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Carmelo Lazzaro

Carmelo Lazzaro

Al termine della stagione regolare il presidente della Fortitudo Agrigento, Salvatore Moncada, fa un primo bilancio dell’annata sportiva della sua squadra. Attraverso il sito ufficiale del club, Moncada parla dell’attuale campionato, delle aspettative e dei propositi. 

Ecco l’intervista concessa al sito ufficiale della Fortitudo Agrigento.

 

Per il terzo anno consecutivo, dopo gli accessi da A2 Silver e A2 Gold, la Fortitudo Agrigento gioca i playoff per la Serie A. Di fronte a questo dato, qual è il suo pensiero, da proprietario, presidente e tifoso di questa squadra?
Grande soddisfazione. Nonostante la stagione sia stata travagliata per i tanti infortuni, la squadra ha raggiunto un grande traguardo. Essere arrivati sesti a sei punti dalla capolista è la dimostrazione di un grande carattere e dell’attaccamento a questa società”.

Gli obiettivi annunciati a inizio stagione sono stati centrati, ovvero l’accesso ai playoff migliorando l’ottavo posto del 2015, l’accesso alla Coppa Italia. Questa, al netto dei tantissimi infortuni che hanno condizionato il rendimento della squadra e di come andranno i playoff, è già una base per programmare il prossimo futuro?
Sicuramente sì, imparare da ciò che ci è successo e farlo diventare un patrimonio per ripartire è il valore aggiunto di questi ultimi anni”.

Il tabellone dei playoff è decisamente interessante e sulla carta molto equilibrato, ancora una volta ci saranno tante piazze e società storiche che cercheranno di tornare nella massima serie. Quale crede debba essere l’approccio giusto per una sfida come questa?
Dobbiamo fare quello che abbiamo sempre fatto: dare tutto, con grande umiltà. Quest’anno non ci è riuscito sempre, spero che una volta resettato tutto si possa ripartire come per un nuovo campionato, con gli stimoli di un nuovo obiettivo”.

Al netto della postseason si può già tracciare un primo bilancio: il pubblico è cresciuto moltissimo, i tantissimi eventi e le sollecitazioni arrivate da parte del territorio hanno dimostrato che la Fortitudo Agrigento rappresenta oggi qualcosa di importante per la città e la provincia. Su cosa punterebbe per crescere ulteriormente?
Io penso che abbiamo messo in campo tutto quello che le nostre risorse e fantasie ci hanno consentito di fare. L’unico fattore di ulteriore crescita è trasmettere ancora di più il valore di cosa rappresenta avere la Fortitudo ad Agrigento. Questa consapevolezza purtroppo si ottiene con il tempo, e per gli agrigentini in particolar modo con i risultati. Speriamo di farli divertire ai playoff”.

Per chiudere, una nota personale: dopo tanti anni da dirigente prima e presidente poi, cos’è il basket per lei, oggi?
E’ una delle poche cose che mi fanno mantenere il contatto con questa città e sopratutto i giovani di questa città. E’ il mio messaggio: qui le cose si possono fare se tutti remano verso un obiettivo. E’ il mio hobby costoso che occupa le mie domeniche e anche tanti altri giorni, che mi fa incontrare persone fuori dalla cerchia lavorativa. E’ una seconda famiglia. E’ un contributo a questa città che si impoverisce sempre di più e che si inorgoglisce se riesce a vincere. Succede nello sport, ma potrebbe accadere in tante altre cose. Non so se è poco, ma per me il basket è tutto questo”.

 

 

Fonte fortitudoagrigento.it

Per allungare le rotazioni e provare ad essere maggiormente competitivi in vista dei play off, l’assenza di Albano Chiarastella andava colmata. La dirigenza non ha risparmiato un ulteriore sforzo economico. Dalla finestrella di mercato arriva, fino al termine della stagione, l’americano di passaporto italiano Christopher Mortellaro  (207 cm, 105 kg, classe 1982), che ha appena chiuso la regular season con la Npc Rieti (girone Ovest) facendo registrare 11.8 punti di media (con il 58% da due e l’83% ai liberi), 8.7 rimbalzi e una valutazione di 18.1 in 31 minuti a partita.

 

Chris Mortellaro ha giocato in diverse squadre italiane nel corso della carriera protessionistica (Jesi, Ferentino, Rieti), dopo aver giocato alla Drury University fino al 2004. Vanta esperienze in Svizzera, Giappone, Spagna, Francia e Ungheria.

