“Ancora non ci credo. E’ una gioia immensa. Ho visto arrivare il pallone ed ho solo pensato di metterla dentro. Sono felice per me e per l'Akragas. Ringrazio chi mi ha dato fiducia”.
Simone Sicurella, 19 anni, di Porto Empedocle, è l’eroe di giornata. E’ l’emblema dell’Akragas che guarda al futuro con speranza, con ancora voglia di emozionare e reagire ai problemi, reagire contro chi la dà per fallita e morta. Raffaele Di Napoli lo ha voluto in prima squadra convocandolo dalla formazione Berretti allenata da Accursio Sclafani. Simone ha risposto con una prestazione smaliziata ed un gol che ha regalato una grande gioia al pubblico dell’Esseneto.
L’Akragas si affida ai giovani, al loro grande cuore, confidando nel frattempo di risolvere i problemi societari. Il tecnico Raffaele Di Napoli aveva chiesto ai suoi ragazzi di tapparsi le orecchie e correre, metterci cuore e grinta. La squadra ha interpretato nel migliore dei modi il pensiero dell’allenatore e col Fondi è venuta fuori forse la partita migliore della stagione. Un pari colto in extremis nei minuti di recupero ma meritatissimo, colto contro una squadra tecnicamente superiore. L’Akragas ha sbloccato la gara con Russo dopo dieci minuti di gioco. Nel secondo tempo i due gol di Calderini sembravano condannare l’Akragas ed, invece, nei minuti di recupero la perla di Sicurella che regala ai biancazzurri un punto d’oro per continuare a sperare in una salvezza difficile ma non impossibile. A fine gara tutti sotto la Curva Sud a festeggiare. Tifosi e squadra si stringono, si sugella una sorta di patto di ferro: “Akragas, credici, combatti con coraggio, lotta col cuore”. Paradossalmente oggi sembra che Akragas e tifosi siano legati da un amore ancora più forte.
A fine gara il tecnico dell’Akragas, Di Napoli, con orgoglio ha ringraziato i suoi ragazzi per l’impegno ed il sacrificio. “Per la salvezza vogliamo esserci anche noi fino alla fine. Spero questo pareggio possa riportare serenità nell’ambiente. Noi abbiamo dato un segnale importante che mi auguro venga recepito. Se stiamo uniti e compatti possiamo salvare la categoria”.