Storia, doppiamente storia. Una domenica che gli appassionati di basket agrigentini ricorderanno a lungo. La Fortitudo Moncada affronta e riesce nell'intento di battere Cantù, impresa peraltro sfiorata nel girone di andata. Una grande soddisfazione, una gioia infinita per chi non ha voluto perdersi l’appuntamento di mezzogiorno. E sono stati tanti anche oggi: palasport gremito e grande calore, capace di trascinare la squadra verso un successo desiderato e ottenuto con grande cuore, volontà, senza timori reverenziali al cospetto della capolista.
A fine gara sul tabellone luccica il punteggio: Moncada 79 – Cantù 74. Vittoria memorabile, strameritata dalla squadra di Devis Cagnardi. I biancazzurri sono stati protagonisti di una seconda parte di gara di alto livello che ne ha cambiato l’andamento dopo i primi due quarti sofferti nei quali Cantù, priva di Da Ros, ha prevalso in attacco e Agrigento ha difettato in difesa.
Al rientro dal riposo lungo un’altra Fortitudo. Lorenzo Ambrosin e Alessandro Grandi hanno messo a segno triple fondamentali, Marfo si è fatto valere sotto le plance ma tutta la squadra ha mantenuto alta la concentrazione e la lucidità nei momenti topici. Cantù non tiene il passo dei “giganti” agrigentini e sostenuta dai tifosi la Fortitudo Moncada sale in cattedra: erge un muro difensivo e in attacco non sbaglia un colpo. Nell’ultimo quarto gli ospiti di coach Sacchetti hanno un sussulto d’orgoglio e solo nel finale riesce ad avvicinarsi nel punteggio ma Agrigento ha una marcia in più e vuole a tutti i costi il successo e lo ottiene.
Grande festa sulle tribune e sul parquet. La Fortitudo archivia le due sconfitte esterne consecutive e si rilancia in classifica. Due punti pesanti. Per Cantù è la quarta sconfitta stagionale. A fine gara il coach agrigentino Cagnardi dedica la vittoria all’indimenticato patrons Salvatore Moncada e all'attuale presidente Gabriele Moncada ed al direttore sportivo Cristian Mayer e si congratula con tutti i ragazzi per la bellissima prestazione. Complimenti alla Fortitudo Moncada anche da Meo Sacchetti, tecnico di Cantù ed ex della nazionale italiana.
Per Agrigento due punti preziosissimi in cascina che alimentano ulteriormente l’autostima di un gruppo unito che sta dimostrando grande professionalità e voglia di crescere. Sognare i play off è legittimo. Adesso testa alla prossima gara. I biancazzurri vanno nella capitale per affrontare la Stella Azzurra Roma.
Il tabellino:
Moncada Energy Agrigento - Acqua S.Bernardo Cantù 79-74 (17-16, 14-21, 30-14, 18-23)
Moncada Energy Agrigento: Lorenzo Ambrosin 25 (7/16, 3/9), Alessandro Grande 24 (7/9, 3/8), Kevin Marfo 14 (4/7, 0/0), Matteo Negri 6 (0/0, 2/2), Cosimo Costi 5 (1/1, 1/2), Daeshon Francis 3 (1/2, 0/2), Albano Chiarastella 2 (1/2, 0/1), Sadio soumalia Traore 0 (0/1, 0/0), Mait Peterson 0 (0/0, 0/0), Luca Bellavia 0 (0/0, 0/0), Nicolas Mayer 0 (0/0, 0/0), Thomas Fernandez 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 10 / 14 - Rimbalzi: 30 6 + 24 (Kevin Marfo 12) - Assist: 18 (Albano Chiarastella 5). Coach: Cagnardi
Acqua S. Bernardo Cantù: Roko Rogic 18 (5/6, 2/4), Francesco Stefanelli 17 (2/2, 3/5), Stefan Nikolic 14 (7/11, 0/1), Lorenzo Bucarelli 12 (1/4, 2/4), Giovanni Severini 6 (0/1, 2/3), dario Hunt 4 (2/5, 0/0), Filippo Baldi rossi 2 (1/8, 0/4), Giovanni Pini 1 (0/0, 0/0), Nicola Berdini 0 (0/1, 0/0), Guglielmo Borsani 0 (0/0, 0/0) Tiri liberi: 11 / 13 - Rimbalzi: 32 7 + 25 ( dario Hunt 9) - Assist: 7 (Stefan Nikolic, dario Hunt 2). Coach: Sacchetti
La tribuna coperta dello stadio “Esseneto” di Agrigento dedicata al professor Mimmo Gareffa, benemerito dello sport agrigentino, in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa.
