Sempre più ultima. Ora da sola. L’Akragas non riesce a scacciare la crisi e perde ancora. L’ennesima sconfitta arriva in quello che si poteva già definire uno scontro salvezza con l’Acireale. Al Tupparello i biancazzurri hanno offerto una prova negativa. Quella determinazione e “ferocia” sportiva auspicata alla vigilia dal tecnico Bonfatto non si è minimamente vista in campo.
La gara è terminata 1 a 0 per i granata di catanesi cui è bastato il gol di Tortora all’ottavo del secondo tempo.
L’Akragas si è vista solo nel primo tempo. Leveh e Grillo hanno provato a fare qualcosa in avanti ma fuori misura. Il portiere dell’Acireale Zizzania non è mai stato realmente impegnato.
L’Acireale ha sfiorato il gol sul finire di tempo con il tiro dalla distanza di Kapnidis. Il portiere agrigentino Dregan, fuori dai pali, con un colpo di reni è riuscito ad evitare il gol ma cadendo si è infortunato battendo la testa contro il palo. E’ stato costretto a lasciare il campo e trasportato in ospedale per controlli precauzionali.
Nel secondo tempo Akragas praticamente inesistente, evanescente, incapace di fare gioco. Il tecnico Bonfatto prova a rinvigorire il reparto offensivo inserendo Lo Faso ma l’esperto attaccante non incide.
Finisce con un’amara sconfitta che segna il sorpasso in classifica dell’Acireale. Per l’Akragas continua il periodo nero. Dopo 9 giornate di campionato i campanelli d’allarme sono insistenti. Il ritorno in panchina di Bonfatto - risultati alla mano - non sta sortendo gli effetti sperati. Domenica all’Esseneto arriva la Reggina.
La gara Akragas – Ragusa è stata preceduta dal ricordo di due donne agrigentine prematuramente scomparse.
Un mazzo di fiori è stato deposto in gradinata dalla dirigente dell’Akragas Roberta Lala davanti alla foto che ritrae Patrizia Russo, uccisa dal marito a Solero (Alessandria).
Un applauso anche alla memoria di Elena Sardo, sorella dei colleghi giornalisti agrigentini Carmelo e Davide a cui rivolgiamo le nostre condoglianze.
Appuntamento con la vittoria ancora rinviato per l’Akragas. Allo stadio Esseneto il Ragusa strappa il pari e costringe i padroni di casa ancora all’ultimo scomodo posto in classifica con appena 5 punti.
Partita dai due volti dei biancazzurri: nel primo tempo impacciati e rinunciatari, più intraprendenti nella seconda parte della ripresa anche se il Ragusa con le ripartenze ha sfiorato il gran colpo.
Il Ragusa si è sono fatto rimontare due volte dall’Akragas che nella seconda frazione ci ha messo più cuore e determinazione.
Gli ospiti nel primo tempo, al 13esimo, falliscono un calcio di rigore (ritenuto dubbio) con Bonilla e al 42esimo sbloccano il match con un secco diagonale dello stesso Bonilla. L’Akragas reagisce e agguanta il momentaneo pari con l’attaccante Leveh, bravo a mettere in rete su assist di Grillo. Nei minuti di recupero gli iblei timbrano il palo ancora con Bonilla. L’Akragas fatica a fare gioco, tanti errori alcuni dei quali grossolani.
Nella ripresa meglio. La squadra ha un piglio diverso ed è più propositiva ma a segnare è ancora il Ragusa con Musumeci. L’Akragas questa volta non si scompone e mantiene i nervi saldi e ottiene un calcio di rigore per l’atterramento in area di Leveh. Dal dischetto trasforma con freddezza Meola.
Finisce in parità, 2 a 2. L’Akragas guadagna un punto. L’obiettivo era il bottino pieno ma alla luce dell’andamento della gara poteva andare peggio.
In sala stampa il tecnico dell’Akragas Lillo Bonfatto non ha nascosto la delusione per la mancata vittoria.
“Non sono contento. Questa era una partita da vincere per noi e per la società. Questa maglia va onorata di più. Adesso inizia il ciclo di scontri diretti e serve fare più punti possibili. Occorre maggiore scaltrezza e attenzione. I tanti errori? C’è un freno mentale. Ritengo influisca la classifica. Dobbiamo considerare che abbiamo una squadra giovane anche se con esperienza nella categoria. A noi serve la vittoria per sbloccarci e uscire fuori da questa situazione. Le assenze di Garufo e Fragapane? Il capitano non si è comportato bene nei miei confronti ed ho chiesto alla società di metterlo fuori per adesso. Prima viene l'uomo e poi il calciatore...Fragapane ha invece mandato certificato medico nonostante fosse stato convocato”.
