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Il presidente del cda dell'Akragas, Silvio Alessi Il presidente del cda dell'Akragas, Silvio Alessi

Alessi elogia Giavarini e Tirri: “Sono preziosi per l’Akragas”.

Scritto da  Feb 02, 2017

Nonostante l’infortunio che lo costringe a spostarsi con fatica questa mattina si è presentato nella sala stampa dello stadio “Esseneto” per parlare del delicato momento dell’Akragas. Silvio Alessi ha tracciato vari aspetti della questione sottolineando, tra l’altro, l’impegno ed il grande senso di responsabilità del presidente Marcello Giavarini e dell’Amministratore delegato Peppino Tirri.

“Se abbiamo superato la prima delicatissima fase della sottoscrizione della nuova fidejussione lo dobbiamo principalmente al grande gesto di sensibilità del presidente Giavarini. La sua firma, insieme alla mia, erano fondamentali per scongiurare punti di penalizzazione. Non si è tirato indietro nonostante gli insulti e nonostante avesse dichiarato già a novembre il proprio disimpegno finanziario in favore dell’Akragas.

Ma con la fidejussione i nostri problemi non sono finiti, purtroppo. Giavarini ha confermato di non voler proseguire il proprio impegno a sostegno del club e conferma l’intenzione di cedere le proprie quote. Abbiamo, dunque, necessità di sopperire alla carenza economica. Per andare avanti abbiamo bisogno dell’apporto economico di altri. Da solo non posso sicuramente riuscire nell’intento. Ribadisco che le porte dell’Akragas sono aperte a tutti.

Mi dispiace essere stati costretti a cedere i nostri pezzi pregiati, ma è stata una necessità. Peppino Tirri ha svolto un grande lavoro e gli sono grato. E’ stato fondamentale ed ognuno di noi deve essere consapevole che il problema dell’Akragas non è certamente Tirri, bensì la mancanza di denaro. Senza Tirri questa squadra non può avere futuro. La mia fiducia verso di lui resta incondizionata. Vedremo cosa deciderà l’assemblea dei soci.

Sento di rivolgere un appello a tutti. Sosteniamo questa squadra e questa società. Evitiamo di distruggere questo meraviglioso giocattolo che per sei anni è stato il fiore all’occhiello di Agrigento. E’ l’ultima occasione che abbiamo per stare insieme e ricomporre l’armonia di un tempo”.

 

 

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