Alla cerimonia hanno partecipato i familiari dell’indimenticato professor Gareffa, la figlia Rosanna con il marito Enzo Penna e i figli Marco e Sergio, la delegata provinciale del Coni Antonella Attanasio e tanti amici.
Il sindaco Franco Miccichè ha tratteggiato il profilo di Mimmo Gareffa.
“Un pubblico riconoscimento ad un uomo che ha svolto un ruolo importantissimo per la crescita sportiva nella nostra città e che ha costituito un esempio per i giovani agrigentini e per le generazioni future.
Atleta e dirigente di altissimo livello, fu per molti anni il capitano della A.S. Agrigento, oggi Akragas, e giocò due stagioni nel Piacenza in serie A; fu selezionato anche dall’Inter (allora Ambrosiana) prima dello scoppio della guerra; gareggiò in competizioni nazionali di nuoto, marcia, triathlon, ginnastica ed atletica leggera, classificandosi spesso fra i primi a livello nazionale. Giocò anche a pallacanestro nella squadra cittadina che militava nel Campionato regionale.
Fu istruttore alla GIL e insegnante di Educazione fisica in diversi Istituti cittadini, fra cui il Liceo classico “Empedocle” e il Liceo scientifico “Leonardo”, insegnando i principi della lealtà e della correttezza nella vita ai giovani studenti.
Guidò per molti anni la Studentesca, società di atletica che conobbe una lunga e luminosa stagione di successi a livello regionale e nazionale”.
Appuntamento con la storia per la Fortitudo Agrigento. Al pala Moncada, domani nell’inedito anticipo del mattino, alle 12, arriva Cantù, una delle squadre di maggiore tradizione della pallacanestro italiana, con trascorsi importanti nella massima serie e vittoriosa più volte in ambito internazionale. Tanti i trofei conquistati dalla squadra lombarda che tenta la risalita nell’olimpo del basket.
Con questo intento si è affidata all’esperto di lusso Meo Sacchetti, ex ct della nazionale italiana e ad un roster di grande livello. I risultati stanno dando ragione
A Cantù che guarda tutte dall’alto.
Una sfida di prestigio che esalta l’ambiente agrigentino che vuol farsi trovare pronto all’appuntamento. Si prevede il grande pubblico al pala Moncada. Il sostegno dei tifosi sarà fondamentale per la Fortitudo Moncada per provare a regalarsi una domenica speciale.
Già nella gara d’andata i biancazzurri hanno fatto bella figura ma si sono dovuti arrendere.
La squadra di Cagnardi (18 punti in classifica) proviene da due sconfitte consecutive fuori casa. Cantù (capolista con 30 punti) nell’ultimo turno ha perso in casa contro Piacenza.
Presenta il match l'assistant coach Giacomo Cardelli. “Consapevoli della fisicità e dell’elevato tasso di talento della squadra allenata dall’ex CT della Nazionale Meo Sacchetti, non vediamo l’ora di scendere in campo per confrontarci con i primi della classe. L’approccio mentale e fisico e la gestione del ritmo saranno le chiavi per la partita di domenica. Sappiamo che il pubblico di Agrigento risponderà presente e riempirà le tribune del Pala Moncada, pronti a spingerci e sostenerci in ogni momento in quella che sicuramente sarà una grande giornata di sport per tutto il territorio".
