Per il dopo Rigoli l’Akragas sceglie nuovamente Lillo Bonfatto. Il club torna sull’allenatore con cui aveva avviato il progetto tecnico della stagione.
La società spera in questo modo di riportare serenità all’interno del gruppo squadra che ieri nell’incontro con il tecnico Rigoli aveva esternato le proprie divergenze tecniche. Dopo il faccia a faccia Rigoli aveva comunicato le dimissioni.
Nel giro di poche ore la società biancazzurra risolve la crisi tecnica ripartendo da Bonfatto. Domenica prossima il nuovo esordio sulla panchina dell’Akragas in occasione della difficile gara interna contro la capolista Scafatese.
In mattinata video conferenza del patron Giuseppe Deni e del presidente Carmelo Callari nel quale hanno innanzitutto espresso l’amarezza per le polemiche sollevate tramite social da alcuni tifosi che hanno contestato l’operato della dirigenza. Deni ha rimarcato i grossi sacrifici economici sostenuti nella quasi totalità dal suo gruppo per portare avanti il progetto calcistico ad Agrigento in mancanza di sponsors.
“A differenza di altre città abbiamo appena 15 sponsor e gli incassi sono a dir poco ridicoli. Finora stiamo andando avanti con i nostri sacrifici personali, mettendo mani a volte al portafogli, dando la possibilità alla città di Agrigento di avere una compagine in grado di disputare la serie D e che gode di una certa dignità. Stiamo cercando di ampliare la base societarie per puntare al salto di categoria, cosa che oggi non è possibile con le attuali risorse economiche”.
Deni si è poi soffermato sull’aspetto tecnico e sulla situazione che ha determinato le dimissioni di Pino Rigoli.
“Riteniamo di aver allestito un organico che può fare bene in serie D e questo lo confermo ancora oggi. Nei giorni scorsi avevamo sentito le lamentele di quasi tutta la squadra in dissenso con le scelte tecnico-tattiche di mister Pino Rigoli. I giocatori si sentivano penalizzati dal modulo difensivo del tecnico. Le loro caratteristiche più offensive mal si conciliavano con il modulo che voleva adottare l’allenatore. Abbiamo provato a fare da pacieri tra squadra e tecnico e abbiamo organizzato una riunione proprio per chiarire ogni cosa. Quasi tutti i giocatori hanno manifestato il malumore e il mister ha ritenuto opportuno presentare le dimissioni. Desidero precisare che si è arrivati a questo punto non per demeriti della società ma perché squadra e tecnico non sono giunti ad una sintesi positiva. Abbiamo preso atto e ringraziato il mister Rigoli a cui confermo il mio rispetto come uomo e come professionista. La società non è mancata in nulla e non va criticata. Vanno criticati coloro che non valorizzano i sacrifici, i soldi e l’impegno di questo gruppo che porta avanti il calcio ad Agrigento. Chi oggi ci definisce dilettanti la domenica non paga neppure il biglietto. Il ds Cammarata? Non è un mio socio ma un dipendente dell’Akragas. E’ chiaro che Cammarata opera sul mercato sulla base del budget che gli mettiamo a disposizione. Non possiamo permetterci una punta da 100mila euro. La colpa non è quindi di Cammarata bensì di una città assente e inesistente. Leveh è per me uno dei migliori attaccanti del campionato. Credetemi, sono stanco e amareggiato. Se dovessi staccare la spina voglio vedere chi porterebbe avanti l’Akragas. Anzi, lancio una sfida. Regalo l’Akragas a chi si assume l’impegno economico di questa stagione. Spero solo che l’amore che nutro per questi colori sia superiore allo sdegno che mi stanno causando i leoni da tastiera che pensano solo a criticare”.
Il presidente Carmelo Callari ha rimarcato le parole di sfogo di Giuseppe Deni ed ha auspicato un ritorno alla serenità dell’ambiente. “Oggi veniamo criticati ma sono certo che ci tireremo fuori da questa situazione. Sono sicuro che la squadra darà le soddisfazioni che ci aspettiamo. Adesso ci vuole tranquillità e ci aspettiamo per domenica una grande prestazione dei ragazzi per dare una risposta alla società e ai tifosi. Noi ci siamo e faremo il massimo per centrare il nostro obiettivo”.