Dall’annuncio della decisione di voler restare ad Agrigento, con conseguente nota del club che ufficializzava la riconferma, ai saluti. Tutto in pochi, pochissimi giorni. Dal desiderio di voler proseguire il cammino, con rinnovato entusiasmo e senso di appartenenza, all’interruzione del rapporto professionale.
Coach Devis Cagnardi lascia la Fortitudo Moncada Agrigento. La notizia della separazione nel comunicato ufficiale diramato dal club biancazzurro. Il tecnico lombardo ha deciso di rescindere il proprio contratto.
Un duro colpo per la Fortitudo Moncada che insieme al tecnico stava già programmando la nuova stagione in B ed un’altra amarezza per i tifosi che proprio pochi giorni fa esultavano per la riconferma dell’allenatore che tanto bene aveva fatto lo scorso anno sulla panchina di Agrigento. Le qualità tecniche ed umane avevano subito conquistato i tifosi agrigentini.
Ma perché Cagnardi lascia Agrigento dopo l’ufficializzazione che sarebbe rimasto? Non c'era più convergenza sul programma tecnico per la prossima stagione?
Siti specialistici di basket lo danno ad un passo da Treviglio, in A2, dove, dopo l’addio di coach Vertemati, avrebbe pronto un allettante triennale.
Forse Cagnardi vuol avvicinarsi a casa, in Lombardia? Sembra la stessa situazione di due anni fa quando coach Franco Ciani motivò così la decisione di salutare la Fortitudo Agrigento per sposare il progetto di Montegranaro.
La Fortitudo Moncada è alla ricerca del nuovo tecnico.
E’ bastata una parola per riaccendere il sorriso in tanti tifosi della Fortitudo Agrigento ed a rendere meno amaro il sapore della rinuncia al campionato di serie A2. Coach Devis Cagnardi ritiene “da continuare…” il progetto Fortitudo.
Dal proprio profilo facebook, il tecnico lombardo sembra così annunciare la prosecuzione del rapporto col club biancazzurro.
Devis Cagnardi è stato tra i principali artefici della splendida stagione, interrotta anzitempo purtroppo per l’emergenza sanitaria, che aveva proiettato la Fortitudo Moncada Agrigento in cima alla classifica con prestazioni di grande qualità.
Coach Cagnardi si è fatto apprezzare per le qualità tecniche ed umane. Il suo desiderio di accettare di guidare la Fortitudo Agrigento anche in B denota attaccamento al club. Sembra voler dire che il cuore ed i rapporti umani e vengono prima di ogni categoria agonistica.
Già tanti i messaggi dei tifosi agrigentini affidati ai social. Attesa l’ufficializzazione da parte del club.
Nel frattempo, dall’ufficio stampa della Fortitudo giunge la notizia che anche Simone Pepe non è più un giocatore biancazzurro. Dopo tre stagioni il giocatore lascia Agrigento. Nei giorni scorsi avevano salutato Lorenzo Ambrosin e Giovanni De Nicolao.
Chi resta, invece, è il capitano Albano Chiarastella. La squadra del presidente Moncada riparte da lui che farà da chioccia ai giovani. E per la B sarà un autentico lusso.
Ottimismo e fiducia segnano l’avvio del nuovo progetto in casa Akragas. Il presidente Giovanni Castronovo è al timone del club con l’intento di imprimere nuovo slancio alla squadra di calcio della città di Agrigento.
“Chiavi in mano” e “scettro” a Sonia Giordano. Non una questione di galanteria ma anche e soprattutto un segnale preciso. L’Akragas si organizza in tempo e, indipendentemente dalla categoria (Eccellenza o serie D), muove passi concreti sul piano organizzativo e progettuale.
“Abbiamo il grande piacere di avere con noi Sonia Giordano ed insieme abbiamo deciso di iniziare un progetto finalizzato alla crescita dell’Akragas. Un progetto concreto basato sulla fattività e le idee chiare da sviluppare.
Io resto il presidente perché così vuole il gruppo dirigente ma sia chiaro a tutti che sono innanzitutto il primo tifoso dell’Akragas ed aperto al dialogo con chi voglia aderire dando il proprio contributo. Una cosa è certa, chi vuol avvicinarsi deve sapere che abbiamo già avviato la macchina organizzativa e non si torna indietro. Sappiamo bene dove vogliamo arrivare e in che modo. Chi si adegua, e concretamente fa la propria parte, è benvenuto”.
Nei prossimi giorni l’Akragas inizierà a pensare all’aspetto tecnico. Il direttore sportivo Ernesto Russello, presente alla conferenza stampa ma non seduto al tavolo, attende di conoscere il budget per iniziare a muovere i primi passi. Il primo nodo sarà la scelta dell’allenatore. Il presidente Castronovo nei giorni scorsi ha dichiarato la volontà in primis di incontrare Gaetano Longo.