E’ un momento delicato per l’Akragas. Il pari di ieri col Casteldaccia, con la conseguente perdita del primo posto ad opera dell’Enna, preoccupa i tifosi che da qualche settimana vedono la loro squadra aver perso la brillantezza del girone di andata. Dopo le parole del patron Deni oggi quelle del direttore generale e presidente ad interim Giancarlo Rosato che in una nota stampa analizza il periodo e si rivolge ai tifosi.
"Non è sicuramente un bel momento per noi, ma ci può stare un calo fisico e mentale dopo aver disputato uno straordinario mezzo campionato e una grande Coppa Italia. È un normale calo fisiologico come ce l'hanno tutte le squadre del mondo. Nessuno invincibile, non avevamo vinto un bel niente prima e non abbiamo perso il campionato ieri dopo il pareggio con il Casteldaccia.
Mancano ancora tante partite alla fine della regular season e sono certo, come più volte ribadito, che ci sarà da lottare, battagliare e soffrire ogni partita, e contro ogni avversario. Niente è stato perso, abbiamo solo fatto un passo indietro in classifica, ma rimango molto fiducioso per l'esito finale della stagione. Ce la giocheremo fino all'ultimo secondo, dell'ultima partita di campionato. Capisco i tifosi e il loro stato d'animo, ma ripeto nulla è perduto. Il mio invito è quello di ricompattare l'ambiente e, adesso più che mai, remare tutti dalla stessa parte per cercare di vincere il campionato.
È il nostro primario obiettivo e la squadra, insieme a noi dirigenti, farà di tutto per ottenerlo. Le recenti non belle prestazioni sono anche frutto di atleti non al meglio della condizione fisica. Premesso che non deve essere un alibi il nostro, ma la fortuna ci ha totalmente voltato le spalle. Abbiamo l'infermeria piena di acciaccati e infortunati che lo staff sanitario spera di rimettere in sesto il prima possibile. La lista è davvero lunga: Semenzin e Baio hanno subito uno stiramento all'adduttore; Gulino si è procurato una distrazione del legamento crociato anteriore;
Pavisich ha avuto problemi di salute e sta recuperando la forma migliore; Vitelli ha accusato un affaticamento muscolare e Caccetta è quasi recuperato dopo il grave infortunio. Ripeto le assenze non devono essere scusanti perché la nostra rosa è ampia e competitiva, ma certamente il modulo di gioco di mister Terranova, alla quale va la nostra totale fiducia, ne ha risentito parecchio.
Con il recupero di tutti, sono certo, che torneremo a vincere e a far divertire i nostri tifosi".
L’Akragas frena in casa e perde il primato. All’Esseneto i biancazzurri non vanno oltre il pari, uno a uno, in rimonta contro il Casteldaccia. I palermitani la sbloccano dopo appena un minuto con Stassi bravo a sfruttare un pasticcio difensivo. Il pareggio allo scadere di tempo con Neri. Una gara in cui l’Akragas è sembrata disorientata, contratta, sotto tono. Nel secondo tempo meglio del primo ma imprecisione e frenesia non hanno consentito ai biancazzurri di portare a casa la vittoria. Pavisich e Mansour hanno sprecato le loro occasioni e il Casteldaccia ringrazia.
A fine gara l’amarezza dei tifosi e si è sentito anche qualche fischio all’indirizzo di una squadra che per la verità già da qualche settimana sembra aver perso la brillantezza della prima parte di campionato.
In sala stampa le parole del patron Giuseppe Deni. “E’ un periodo non certo felice. Anche oggi non ho visto la solita Akragas, è apparsa sotto tono. Negli ultimi tempi vedo una squadra svogliata. Oggi abbiamo preso un gol per una disattenzione difensiva. Non possiamo consentirlo. E’ fisiologico comunque un periodo di flessione, domani faremo una chiacchierata con i ragazzi e vedremo di superare insieme questo momento. Ho sentito qualche critica anche nei miei confronti. Posso dire loro che ho sempre fatto tutto ciò che hanno chiesto l’allenatore Terranova e l’area tecnica. Se mi chiedessero che c’è da intervenire noi siamo pronti ad accontentarli. Sappiamo bene qual è l’obiettivo e non possiamo perderlo di vista. Ai tifosi dico che sono anch’io amareggiato e deluso ma è forse il caso di evitare polemiche e stringerci per provare a fare qualcosa di buono”.
