In questi mesi abbiamo visto volti e nomi di presunti interessati a rilevare il club, ma in questi ultimi anni si è vista anche una dirigenza non all’altezza del compito: non c’è stata una reale programmazione, non si è guardato al futuro con competenza e convinzione. Questioni dirigenziali, amministrative e tecniche mal gestite e i risultati sono sotto gli occhi: Akragas ultima in classifica, molto spesso falcidiata da penalizzazioni per motivi di natura amministrativa, con una esposizione debitoria non indifferente, e non all’altezza della categoria anche dal punto di vista tecnico.
I limiti sono molteplici, su più fronti. Si continua ad assistere a sopralluoghi allo stadio “Esseneto”. Ieri un gruppo di imprenditori iraniani è stato ad Agrigento per conoscere da vicino la situazione del club. Al momento non si conosce altro.
Incontri, interlocuzioni, portati avanti con l’impegno dell’avvocato e dirigente dell’Akragas Enzo Caponnetto. Ad oggi, però, nulla di definito e concreto.
Il futuro? Resta un punto interrogativo. Tra i tifosi, comprensibilmente, prevale l’amarezza, la rabbia e la disaffezione. La loro squadra continua a giocare le gare interne a Siracusa, lontana da Agrigento. Le torri faro continuano a restare “un sogno”. A Lentini sono, invece, quasi realtà. L’impianto è oramai pronto e la Sicula Leonzio tra non molto potrà fare ritorno allo stadio “Nobile”. La realizzazione non è frutto di chiacchiere ma di impegno fattivo di una dirigenza che programma con serietà, determinazione ed efficacia.
Ad Agrigento si è pensato ad altro. In mancanza di interventi concreti, l’Akragas rischia di morire. La retrocessione è dietro l’angolo e la serie D non sarebbe una certezza se non si trovano acquirenti disposti a farsi carico dell’attuale situazione economico-finanziaria. L’agonia continua.
Diciotto sconfitte, ultimo posto in classifica, appena undici punti in classifica e nuove probabili penalizzazioni all’orizzonte per inadempienze amministrative, 44 gol incassati (peggiore difesa della serie C), appena 17 reti realizzate (peggior attacco del campionato). L’Akragas precipita, anche se la matematica consente ancora ai biancazzurri di sperare di evitare l’ultimo posto che porta dritti in serie D.
Una stagione deludente, molto amara. I tifosi si sentono traditi, in primis dall’attuale amministratore e presidente Silvio Alessi e da alcune settimane è rottura anche con il tecnico Raffaele Di Napoli.
In due striscioni apparsi all’esterno dello stadio i sostenitori dell’Akragas hanno espresso il loro malcontento.
Parole dure nei confronti di Alessi e Di Napoli e l’invito al tecnico a lasciare l’Akragas. I tifosi si sentono traditi. “Basta Alessi. Basta Di Napoli. Basta chiacchiere e prese in giro. Basta i soliti ritornelli inutili”.
I sostenitori dell’Akragas invocano le dimissioni immediate dell’allenatore. Non vogliono aspettare la fine del campionato. E il malcontento è principalmente nei confronti di Silvio Alessi. La sua conduzione dirigenziale non è condivisa da una larghissima parte di tifosi. “Ci ha presi in giro, tra l’altro, riguardo l’impianto di illuminazione. L’azienda di Roma intenzionata a installare le torri faro mobili è venuta ad Agrigento per fare il sopralluogo e pensate che non ne abbia la disponibilità? Sono venuti in città per una passeggiata allo stadio Esseneto? La verità è che questa società non vuole installarle. E poi, il calcio mercato di gennaio si è rivelato un bluff. Alessi ha impedito il tesseramento di altri due elementi che servivano per rinforzare attacco e difesa. Una dirigenza che non è in regola, e quindi subisce penalizzazioni, secondo voi vuol salvare la categoria? Ora basta chiacchiere”.
La spaccatura è evidente. Nel frattempo, i problemi economici riguardano anche il settore giovanile dell’Akragas. Il tecnico della formazione Berretti, Accursio Sclafani, da alcuni giorni non segue più i giovani biancazzurri.
La prima squadra, invece, prosegue la preparazione in vista della gara proibitiva col Lecce. Ad Agrigento adesso si spera solo che questo campionato finisca prima possibile. E non si dica ai tifosi che quest'anno si stanno valorizzando i giovani, nella gran parte dei casi di proprietà di altri club.
Il tecnico della Fortitudo Moncada Agrigento commenta la sconfitta maturata a Biella. Ecco le parole del coach friulano.
"Non era facile per noi venire in un campo come questo dovendo rinunciare a due giocatori del quintetto , ci siamo preparati bene per provare a sopperire con una gestione attenta delle risorse fisiche con la squadra che sapeva di non avere le rotazioni abituali e per di più contro una delle squadre più fisiche del campionato e che ha talento e qualità. Per vincere a Biella dovevamo essere o perfetti o avere sempre energie fresche da mettere in campo, perfetti non siamo stati, pur avendo iniziato bene sia sotto il profilo difensivo che offensivo, cercando di imporre le nostre idee sulla partita: preso il primo break e consumata energia è venuto tutto più difficile, anche se c'è stata una piacevole reazione seguita però dal fatto che Biella come suo costume ci ha fatto pagare ogni errore. In statistica abbiamo avuto delle percentuali migliori, è banale e riduttivo e semplicistico ovviamente esistono altre mille cose. Non è una partita da valutare in modo negativo per noiu. Ambrosin ha fatto una eccellente gara, prendiamo gli spunti positivi sapendo che dobbiamo crescere. Miverrebbe da chiedere a Uglietti se ha qualcosa di personale contro di me o contro la mia squadra visto che il 60% dei tiri da tre che ha segnato li ha fatti contro di noi. Ottimo giocatore per carità, ma il tiro da fuori non dovrebbe essere proprio la sua caratteristica migliore.
Ora dopo la pausa avremo tre scontri diretti in un mese decisivo per capire dove penderà la nostra classifica, se verso i playoff come speriamo o verso la salvezza, sperando di recuperare tutti in questo sprint finale di 7 partite".