In pochi giorni i tifosi della Fortitudo Agrigento hanno fatto un gran lavoro riuscendo a raccogliere donazioni per quasi quarantamila euro. Un risultato non di poco conto considerando anche il difficile periodo. La somma raccolta, però, non riuscirà a salvare la serie A. Si dovrà ripartire dalla B, come ha dichiarato il neo presidente Gabriele Moncada in un video pubblicato sui canali ufficiali del club biancazzurro.
“Lo sforzo dei tifosi della Fortitudo è stato encomiabile a ulteriore conferma della straordinaria bellezza della famiglia Fortitudo. Purtroppo, però, bisogna fare un passo indietro che non deve essere visto come una sconfitta ma come un punto di partenza per riprogettare e ricostruire una nuova era. Più volte nel nostro percorso abbiamo incontrato difficoltà sia in campo che fuori ed anche questa volta dovremo tirare fuori gli artigli per vivere insieme questa stagione intensa e piena di emozioni. Lo faremo per onorare quel che siamo. Credetemi, io ci ho creduto e provato fino alla fine ma la realtà mi porta a prendere questa dura decisione. Credo che anche in una realtà inferiore, la serie B, riusciremo ad emozionarci. Desidero ringraziare quanti ci sono stati in passato e quanti ci saranno ancora. Ora testa al nuovo mercato ed al nuovo campionato”.
“Alcuni amici di Agrigento mi hanno lanciato la proposta e sono molto stuzzicato. L’Akragas è un club siciliano di grande tradizione. Mi piacerebbe diventarne il presidente. Non è una questione di poltrone ma di orgoglio e realizzazione personale. Sono motivato e appassionato di calcio”.
Giuseppe Barranco, 39 anni, è un imprenditore turistico di Cefalù, ex calciatore ed attualmente è anche il presidente della locale squadra di calcio. Da alcuni mesi è stuzzicato dalla possibilità di intraprendere un nuovo progetto sportivo. E ritiene Agrigento la piazza giusta.
“Ad Agrigento sono legato da belle e profonde amicizie. Alcune non hanno nulla a che fare col calcio ma le assicuro che per me sono molto importanti. L’Akragas ha trascorsi tra i professionisti, ha uno stadio capiente, ha una tifoseria appassionata e partecipe. Ad Agrigento si respira calcio. Sono sempre rimasto colpito e affascinato. Quando sono venuto all’Esseneto ho percepito calore, l’amore che la gente ha per i colori biancazzurri. E poi, in rete ho visto alcuni video da brividi. Avete un pubblico che trascina i giocatori. A Cefalù, per motivi di natura diversa, non è stato possibile concretizzare i miei progetti che abbinano sport, turismo, sviluppo e infrastrutture. Chissà che Agrigento non sia il posto giusto”.
Lei ha sottolineato un aspetto: vuole diventare presidente dell’Akragas? E’ già proiettato avanti….
“Si, non si meravigli. Le garantisco innanzitutto che non ho bisogno di visibilità, anche perché, grazie al mio lavoro e all’impegno nel calcio, a Cefalù sono molto conosciuto e, ritengo, anche apprezzato. Ho voglia di dare un grande impulso, di contribuire a realizzare qualcosa di bello e duraturo nel tempo. Ma questo, tengo a ribadirlo, passa dal ruolo che avrei. Ne parlerò e mi confronterò prossimamente con Giovanni Castronovo, Ernesto Russello e quanti sono intenzionati a far parte della società”.
Ha avuto modo di parlare con l’attuale gruppo dirigente?
“Siamo in contatto da diverso tempo. Sto conoscendo persone che hanno a cuore il futuro dell’Akragas. In Maurizio Capraro, collaboratore da sempre vicino all’Akragas, ho notato grande entusiasmo. E dalle conversazioni avverto disponibilità a costruire un sano gruppo dirigente. Se ciascuno farà la propria parte sono sicuro che l’Akragas avrà un futuro stabile e solido”.
Che Akragas le piace immaginare?
“Immagino un’Akragas che dia prova di solidità nel tempo. Siamo stanchi di società che muoiono nel breve giro di qualche anno. Bisogna cambiare rotta. L’Akragas può e deve ambire al professionismo ma l’obiettivo va centrato col tempo. Ci vorranno almeno tre anni. Bisogna realizzare l’impianto di illuminazione allo stadio Esseneto, occorre consolidare l’assetto dirigenziale. E cosa importantissima, è necessario realizzare un impianto alternativo. L’Akragas deve avere una sua casa di allenamento. Ho visto il campo di Villaseta: se sistemato, potrebbe essere il luogo adatto. Senza strutture e senza la collaborazione di chi amministra non si va lontano. Vedremo…”.
