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Calogero Lazzaro

Calogero Lazzaro

Si è passati dalla quasi vittoria del Messina a quella dell’Akragas per poi concludere con un pari. Dal due a zero del Messina, estremamente cinica e concreta nel primo tempo, al tre a due dell’Akragas, protagonista nella seconda frazione di gioco di una bellissima rimonta e sorpasso. Poi il definitivo 3 a 3.

All’Esseneto tante emozioni per chi ha deciso di godersi il derby tra Akragas e Messina. Una gara dal sapore speciale che tornare dopo 32 anni. Messina già salvo e con l’ambizione della Tim Cup. Akragas non ancora salva, ma vicina al traguardo.

Il Messina apre le marcature al 3’ con Tavares. L’Akragas reagisce ma non finalizza. I giallorossi dell’ex Lello Di Napoli sfiorano il raddoppio con Cocuzza ma Vono è bravo a neutralizzare, e poi trovano il raddoppio ancora con Tavares.

Il primo tempo si conclude sul due a zero dei peloritani. Nella ripresa l’Akragas cambia musica e dà vita ad una bella rimonta. Prima accorcia, al 5’, con Urban Zibert. Alla mezzora è Leonetti a mettere il sigillo sul momentaneo pari. Poco dopo arriva il terzo gol che fa impazzire di gioia i tifosi biancazzurri. A realizzarlo è Matteo Di Piazza che esulta zittendo il pubblico che in precedenza lo aveva fischiato.

Il Messina, però, non stacca la spina e dopo due tentativi trova la rete del pari con Gustavo imbeccato da Cocuzza.

 

Per l’Akragas la salvezza resta vicina ma non è ancora un obiettivo centrato. 

Archiviata la gara col Martina Franca, l’Akragas si concentra sul Lecce. Sfida dal sapore importante, contro una squadra che ha anche giocato in serie A.

Della gara di sabato ha parlato oggi in conferenza stampa il tecnico Pino Rigoli.

“Sappiamo che affronteremo una squadra costruita per vincere ma dobbiamo andare a Lecce consapevoli che se riusciremo a portare a casa qualche punto sarebbe straordinario. Per noi è un onore affrontare un club come il lecce con trascorsi in categorie superiori. Per la gara di sabato spero di recuperare Vicente.

La nostra salvezza? Siamo a buon punto ma dobbiamo pensare una partita per volta, anche se sul campo, l’avevamo già raggiunta se non ci fossero state penalizzazioni”.

Il tecnico dell’Akragas si è anche espresso riguardo qualche fischio dei tifosi durante la gara. “Fischiare un proprio calciatore a partita in corso lo ritengo sbagliato. Lo si può fare, semmai, al termine. Chi paga il biglietto ha il diritto di farlo. Ma credo che per questa squadra siano ingenerosi. Nel girone di ritorno abbiamo una media punti da alta classifica. Siamo fuori dalla zona play out, credo che qualcosa di buono l’abbiamo fatta.

 

Il mio futuro? Sono legato all’Akragas fino al 30 giugno ed onorerò il mio impegno nel migliore dei modi. Poi ne discuteremo.  

Un punticino. Muove la classifica e, alla luce degli altri risultati di giornata, non è da ritenere negativo.  Al di la della magra classifica il Martina Franca si è dimostrata squadra tosta, quadrata, ben organizzata capace di impensierire. All’Esseneto i pugliesi hanno ben impressionato.

Dopo un primo tempo senza gol, nella ripresa sono proprio gli ospiti a passare in vantaggio. Al 18esimo è Taurino ad andare in gol da poco fuori l’area di rigore. Un tiro angolato sul quale nulla ha potuto il portiere agrigentino Vono.

Al 34esimo il pareggio dell’Akragas. Matteo Di Piazza è bravo ad entrare in area e viene atterrato dal portiere del Martina, Viotti. Per il direttore di gara è rigore. Dal dischetto trasforma lo stesso attaccante. Il portiere Viotti intuisce la traiettoria non riesce ad evitare il gol.

A quel punto la partita si accende. Non mancano le emozioni e le occasioni sia dall’una che dall’altra parte. Nella fila biancazzurre Di Grazia e Leonetti ci provano ma la difesa ospite riesce a resistere.

 

Finisce 1 a 1 ed una giornata di campionato in meno. Per l’Akragas l’obiettivo salvezza è sempre ad un passo anche se i biancazzurri sono adesso attesi da due gare di fuoco con Lecce e Foggia. 