Desiderio Garufo risponde al mister tramite il proprio profilo facebook. "L'unico soggetto al quale sinora non è stato portato rispetto, prima come uomo e poi come calciatore, questo sono io. La mia condotta personale è stata ed è sempre improntata alla correttezza e alla lealtà sportiva nei confronti dell'allenatore e della società".
L’Akragas è chiamata ad imprimere una vera svolta al proprio campionato per risalire una classifica oggi molto deficitaria che, in mancanza di un’inversione di rotta, potrebbe trasformarsi in “drammatica”. La serie D va custodita.
L’Akragas gioca solo un tempo e, come già accaduto, poi crolla cedendo agli avversari. I biancazzurri si arrendono in trasferta al Sant’Agata, due a uno, e ultimo posto confermato. Quinta sconfitta stagionale.
L’Akragas era passata in vantaggio su rigore procurato da Lo Faso e realizzato da Grillo al 39esimo.
Nel secondo tempo il crollo e Sant’Agata che ha preso in mano le redini del gioco e in due occasioni ha bucato la retroguardia dell’Akragas. Due gol praticamente fotocopia nati dagli sviluppi di calci piazzati dalla lunga distanza e colpi di testa decisivi di Capomaggio dopo 7 minuti e Brugaletta dopo 27. I padroni di casa avrebbero potuto rendere più corposo il bottino.
Una sconfitta amara che denota i limiti di una squadra che, indipendentemente dai propositi espressi dalla dirigenza e dal tecnico, non riesce a risollevarsi. Una situazione che inizia a preoccupare.
A fine partita sconsolato il tecnico Lillo Bonfatto riconosce il secondo tempo disastroso dei suoi. “Non abbiamo più avuto il coraggio di giocare e abbiamo preso due gol frutto di disattenzioni. E non possiamo permettercelo per la classifica e per i giocatori che abbiamo. Dobbiamo sicuramente essere più scaltri, svegli, più convinti di fare bene le cose. Non possiamo consentirci di essere confusionari. Cosa occorre? Questa squadra ha bisogno di giocare. Solo col gioco, il ritmo e le idee si può fare qualcosa. Paura di vincere? Può darsi ma non deve essere un alibi. Posso dire che abbiamo grande voglia di risalire la classifica e lo vedo dagli occhi dei giocatori durante la settimana. Dobbiamo continuare a lavorare e cercare di fare più punti possibili”.
L’Akragas è chiamata alla reazione. Mercoledì allo stadio Esseneto arriva il Ragusa di Alessandro Erra. Una gara assolutamente da vincere, come ha dichiarato anche il tecnico Bonfatto.
“Dobbiamo fare punti indipendentemente da come si chiama la squadra che affrontiamo. E’ giusto dare segnali positivi. E’ evidente che non possiamo sbagliare. Dobbiamo svegliarci, io per primo, e onorare al meglio la maglia che indossiamo”.
“Abbiamo incontrato una delle squadre più forti del girone, quella che secondo me insieme al Siracusa si contenderà la promozione in C. Abbiamo fatto un gran primo tempo, segnato un bel gol, nel secondo abbiamo tenuto botta fin quando ci siamo riusciti. Poi i cambi hanno fatto la differenza ed il pareggio è il risultato giusto”.
Il direttore sportivo dell’Akragas Giuseppe Cammarata commenta così il pari casalingo con la capolista Scafatese e pronuncia parole al miele per la squadra.
“Desidero fare i complimenti ai nostri splendidi ragazzi. Chiedo ai tifosi ed anche a voi giornalisti non una mano d’aiuto ma lo sforzo di comprendere che abbiamo una squadra composta prevalentemente da giovani. Questi ragazzi non sono capaci di far fuori gli allenatori, non ce l’hanno nel dna. Tolti Garufo e Fregapane, il più grande dei calciatori ha 26 anni. Questa è una squadra che va incoraggiata e sostenuta da parte di tutti per uscire da questa classifica deficitaria. Con la Scafatese abbiamo dimostrato di non essere da meno. Era importante muovere la classifica contro la prima della classe. Possiamo solo migliorare. Stando uniti sarà tutto più semplice”.
