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Pietro Vinti con la Coppa vinta dall'Akragas nel torneo "Acqua Vera" nel 1991 Pietro Vinti con la Coppa vinta dall'Akragas nel torneo "Acqua Vera" nel 1991

L'impresa dell’Akragas “vera” e lo stadio rimasto sogno

Scritto da  Set 07, 2020

Sono trascorsi oramai trent’anni ma quando ne parla gli occhi di Pietro Vinti brillano di commozione. Lui era il presidente di quella nuova “A.S. Akragas” nata da un precedente fallimento e che, dopo aver vinto il campionato di terza categoria, compì l’impresa di aggiudicarsi il torneo nazionale denominato “Acqua Vera” organizzato da Tv Radiocorriere e Lega dilettanti. In palio c’era uno stadio in erba ma purtroppo quella piccola società per una serie di motivi, sia economici che legati alla burocrazia, non riuscì a dare le necessarie garanzie agli organizzatori del torneo. Lo stadio sfumò, restò un sogno.    

Pietro Vinti era il presidente di quell’Akragas e nel suo laboratorio artigianale a poca distanza dallo stadio Esseneto custodisce gelosamente il trofeo vinto a Roma battendo in finale i toscani del Pieve Fosciana, due a uno. Lo prende tra le mani, lo spolvera, lo coccola come se fosse una creatura.

“Questa coppa ha per me e per tutto il gruppo di quella straordinaria Akragas un grandissimo valore. Siamo orgogliosi di quell’impresa frutto di una stagione incredibile. Eravamo soprattutto un gruppo di amici: in realtà i ruoli erano solo sulla carta. Eravamo davvero amici. Con pochissimi soldi riuscimmo a costruire una squadra vincente guidata da Cesare Lavello. Avevamo giocatori bravi e motivati, ragazzi davvero stupendi. Quello era calcio vero, puro. E quella squadra avrebbe fatto bene sicuramente anche in serie superiori.

Il rammarico grande è non essere riusciti a realizzare ad Agrigento lo stadio che ci siamo meritati. Un’occasione persa perché avrebbe consentito alla nostra città di avere un campo in erba con una piccola tribuna e avremmo potuto realizzare altre infrastrutture utilissime ai nostri bambini e non solo. Penso a questa opportunità mancata e non nascondo la profonda amarezza”.

Ma chi erano dirigenti e calciatori di quella A.S. Akragas 1990-1991. Presidente Pietro Vinti. Vice presidente Giuseppe Vinti. Direttore sportivo Nino Casesa. Direttore tecnico Eduardo Salemi. Settore giovanile Antonino Cacicia. Medico sociale Giosafat Terrazzino. Massaggiatore Calogero Caruana. Segretario Camillo Pizzo.

L’organico dei calciatori era composto da Cipolla, Di Ganci, Salemi, Marchetta, Gambino, Cucinella, Lo Mascolo, Baldarelli, Imbrò, Fasone, Pullara, Mendola, Gamba, Amendola, Palillo, Ferro. Allenatore Lavello.

In finale, allo stadio dei Marmi, sovvertendo ogni pronostico e senza cinque titolari, i biancazzurri hanno superato il Pieve Fosciana recuperando il gol di svantaggio realizzato da Pieroni al 52esimo con bomber Cucinella al 60esimo e gol vittoria siglato da Baldarelli ad undici dal termine. Al triplice fischio dell’arbitro Castelli di Roma la grande festa biancazzurra. L’impresa dell’Akragas ebbe risalto nei maggiori quotidiani nazionali e ne parlò anche la Rai nella storica “Domenica Sportiva” .

Pietro Vinti ricorda quei momenti. “Sentire pronunciare il nome della nostra amata Akragas mi faceva sentire importante e fortunato. Con la squadra del mio cuore e della mia città balzavamo ogni onori della cronaca nazionale per un risultato sportivo di prestigio. Con un po’ di buona volontà da parte di qualcuno avremmo potuto fare ancora di più e realizzare lo stadio. Ma è andata così. Senza infrastrutture non si può costruire un vero futuro. Mi auguro che il nuovo corso dell’Akragas possa portare qualcosa di buono. Per valorizzare e far crescere i giovani talenti servono i campi da calcio e per tornare tra i professionisti e giocare all’Esseneto serve innanzitutto dotare lo stadio di impianto di illuminazione ma al momento anche questo è un sogno e, nel frattempo, si è consumato l’ennesimo fallimento. Forza Akragas, sempre e comunque”.

 

 

 

 

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