 

Il giocatore raggiungerà mercoledì i suoi nuovi compagni di squadra e sarà a disposizione di coach Franco Ciani e dello staff tecnico.

 

“Siamo felici di essere riusciti ad aggiungere un giocatore in un momento del mercato non facile”, dice il direttore sportivo Cristian Mayer. “Si tratta di un ottimo giocatore e possiede grandi qualità umane. Tatticamente cambierà un po’ l’assetto della nostra squadra, ma l’importante era aggiungere un buon giocatore nelle rotazioni considerato che si giocherà ogni due giorni. Inoltre, Chris è un combattente, credo ci potrà dare una grossa mano in questi playoff”.

 

Le prime parole biancazzurre di Chris Mortellaro: “Arrivo ad Agrigento dopo una bella stagione a Rieti, dove abbiamo centrato l’obiettivo del club che era quello di salvarsi. Raggiungere la Fortitudo Moncada è per me una grande opportunità: si tratta di un’ottima squadra, giocheremo i playoff e so che le aspettative sono alte, io farò tutto quello che serve per aiutare il coach e i miei nuovi compagni. Ricordo bene le due sfide di campionato da avversario: in questa squadra c’è molta qualità, con un bel mix di gioventù ed esperienza, al PalaMoncada ho anche visto grandi tifosi e una bella atmosfera per giocare a basket”.

 

Una curiosità: per Mortellaro si tratta di una sorta di ritorno a casa. Il giocatore, infatti, ha ottenuto il passaporto italiano grazie ai bisnonni, originari di Alessandria della Rocca: “Sì, è una cosa un po’ strana ritrovarmi ora così vicino al paese natale dei miei nonni! Non ero mai stato ad Agrigento prima di venirci a giocare con Rieti qualche mese fa, adesso avrò un po’ di tempo per conoscere meglio la città e la Sicilia”.

 

 

 

La regular season si conclude con una sconfitta. Agrigento si arrende in trasferta ad Omegna, 79 a 74. Una gara in salita per la Moncada che, oltre ad Albano Chiarastella, ha dovuto rinunciare a Rino De Laurentiis.

La Fortitudo, tuttavia, ha retto bene tenendo testa ai piemontesi, decisamente più in forma. Adesso per la Fortitudo Moncada Agrigento è tempo di calarsi mentalmente al clima dei play off. Nel primo turno la squadra di Franco Ciani affronterà Mantova.

 

Ecco gli accoppiamenti:

Mantova – Agrigento

Treviso – Casale Monferrato

Ferentino – Roseto

Agropoli – Bologna

Scafati – Verona

Imola – Siena

Tortona – Triste  

Brescia – Trapani

 

Il commento del coach Franco Ciani riguardo la gara persa con Omegna:

“Dopo un primo quarto in cui non siamo riusciti ad arginare gli attacchi degli avversari, abbiamo fatto tre quarti molto solidi, molto attenti, come avvenuto con Trapani siamo arrivati con la palla in mano per il pareggio e quindi da questo punto di vista abbiamo avuto una eccellente reazione.

E’ chiaro che abbiamo giocato senza Chiarastella e oggi anche senza De Laurentiis, questo ha notevolmente accorciato le nostre rotazioni. La squadra però ha lottato, mostrando qualche progresso nella seconda parte della partita. 

Adesso dobbiamo archiviare subito la stagione regolare, con tutte le sue luci e le sue ombre, e pensare che da domenica ogni partita vale 1 punto e bisogna farne 3 per passare il turno”.

 

 

La regular season della Fortitudo Moncada Agrigento si conclude in Piemonte, ad Omegna. Ultima gara di una stagione difficile, resa ancora più complicata e tortuosa dai diversi infortuni. Nonostante ciò la Fortitudo Moncada non intende ammainare bandiera, piuttosto dalla gara di Omegna spera di guadagnare il quinto posto utile ai play off e la carica adeguata per affrontare positivamente la seconda fase della stagione.

La squadra viaggia verso Omegna consapevole delle insidie di questa gara ma con la consapevolezza che sacrificio, motivazioni e determinazione possono essere le armi vincenti.

E’ ciò che predica il coach di Agrigento, Franco Ciani. Per il friulano si tratta indubbiamente della stagione più complicata ad Agrigento. Ma da battagliero qual è non ci sta a chiudere la stagione senza riservare altre emozioni a se stesso, alla squadra, alla società ed alla città. 