Un’impresa sfiorata e svanita a poco più di dieci minuti dal termine. L’Akragas ferma sul pari l’imbattuta capolista Scafatese. La sfida dell’Esseneto termina uno a uno non senza rammarico in casa biancazzurra per aver accarezzato un successo che avrebbe consentito di dare una bella spallata all’ultima posizione in classifica e rilanciato le ambizioni del club agrigentino.
Tuttavia, un punto conquistato con i campani non è da buttare. Alla vigilia in pochi ci avrebbero scommesso. Eppure la squadra dell’allenatore Lillo Bonfatto, tornato in panchina dopo le dimissioni di Pino Rigoli, ha dato prova di carattere e determinazione. Per un tempo si è vista una squadra brillante, capace di costruire azioni ben manovrate. Il gol dell’Akragas messo a segno ancora da Palazzolo dopo 20 minuti. I biancazzurri hanno avuto l’opportunità di raddoppiare con l’attaccante Leveh. La Scafatese si è fatta viva dalle parti di Dregan in una sola occasione con Lancioni. Ospiti ben controllati dall’Akragas e neutralizzati nei punti di forza.
Nel secondo tempo, però, la Scafatese cambia pelle e i cambi fanno la differenza. L’Akragas è meno propositiva e subisce l’iniziativa dei campani che riescono ad agguantare il pari con uno dei nuovi entrati, Sowe, al 33esimo. Sul finire i padroni di casa hanno avuto la palla della vittoria ma sfortuna e imprecisione non hanno strizzato l’occhio.
Finisce uno a uno con gli applausi del pubblico dell’Esseneto. La prestazione dell’Akragas incoraggia per il proseguo della stagione.
In sala stampa il tecnico dell’Akragas Lillo Bonfatto ha ringraziato la squadra per la prestazione di grande determinazione contro una delle migliori formazioni del girone, seppur non sia stata una settimana facile a causa anche di infortuni e indisposizioni di alcuni calciatori.
“Peccato non aver vinto la partita. C’è il rammarico di non aver realizzato il secondo gol che in qualche ripartenza abbiamo avuto la possibilità di mettere a segno. Non ricordo parate del nostro portiere. Ci prendiamo un punto con la consapevolezza che abbiamo una squadra di qualità che ha bisogno di vincere per giocare con più tranquillità. Andiamo avanti con fiducia. La società è vigile sul mercato. Ora o a dicembre vedremo di sistemare qualcosina”.
L’Akragas riparte ed è pronta ad affrontare domani all’Esseneto l’imbattuta capolista Scafatese. Il tecnico Lillo Bonfatto, richiamato in panchina per sostituire il dimissionario Pino Rigoli, parla al termine della sessione di rifinitura.
“Ho accettato di tornare perché credo in questo progetto. La società mi ha rassicurato su determinate cose e sono tornato anche perché questo è un gruppo sano, unito, che come me ha tanta voglia di rivalsa. Adesso il tempo delle chiacchiere è finito e dobbiamo raccogliere i frutti dando il massimo per questa maglia. Ho trovato una squadra motivata.
Sappiamo dell’importanza del match. Affrontiamo un’avversaria forte e ci vorrà la massima attenzione. Vogliamo regalarci qualcosa di bello dopo diversi episodi negativi. E’ il momento di invertire la rotta in chiave positiva. Dobbiamo giocare con ritmo e aggressività. Ho detto ai ragazzi che dobbiamo ragionare da prima della classe quando abbiamo la palla imponendo il nostro gioco e quando non abbiamo il possesso ragionare da ultimi in classifica quali siamo oggi con grinta e determinazione”.
Lillo Bonfatto si rivolge poi ai tifosi.
“Con loro siamo in debito e dobbiamo cercare di portarli dalla nostra parte. Purtroppo finora non abbiamo ottenuto ciò che a tratti meritavamo ma ancora c’è tempo. Credo in questo gruppo e dobbiamo essere bravi a individuare, ora o a dicembre, ciò che sul mercato oggi numericamente ci manca. Coi ragazzi siamo contenti di affrontare adesso questa partita”.
Alla vigilia di Akragas – Scafatese il messaggio agli appassionati anche dell’amministratore delegato Graziano Strano.
“La partita di domani è fondamentale e sarà importante avere accanto la città. Meritiamo considerazione e rispetto perché dopotutto se Agrigento ha una squadra in serie D è merito di questo gruppo dirigenziale. Siamo 70 persone che lavoriamo tutto il giorno per portare avanti l’Akragas. Chiediamo scusa per l’inizio di campionato infelice ma siamo pronti a riscattarci. Ma per fare questo abbiamo bisogno della passione dei tifosi”.
