Uno o più articoli di stampa, piacciano o no, possono rischiare di far naufragare un progetto imprenditoriale? Ammesso che sia realmente questo il motivo si può annullare e rinviare una conferenza stampa allargata peraltro anche ai tifosi? Ed ancora, è il comportamento adeguato a far comprendere le proprie ragioni e preoccupazioni?
Riteniamo che oggi il presidente Marcello Giavarini avrebbe potuto e dovuto agire in modo diverso.
Nessuno disconosce i meriti del presidente Giavarini. E’ anche e soprattutto grazie a lui se l’Akragas ha regolarmente partecipato allo scorso campionato di Lega Pro. E’ grazie a lui che, mano al portafogli, ha tirato fuori il denaro necessario per sostenere le innumerevoli spese. Nessuno può dire il contrario e nessuno può impedirgli, eventualmente, anche di interrompere il suo impegno economico in favore dell’Akragas. Ma ci sono modi e modi. Né tanto meno, ammesso sia la motivazione autentica, riteniamo che un imprenditore debba lasciarsi condizionare da un pezzo giornalistico. Così non se ne viene a capo.
E’ giusto che la stampa continui a svolgere il proprio lavoro. Ed il presidente non si lasci influenzare. Non si senta maltrattato dagli organi di informazione né malvoluto dalla città di Agrigento perché non è affatto così. La gente ha tanto apprezzato il suo operato ma continua ad osservare i comportamenti ed oggi, probabilmente, non è stata la migliore giornata del presidente. Bene avrebbe fatto a non alzarsi dal tavolo e, piuttosto, parlare a cuore aperto a giornalisti e tifosi. Chiarire i dubbi, le perplessità, le difficoltà. Parlare serenamente. Ciò che per il bene dell’Akragas siamo sicuri farà nei prossimi giorni. Ma non prendiamocela con la stampa o con la gente di Agrigento. Così si alimentano solo apatia e diffidenza.