 

I piemontesi nella gara d’andata misero in difficoltà la squadra agrigentina ed in casa intendono chiudere bene in vista dei play out. Nelle fila di Agrigento sicuro assente Albano Chiarastella. Potrebbe non essere disponibile neppure Rino De Laurentiis per un problema alla caviglia. Omegna dovrà fare a meno di Iannuzzi.

E’ una delle sfide che riportano in mente le accese gare degli anni ’80 in serie C. Erano i tempi di Peppe Catalano, Romolo Rossi, Franco Scoglio allenatore. Akragas – Messina era allora gara molto sentita anche dal punto di vista campanilistico. Oggi biancazzurri e giallorossi si ritrovano di fronte in Lega Pro. Dopo il pari dell’andata al San Filippo la “sfida” si ripropone allo stadio Esseneto di Agrigento.

L’Akragas ha l’opportunità di chiudere il discorso salvezza. Il Messina, già salvo, spera di fare bene per provare a centrare il nono posto, con l’obiettivo di partecipare alla prossima Coppa Italia. Sulla panchina del Messina siede un ex biancazzurro: Lello Di Napoli, ex attaccante che con l’Agrigento Hinterland di Mauro Zampollini vinse il campionato di serie D nei primissimi anni ’90.

Si spera domenica venga fuori un bel derby siciliano ricco di emozioni e spettacolo. Della gara ha parlato il tecnico dell’Akragas, Pino Rigoli:

“affrontiamo una nuova settimana di lavoro con la consapevolezza di aver fatto bene su un campo difficile come quello di Foggia. Anche se sconfitti sul campo siamo usciti più forti di prima. Ho visto una squadra molto determinata, capace di lottare contro una squadra molto forte.

Col Messina non sarà facile ma vogliamo conquistare gli ultimi punti utili a raggiungere l’obiettivo della salvezza. Centrare la riconferma in Lega Pro sarebbe straordinario, come vincere il campionato. Dovremo rinunciare allo squalificato Dyulgerov ma chi lo sostituirà non lo farà sicuramente rimpiangere.

Mi auguro di vedere all’Esseneto un gran bel pubblico. Spero di vedere lo stadio pieno e caloroso. Penso questa squadra meriti il sostegno che una città come Agrigento sa dare. Stiamo facendo qualcosa di importante con mezzi normali. E' un obiettivo che resterà nella storia”.

Akragas – Messina si gioca domenica 24 aprile. Fischio d’inizio alle 15.

 

 

Al termine della sfida dello “Zaccheria” il tecnico dell’Akragas, Pino Rigoli, commenta così la sconfitta.

“Il Foggia con questo gioco e con questo pubblico dal mio punto di vista è decisamente la migliore squadra dell’intera Lega Pro. Non solo di questo di questo nostro girone.

Dispiace sempre perdere ma abbiamo giocato una buona gara. Abbiamo avuto due, tre occasioni importanti oltre al rigore. Meritavamo qualcosina in più ma tant'è. E’ stato molto bravo il portiere Micale. Non voglio commentare le decisioni dell’arbitro né sul calcio di rigore né sul gol di Maza.  

 

Pensiamo alla prossima gara. Ci attende il derby col Messina. Sicuramente ce le giocheremo tutte così fino alla fine”.  

Chi sbaglia paga. La regola non scritta del calcio trova ulteriore conferma a Foggia. L’Akragas si mangia letteralmente due limpidissime palle gol, a tu per tu col portiere Micale, il Foggia vince due a uno. I biancazzurri incassano il boccone amaro.

Allo “Zaccheria”, davanti a 13mila spettatori, Foggia ed Akragas hanno dato vita ad una partita piacevole. I padroni di casa hanno mantenuto il pallino del gioco, confermando d’essere tra le migliori squadre della Lega Pro. Buona circolazione di palla fatta di rapidi scambi ravvicinati e buon ritmo. Akragas attendista, abbottonata, pronta a colpire nelle ripartenze. In un paio di occasioni, con Di Piazza nel primo tempo e Salandria nella ripresa, è andata vicinissima alla rete.

 A sbloccare la gara sono stati per primi i rossoneri di De Zerbi, al 14esimo, grazie al calcio di punizione dello spagnolo Sainz-Maza. Rete dubbia: le immagini non hanno pienamente chiarito se il pallone ha completamente superato la linea di porta. Per il direttore di gara e l’assistente di linea, tuttavia, nessun dubbio.