Per il dopo Rigoli l’Akragas sceglie nuovamente Lillo Bonfatto. Il club torna sull’allenatore con cui aveva avviato il progetto tecnico della stagione.
La società spera in questo modo di riportare serenità all’interno del gruppo squadra che ieri nell’incontro con il tecnico Rigoli aveva esternato le proprie divergenze tecniche. Dopo il faccia a faccia Rigoli aveva comunicato le dimissioni.
Nel giro di poche ore la società biancazzurra risolve la crisi tecnica ripartendo da Bonfatto. Domenica prossima il nuovo esordio sulla panchina dell’Akragas in occasione della difficile gara interna contro la capolista Scafatese.
In mattinata video conferenza del patron Giuseppe Deni e del presidente Carmelo Callari nel quale hanno innanzitutto espresso l’amarezza per le polemiche sollevate tramite social da alcuni tifosi che hanno contestato l’operato della dirigenza. Deni ha rimarcato i grossi sacrifici economici sostenuti nella quasi totalità dal suo gruppo per portare avanti il progetto calcistico ad Agrigento in mancanza di sponsors.
“A differenza di altre città abbiamo appena 15 sponsor e gli incassi sono a dir poco ridicoli. Finora stiamo andando avanti con i nostri sacrifici personali, mettendo mani a volte al portafogli, dando la possibilità alla città di Agrigento di avere una compagine in grado di disputare la serie D e che gode di una certa dignità. Stiamo cercando di ampliare la base societarie per puntare al salto di categoria, cosa che oggi non è possibile con le attuali risorse economiche”.
Deni si è poi soffermato sull’aspetto tecnico e sulla situazione che ha determinato le dimissioni di Pino Rigoli.
“Riteniamo di aver allestito un organico che può fare bene in serie D e questo lo confermo ancora oggi. Nei giorni scorsi avevamo sentito le lamentele di quasi tutta la squadra in dissenso con le scelte tecnico-tattiche di mister Pino Rigoli. I giocatori si sentivano penalizzati dal modulo difensivo del tecnico. Le loro caratteristiche più offensive mal si conciliavano con il modulo che voleva adottare l’allenatore. Abbiamo provato a fare da pacieri tra squadra e tecnico e abbiamo organizzato una riunione proprio per chiarire ogni cosa. Quasi tutti i giocatori hanno manifestato il malumore e il mister ha ritenuto opportuno presentare le dimissioni. Desidero precisare che si è arrivati a questo punto non per demeriti della società ma perché squadra e tecnico non sono giunti ad una sintesi positiva. Abbiamo preso atto e ringraziato il mister Rigoli a cui confermo il mio rispetto come uomo e come professionista. La società non è mancata in nulla e non va criticata. Vanno criticati coloro che non valorizzano i sacrifici, i soldi e l’impegno di questo gruppo che porta avanti il calcio ad Agrigento. Chi oggi ci definisce dilettanti la domenica non paga neppure il biglietto. Il ds Cammarata? Non è un mio socio ma un dipendente dell’Akragas. E’ chiaro che Cammarata opera sul mercato sulla base del budget che gli mettiamo a disposizione. Non possiamo permetterci una punta da 100mila euro. La colpa non è quindi di Cammarata bensì di una città assente e inesistente. Leveh è per me uno dei migliori attaccanti del campionato. Credetemi, sono stanco e amareggiato. Se dovessi staccare la spina voglio vedere chi porterebbe avanti l’Akragas. Anzi, lancio una sfida. Regalo l’Akragas a chi si assume l’impegno economico di questa stagione. Spero solo che l’amore che nutro per questi colori sia superiore allo sdegno che mi stanno causando i leoni da tastiera che pensano solo a criticare”.
Il presidente Carmelo Callari ha rimarcato le parole di sfogo di Giuseppe Deni ed ha auspicato un ritorno alla serenità dell’ambiente. “Oggi veniamo criticati ma sono certo che ci tireremo fuori da questa situazione. Sono sicuro che la squadra darà le soddisfazioni che ci aspettiamo. Adesso ci vuole tranquillità e ci aspettiamo per domenica una grande prestazione dei ragazzi per dare una risposta alla società e ai tifosi. Noi ci siamo e faremo il massimo per centrare il nostro obiettivo”.