Il futuro dell’Akragas passa anche dalla partita di domani con il Martina Franca. Una vittoria consentirebbe ai biancazzurri di avvicinarsi all’obiettivo salvezza e nello stesso tempo, si spera, alimenterebbe nuovo entusiasmo e fiducia riguardo al futuro del club. Per il tecnico Pino Rigoli “è una partita fondamentale per il presente e per il futuro. Agrigento deve salvaguardare il patrimonio Akragas. La città comprenderà il reale grande valore della Lega Pro quando la perderà. Bisogna tutti impegnarsi per dare continuità al progetto avviato.

Amo profondamente questa città. Agrigento mi ha dato tanto e la sento mia. L’Akragas deve rappresentare un orgoglio per questa città”.

Riguardo la gara col Martina, il tecnico dell’Akragas ritiene i puglisi “avversari insidiosi. Una squadra da non sottovalutare anche perché in organico ha giocatori di esperienza e nel mercato di gennaio si sono molto rinforzati. Dobbiamo rimanere lucidi e non dobbiamo abbassare il nostro livello di concentrazione”.

 

 

Akragas

Maurantonio, Vono, Lo Monaco, Grea, De Rossi, Salandria, Capuano, Cazè, Muscat, Marino, Greco, Zibert, Dyulgerov, Mauri, Candiano, Leonetti, Aloi, Di Grazia, Madonia, Cristaldi, Fiore, Di Piazza. 

Martina Franca

 

Viotti, Gabrieli, Simone, Migliaccio, D’Orsi, Danese, Marchetti, Allegra, Curcio, Antonazzo, Basso, De Lucia, Cristofari, Di Lauri, Dianda, Kuseta, Rajcic, Topo, Diakite, Berardino, Taurino

Rappresenta un ulteriore scoglio per raggiungere l’obiettivo salvezza. Oramai è ad un passo ma manca ancora qualche punto. La gara con il Martina Franca non va sottovalutata anche perché i pugliesi si giocano le residue speranze di provare a mantenere la categoria.

Akragas – Martina Franca è la cosidetta “gara salvezza”. Una partita che l’Akragas affronta senza problemi di formazione. Il tecnico Rigoli può contare su quasi tutti i giocatori in organico.

 

Riscattare la sconfitta netta con la Casertana è un obiettivo ed una necessità per aggiungere un altro tassello di una stagione storica e positiva per l’Akragas, la prima dopo il ritorno in Lega Pro. 

Il presidente Alessi si gode la vittoria insieme al gruppo dirigente. E’ un momento d’oro per l’Akragas che vede sempre più vicina la salvezza in Lega Pro.

“Abbiamo giocato una grande gara. Penso che la vittoria sia ampiamente meritata. Per noi e i nostri tifosi è stata una domenica meravigliosa. I ragazzi sono stati grandi. Ci hanno regalato una splendida vittoria contro un’avversaria che quando noi eravamo nella polvere loro erano in serie A.

 

E’ un altro passo in avanti verso la salvezza ma dobbiamo restare compatti e concentrati. Vogliamo regalare altre soddisfazioni ai nostri tifosi e vogliamo crescere”.

Euforia ed entusiasmo in casa Akragas per la vittoria di un derby storico. Il tecnico Rigoli ha accanto a se due dei tre autori dei gol che hanno consentito di superare il Catania, Di Grazia e Di Piazza.

Il tecnico Rigoli: “Sono felice per una vittoria voluta dal gruppo. Abbiamo vinto con merito contro un Catania composto da giocatori di esperienza e di valore. Abbiamo giocato una grande gara. I ragazzi l’hanno interpretata nel modo migliore. La vittoria contro il Catania è il coronamento di un lavoro intenso: mi sento di complimentarmi con i ragazzi e con chi ha costruito questa squadra. Se oggi sorridiamo il merito è anche e soprattutto loro. Io sono arrivato in corsa”.  

Sorridenti Matteo Di Piazza e Andrea Di Grazia:

“E’ stata una gara difficile. Sapevamo di affrontare un’avversaria tosta – afferma Di Grazia -. Per me era una gara dal sapore speciale visto che sono catanese ed ho iniziato la stagione in maglia rossoblu. E, tra l’altro, tifo da sempre Catania. Ma sono molto contento d’aver vinto e fatto gol.  E’ stato il mio primo gol contro la mia squadra del cuore.

Catania in silenzio. In sala stampa si presenta il dirigente Fabrizio Ferrigno assai critico nei confronti della terna arbitrale.

“Se qualcuno vuol far sparire il Catania che lo dica chiaro. Oggi ci hanno negato rigori già dati”.

 

Pronta risposta del tecnico dell’Akragas Rigoli: “Ferrigno rappresenta una società importante e dovrebbe parlare di calcio. Di solito chi perde fa i complimenti alla squadra che vince così come ho fatto io a Castellammare di Stabia”. 

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