Ancora nulla è compromesso ma a patto che l’Akragas ritrovi il proprio gioco, superi questo evidente calo. Il tecnico agrigentino Nicola Terranova al termine della partita ha incontrato i tifosi ai quali ha chiesto di stare vicini alla squadra ed evitare contestazioni che rischiano di peggiorare la situazione. L’Akragas ha necessità di recuperare alcuni giocatori come Semenzin, Baio, Caccetta. Anche Vitelli non è al top (oggi ha lasciato il campo anzitempo) così come Garufo. I prossimi test saranno determinanti. Vietato sbagliare per non rischiare di perdere ulteriore terreno da un Enna col vento in poppa.
Partita da dimenticare per la Fortitudo Moncada Agrigento, incappata in una prestazione al di sotto delle proprie possibilità. Semaforo rosso a Latina. Più determinati e continui e i laziali che hanno sempre condotto il match concedendo poco o nulla.
87 a 71 il successo di Latina. Parte forte la squadra di Franco Gramenzi con 24 punti nel primo quarto e 23 nel secondo. A differenza delle precedenti gare, la difesa della Fortitudo non ha funzionato ed è ciò che ha fatto la differenza insieme ai numerosi errori, tra palle perse (ben 21) e imprecisioni nei tiri liberi (8 su 14).
Nonostante i 21 punti di Alessandro Grande e i 15 di Marfo, la Fortitudo Moncada non è riuscita nell’impresa di recuperare il gup. In casa Latina da segnalare i 23 punti di Alipiev e i 20 di Rodriguez.
La netta sconfitta di Latina ricorda quella di Piacenza. Come a fine gara ricorderà anche coach Devis Cagnardi, le due prestazioni sono state molto simili con Agrigento incapace di ricucire lo strappo e rientrare in partita.
Una gara da archiviare in fretta e pensare alla seconda trasferta consecutiva di domenica prossima a Milano con l’obiettivo innanzitutto di giocarsela con più intensità e difesa ermetica, marchio di fabbrica della squadra agrigentina.
Il tabellino
Latina: Alipiev 23, Rodriguez 20, Lewis 11, Cicchetti 10, Cacace 9, Moretti 6, Parrillo 5, Durante 3, Donati 0, Collazo 0. Coach. Franco Gramenzi
Fortitudo Moncada Agrigento: Grande 21, Marfo 15, Fernandez 10, Costi 10, Chiarastella 7, Ambrosin 7, Negri 1, Bellavia 0, Mayer 0, Peterson 0. Coach. Devis Cagnardi
All’ultimo respiro spunta la testa del puntuale Barrera (non nuovo a gol simili) che insacca e fa esplodere la gioia dei tifosi agrigentini presenti al “Tomaselli”. L’Akragas espugna lo stadio di Caltanissetta e conquista tre punti pesanti. Una vittoria ottenuta col cuore seppur al termine di una gara difficile contro una Nissa che, specie in casa, è avversaria temibile e non semplice da affrontare.
Un gol importante nei minuti di recupero (94esimo) che consente all’Akragas di mantenere il primato in classifica e di distanziare al momento l’Enna di quattro lunghezze. I gialloverdi dovranno recuperare la gara casalinga con il Gela rinviata per neve.
Un successo meritato, conquistato con volontà e cuore, anche se anche al Tomaselli non si è vista la brillante Akragas di alcuni giorni fa. Forse la squadra ha risentito della netta sconfitta di Coppa con l’Igea Virtus.