Messaggio ai tifosi?
“Mi piacerebbe far parte della storia del vostro club. Mi piacerebbe scrivere belle pagine di calcio. Se ci saranno le condizioni sono disponibile ad adoperarmi. Ci vedremo presto e chissà…”.
Giuseppe Barranco appare determinato. Una parte della tifoseria agrigentina lo attende fiduciosa. E in alcuni non mancano le perplessità dopo l'ultima triste stagione con la sua Cephaledium in Eccellenza. Il tempo e i fatti concreti diranno se le strade dell’Akragas e dell’operatore turistico e della ristorazione si uniranno.
La missione è provare a custodire la serie A2 di basket. Il neo presidente della Fortitudo Agrigento, Gabriele Moncada, si rivolge ai tifosi e, più in generale, agli appassionati di pallacanestro della provincia. E’ arrivato il momento di dare una mano concreta e fattiva. Per salvare la serie A2 è necessario uno sforzo economico maggiore. Incombe la scadenza del 15 giugno per l’iscrizione al prossimo campionato.
La Fortitudo Agrigento e la Fondazione Agireinsieme avviano un’iniziativa di supporto ai progetti del club biancazzurro. Si chiede una donazione in favore della Fortitudo.
Il presidente Gabriele Moncada: “Questo è il primo passo di un grande progetto che prevede tante novità nell’ambito sociale e sportivo al quale tengo davvero tanto. Sono felice che La Fondazione Agireinsieme abbia deciso di sostenere molte iniziative della SSD Fortitudo Agrigento. La Fondazione Agireinsieme e la SSD Fortitudo Agrigento cammineranno mano nella mano per dare alla nostra comunità una rinnovata speranza”.
Chi può donare?
“Tutti possono fare una donazione sposando la mission della Fondazione Agireinsieme, sostenendo la crescita del nostro territorio e della nostra comunità. Tutti coloro che faranno una donazione che siano persone fisiche, professionisti e piccole aziende potranno godere delle detrazioni o delle deduzioni fiscali oggi ancora più vantaggiose rispetto al passato”.
FONDAZIONE AGIREINSIEME
VIA MADONNA DEGLI ANGELI 7
92100 AGRIGENTO
PARTITA IVA 93059600846
BCC Banca di Credito Coop. Agrigentino
IBAN: IT59M0710816600000000003112
CAUSALE: La Ssd Fortitudo Agrigento e la Fondazione AGireinsieme uniti per lo sviluppo, la valorizzazione la promozione della cultura sportiva
SWIFT: ICRAITRRUS0
“Mi presento: sono Gabriele Moncada neo presidente della Fortitudo Agrigento”.
L’annuncio sul profilo personale di facebook condiviso nella pagina social dei tifosi delle “Effe” agrigentina.
Il passaggio del testimone è avvenuto. Da padre in figlio: da Salvatore a Gabriele. Il club biancazzurro di pallacanestro riparte nel segno della continuità familiare ma del ringiovanimento e rinnovamento per dare, si spera, nuovo slancio alla società.
Dalle prime parole di Gabriele Moncada si coglie il grande desiderio di continuare a calcare il palcoscenico prestigioso della serie A2, quella seconda serie nazionale che, complice il coronavirus, Agrigento potrebbe perdere per esigenze di budget.
“Non vi nascondo di essere molto emozionato nel vestire la carica di presidente in quanto sono cresciuto col sogno di vedere la mia squadra del cuore raggiungere la serie A. La Fortitudo Agrigento oggi è un marchio, un’azienda, una famiglia, che rappresenta un simbolo della nostra città. La Fortitudo è la possibilità che permette al fuori sede della provincia di sentirsi più vicino a casa. La Fortitudo è quell’abitudine domenicale che unisce grandi e piccoli, uomini e donne. La Fortitudo Agrigento è aperta a tutti perché è la squadra che rappresenta l’intera provincia”.
Ad Agrigento è corsa contro il tempo per salvare la A2. Il 15 giugno scade il termine per l’iscrizione al prossimo campionato. Il neo presidente Moncada lancia un appello.
“L’azionariato popolare è la soluzione più veloce per poter salvare una categoria che abbiamo conquistato sul campo e che ci ha fatto emozionare partita dopo partita”.
“Mi avvicino all’Akragas e ad Agrigento con tanto interesse, passione e voglia di fare. Sono una grande appassionata di calcio e la Sicilia è un luogo privilegiato perché unisce passionalità, bellezza e operosità. Desidero scommetterci e dare il mio contributo”.