Al 35esimo il pareggio dell’Akragas. Di Piazza è atterrato in area di rigore dal portiere Micale. Rigore. Dagli undici metri Madonia implacabile.  

Nella ripresa il Foggia spinge sull’acceleratore. L’Akragas riesce a contenere gli attacchi dei “diavoli” fino a dieci minuti dal termine quando Riverola segna un gran bel gol.

 

Il Foggia batte l’Akragas e così festeggia la vittoria della Coppa Italia di Lega Pro. Per l’Akragas sconfitta con onore ma con la consapevolezza che con maggiore concretezza, coraggio ed un pizzico di fortuna avrebbe potuto fare festa anche a Foggia.

Adesso testa al derby siciliano col Messina. Una gara che merita il pienone allo stadio "Esseneto". 

La Fortitudo Moncada Agrigento si arrende in casa. Trapani si aggiudica il derby siciliano di giornata. 69 a 79 il punteggio al termine di una gara quasi sempre condotta dai trapanesi. La Fortitudo Moncada è stata anche sotto di 18 punti nel terzo quarto. Gli agrigentini, tuttavia, sono riusciti a rientrare in partita e a portarsi due punti avanti (69 a 67) ma alla fine hanno ceduto a Trapani indubbiamente più lucida e brillante. Agrigento ha sbagliato molto nell’arco dei 40 minuti e i granata hanno vinto meritatamente.

Al termine della gara queste le dichiarazioni del coach della Fortitudo Moncada Agrigento, Franco Ciani: “la sconfitta è maturata prevalentemente nel secondo quarto. Il primo è stato positivo ma una delle cose che ha segnato la prima parte della gara è stata la percentuale dei tiri da tre, nettamente a nostro sfavore. Abbiamo sbagliato diversi tiri anche facili e purtroppo questo aspetto, come ogni tanto accade, è stata una contingenza negativa a cui abbiamo dato ulteriore valore perdendo di vista l’aspetto difensivo.

Avremmo dovuto essere maggiormente capaci di contenere i nostri avversari. Durante il terzo quarto abbiamo, invece, fatto molto bene: come intensità, come attenzione difensiva, come capacità di lottare. Questo mi rammarica perché se avessimo avuto questo tipo di atteggiamento anche nei secondi dieci minuti, probabilmente, questo grande sforzo compiuto nella seconda parte della gara ci avrebbe portato un vantaggio più cospicuo.

Detto questo, voglio sottolineare che la squadra è viva, lotta, seppur con i suoi momenti negativi, non si arrendere. E questo è un aspetto importante per i play off. Adesso dobbiamo pensare poco al piazzamento e più a queste cose. Lo scorso anno ci ha insegnato che si può fare benissimo pur non arrivando al primo posto”.

Franco Ciani si è poi soffermato sull’assenza del capitano Albano Chiarastella.  

“E’ chiaro che non abbiamo un giocatore come Chiarastella e l’eventuale innesto di un altro giocatore dipende da numerosi fattori. In questo momento stiamo osservando”.

Siti specialistici di basket danno Agrigento sulle tracce dell’esperto statunitense Craig Callahan, attualmente in forza alla Virtus Roma.

Il tabellino

Fortitudo Moncada Agrigento - Lighthouse Conad Trapani 69- 79 (21-20; 30-48; 50-60)

 

Fortitudo Moncada Agrigento: Martin 11 (5/8, 0/2, 1/1 tl), Evangelisti 19 (3/8, 4/9, 1/1 tl), Saccaggi 10 (2/4, 2/11), Piazza 9 (2/7, 1/4, 2/2 tl), Eatherton 12 (6/8, 0/2), Mascolo (0/1, 0/1), Vai ne, De Laurentiis 8 (3/3, 2/4 tl), Morciano ne, Visentin ne. All.: Franco Ciani

 

Lighthouse Conad Trapani: Mays 24 (4/6, 4/6, 4/4 tl), Renzi 11 (5/11, 0/1, 1/2tl), Okoye 11 (1/4, 3/6), Ganeto 7 (3/3 da due, 1/2tl), Viaglianisi (0/1, 0/1), Tommasini 2 (0/1, 0/1, 2/2 tl), Gloria ne, Chessa 13 (2/2, 3/11), Filloy 11 (1/2, 3/4), Costadura ne. All.: Ducarello.

 

 

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