L’Akragas ci ha creduto fino in fondo, anche dopo il calcio di rigore fallito nel secondo tempo da Desiderio Garufo che ha colpito la traversa. I ragazzi di Terranova nella parte finale hanno insistito e trovato un bel gol che a fine stagione potrebbe valere doppio, dal momento che la Nissa è squadra in crescita, desiderosa di risalire la classifica e che al Tomaselli, giocando con grinta e determinazione, renderà la vita difficile a qualsiasi avversaria.
Le vittorie aiutano a superare meglio anche i periodi non particolarmente esaltanti sul piano del gioco. L’Akragas avrà il tempo per ritrovare lo smalto migliore e recuperare quei giocatori che in questo periodo non sono al top della condizione. Non va dimenticato che i “giganti” stanno facendo a meno di un calciatore del calibro di Caccetta, fondamentale per esperienza, temperamento e tecnica.
Un calcio di rigore fallito all’83esimo, un bel gol al 94esimo e poco altro da segnalare. La Nissa ha avuto un’ottima occasione dopo appena un minuto di gioco con Esposito che ha sbagliato incredibilmente un calcio di rigore in movimento. L’Akragas soffre le incursioni sulla fascia destra di Esposito ma i biancoscudati non riescono a finalizzare i cross. Allo scadere del primo tempo l’Akragas risponde con due palle gol sciupate da Neri e Lo Cascio.
Nella ripresa al Tomaselli di Caltanissetta si accendono i riflettori. La Nissa ci prova con Lavardera ma il portiere Elezaji si fa trovare pronto e poi Akragas in evidenza con il calcio di rigore e il gol del trionfo di Barrera che sprigiona la felicità dei tifosi. Al triplice fischio finale tutti sotto la curva occupata dai sostenitori organizzati dell’Akragas. E’ festa. Applausi e abbracci tra i giocatori. Bello e significativo quello tra Garufo e Barrera. L’esultanza è proseguita negli spogliatoi. Una vittoria voluta e ottenuta con sacrificio e sofferenza ma anche per questo ancora più bella. L’Akragas sale in classifica a quota 45; Enna 41; Pro Favara 38 in virtù del pari in trasferta con la Leonfortese; Misilmeri 36.
Domenica prossima l’Akragas torna all’Esseneto per ospitare il Casteldaccia.
La pesante sconfitta nella finale di coppa Italia regionale d’Eccellenza con la Nuova Igea Virtus, non prevista in queste proporzioni (4-0) e con una prestazione al di sotto delle aspettative, ha lasciato l’amaro in bocca in casa Akragas. Una vera batosta, la prima della stagione, in una giornata – come ha detto lo stesso allenatore Terranova – di blackout generale. Parola d’ordine adesso riscatto. Cancellare la finale di coppa e concentrarsi sul campionato. L’Akragas è prima in classifica ed è chiamata a difendere il primato principalmente dalle immediate antagoniste Enna e Pro Favara.
La squadra oggi è tornata ad allenarsi per preparare la sfida di domenica prossima a Caltanissetta con la Nissa. Prima della sessione di allenamento c’è stato un incontro tra squadra e società del quale ha riferito il vice presidente Carmelo Callari nell’intervista rilasciata all’ufficio stampa dell’Akragas.
“E’ stata una partita negativa, non abbiamo vista nessuna reazione da parte della squadra. Ho parlato con i ragazzi insieme a nome della società e non sanno spiegarsi le ragioni della brutta prestazione. La finale è assolutamente da dimenticare e ci concentriamo totalmente sul campionato che resta il nostro obiettivo. Tifosi delusi? Anche noi lo siamo. Ci può stare anche se una partita non può determinare l’opinione su una squadra che fino a qualche giorno prima aveva solo fatto bene. Una partita sbagliata non può far diventare scarsa una squadra. Bisogna stare tranquilli e sostenere la squadra, oggi più che mai. Chiaramente la squadra dovrà dimostrare sul campo che con la Nuova Igea Virtus si è trattato di un caso isolato. Ora vogliamo la reazione dei veri uomini: vietato pareggiare, solo vincere”.