Sonia Giordano è già proiettata nella nuova esperienza di vice presidente dell’Akragas. Conversiamo telefonicamente e dalle sue parole emergono innanzitutto entusiasmo e idee chiare su come pianificare il lavoro anche in campo calcistico.
L’imprenditrice del turismo di Varese nei prossimi giorni toccherà con mano l’Akragas e Agrigento per conoscere la realtà e iniziare concretamente la programmazione insieme all’attuale gruppo dirigente.
“Penso di restare ad Agrigento per oltre un mese. Finora ho parlato a lungo telefonicamente con il presidente Giovanni Castronovo ed il direttore sportivo Ernesto Russello ma adesso è il momento di incontrarci e lavorare insieme. Stare per un bel periodo in città mi servirà per vedere, toccare con mano la realtà”.
Sonia, da cosa scaturisce il suo interesse per l’Akragas?
“Intanto devo dirle che sono una grande appassionato di calcio. Ho avuto qualche contatto con una società del Nord Italia ma ho rapidamente compreso che le finalità di quel gruppo non coincidevano con le mie ed ho preferito rinunciare. Perché l’Akragas? Innanzitutto perché mi incuriosisce, perché parliamo di una delle città più belle in assoluto. Da operatrice turistica ne conosco le grandi potenzialità. E poi, l’Akragas ha trascorsi importanti in serie C ”.
Ha avuto modo di vedere qualcosa dell’Akragas?
“Si, su internet ho visto diversi video di questi ultimi anni. Ho visto anche lo stadio pieno, il grande entusiasmo, i bei colori biancazzurri. Percepisco passione ed è quella che mi infiamma. Caratterialmente mi sento del Sud”.
In quale modo pensa di dare il proprio contributo all’Akragas?
“Insieme ad un gruppo di imprenditori a me vicini desideriamo concentrarci sul progetto di rilancio della squadra di calcio di Agrigento. Insieme alle forze produttive locali ed a quanti vorranno condividere l’esperienza sportiva, pensiamo di costruire un’azienda che nel tempo possa fare belle cose in favore dello sport agrigentino. Le dico di più. Guardo con molta ammirazione all’Atalanta. Ecco, penso e spero che l’Akragas diventi una piccola Atalanta. Penso ai ragazzi da valorizzare e far crescere nel settore giovanile. Dobbiamo anche essere bravi a crescere in casa i futuri giocatori dell’Akragas. Contiamo di coinvolgere imprenditori ed appassionati e per questo dobbiamo strutturarci bene dimostrando serietà e affidabilità. L’Akragas deve tornare a splendere. Lo stadio Esseneto deve tornare a riempirsi come fino a qualche anno fa. Sono sicura che, se ciascuno farà la propria parte con concretezza e amore vero, possiamo toglierci belle soddisfazioni. Io ho grande voglia. Non vedo l’ora di conoscervi tutti”.
Conferma che sarà la vice presidente?
“Si, assolutamente. Il presidente c’è già ed è Giovanni Castronovo che insieme ad Ernesto Russello quest’anno hanno fatto tanto. Io ed il mio gruppo lavoreremo in sinergia con i dirigenti locali ed a quanti vorranno unirsi. Io sono molto fiduciosa ed aggiungo una cosa importante: sarò presentissima ad Agrigento. Ho intenzione di tornare anche ogni due settimane. Desidero seguire attivamente la squadra. I tifosi mi vedranno molto presente. Dobbiamo costruire e gioire insieme. Altrimenti non avrebbe senso”.
E’ un periodo molto complicato. Il coronavirus avrà ricadute in ambito calcistico. Cosa immagina per l’Akragas?
“Purtroppo è così ed in questo momento è difficile poter dire con certezza cosa accadrà. Sicuramente molte società non saranno in condizione di ripartire e ritengo sarà necessaria una riformulazione dei campionati. L’Akragas sta già lavorando per farsi trovare pronta, dimostrando di avere i requisiti giusti per crescere e fare un passo in avanti. Nei prossimi giorni sarò ad Agrigento per programmare. Come le dicevo, è il momento di pianificare il futuro con estrema attenzione. Non dobbiamo trascurare alcun aspetto. Per dirle, anche il sito internet dovrà essere rivisto, deve rappresentare il nostro biglietto da visita. Dobbiamo pensare umilmente in grande. Insieme ai riferimenti agrigentini abbiamo le idee chiare su come muoverci. L’unione fa la forza”.
Quale messaggio rivolge ai tifosi dell’Akragas?
“Mi piacerebbe cambiare il calcio. Ho una visione pura di questo sport e tante dinamiche non mi piacciono assolutamente. Mi avvicino all’Akragas con rispetto, ambizione e umiltà. Aiutatemi a farla crescere e ad innamorarmene sempre più. Ci vediamo presto”.