Dimenticare subito la grande delusione della Coppa Italia e la prova al di sotto delle aspettative contro Bologna e concentrarsi sul campionato. La Fortitudo Moncada Agrigento riparte da Rieti con l’intento di superare l’ennesimo momento negativo della stagione. Il presidente Salvatore Moncada in questi giorni ha espresso la propria delusione nel vedere una squadra priva di mordente, scarica, quasi priva di fame sportiva. Oggi il coach Franco Ciani ed uno dei veterani del gruppo, Marco Evangelisti hanno parlato anche di questo durante la conferenza stampa di presentazione della prossima gara di Rieti.
Per Franco Ciani bisogna ripartire azzerando quanto accaduto a Bologna ma conservando il ricordo tecnico degli errori.
“La squadra in passato ha dato dimostrazione di saper affrontare i periodi negativi, reagire ed a superarli. Il rammarico adesso è quello che non riusciamo a non ricadere nei soliti problemi. L’aspetto positivo è che ogni volta siamo capaci di ripartire e ricercare nuovi stimoli e motivazioni.
Durante la settimana lavoriamo bene ma purtroppo non riusciamo a raccogliere i frutti sperati. Chiaramente non possiamo nascondere la delusione per non aver fatto bene in Coppa Italia. Gli ultimi 15 minuti con Bologna sono stati davvero molto negativi: lo riconosciamo e dobbiamo fare tesoro di quanto accaduto per ripartire.
Abbiamo la fortuna che quanto accaduto a Bologna non ha ripercussioni sul campionato. Mettiamo un punto sulla Coppa e ci concentriamo sul campionato. Andremo a giocare a Rieti, su un campo caldo (il più multato della categoria) ma non per questo violento seppur ai limiti della correttezza sportiva.
Rieti è un’avversaria che attraversa un buon momento e che ha mestiere, atletismo, fisicità, buoni tiratori. Sarà una partita molto difficile e dovremo affrontarla con lo spirito giusto, combattivo.
A proposito dello sfogo del presidente, dico che il presidente ha tutto il diritto di esternare le proprie considerazioni e noi abbiamo il dovere di recepirle in chiave positiva, di stimolo, incentivo a fare meglio. Sono certo che se dovessimo inanellare una serie di successi e di chiudere la stagione regolare al secondo il primo ad essere contento di non aver avuto la conferma delle proprie parole sarebbe proprio il presidente. Io sono certo che i ragazzi (vecchi e nuovi) hanno ancora le motivazioni per fare bene ad Agrigento ma chiaramente dovremo dimostrarlo tutti insieme”.
Amareggiato e desideroso al contempo di dimostrare d’essere ancora affamato di successi anche Marco Evangelisti.
“Respiriamo aria di delusione. Siamo delusi come squadra. Peccato perché avevamo raggiunto un grande obiettivo e non lo abbiamo onorato al meglio. C’è rabbia e rammarico perché avremmo dovuto fare di più e meglio. Dobbiamo renderci conto che bisogna crescere in alcuni aspetti perché altrimenti corriamo il rischio di arrivare ad ogni appuntamento nello stesso modo.
In settimana abbiamo ancora parlato a lungo all’interno del gruppo ed analizzato diverse cose. Cercheremo di venirne fuori dando ciascuno il proprio contributo. Lo abbiamo detto più volte quest’anno e ne siamo consapevoli, ma non conosco altri metodi se non il lavoro.
Le parole del presidente? E’ comprensibile la sua delusione. Chi ci vede giocare può pensare che non abbiamo fame di vittorie. Posso dire che francamente non è così. Facendo riferimento alla cosiddetta vecchia guardia, il presidente probabilmente avrà voluto stimolarci affinché possiamo fungere da trascinatori nei confronti di chi è arrivato quest’anno. L’amarezza del presidente è comprensibile: chi sborsa tanto denaro ha il sacrosanto diritto di parlare ed esprimere la propria delusione. Per quanto mi riguarda farò quel che posso per contribuire a tirare fuori la squadra da questa situazione”.
L’Akragas parte con destinazione Puglia. Qui nelle prossime due domeniche si decide parte del futuro in questo tribolato campionato di Lega Pro. Domenica prossima la prima delle due trasferte lontane da Agrigento. I biancazzurri affrontano la Fidelis Andria: squadra di categoria che punta ad un finale di campionato che le possa consentire l’accesso nella griglia dei play off. Gara difficile ma l’Akragas deve provare ad ottenere un risultato positivo per continuare a sperare nella salvezza. Ci vuole convinzione e coraggio. Occorre una prestazione di grande sacrificio ma anche determinazione e concretezza. E’ ciò che chiede ai suoi il tecnico Raffaele Di Napoli e che ha ribadito stamane nella conferenza stampa pre gara cui ha preso parte anche l’attaccante Salvemini.
“Ho la fortuna di allenare un gruppo di ragazzi intelligenti e dal grande senso di responsabilità. Finora hanno dato tanto per questa maglia. Ma a loro adesso chiedo ancora uno sforzo: maggiore autostima e convinzione. Chiedo di dare il doppio. Occorre un grande sacrificio per arrivare all’obiettivo che ci siamo prefissi. Affrontiamo la prossima gara di Andria come se fosse realmente una finale. Durante la settimana i ragazzi si applicano tantissimo. Adesso dobbiamo raccogliere”
E’ tornato disponibile l’attaccante Francesco Salvemini, pronto per l’eventuale utilizzo. “Sarà il mister a decidere. Mi è dispiaciuto non poter dare il mio contributo nella gara con il Foggia ma dobbiamo guardare avanti. Siamo concentrati sulla gara di domenica. La Fidelis Andria è una squadra forte ma noi dobbiamo salvarci. Servono punti”.
Franco Ciani (coach Fortitudo Moncada Agrigento)
“Con un pizzico di cinismo dico che oggi ciò che contava era solo vincere questa partita. Da un lato sapevamo che per vincere avremmo avuto bisogno di una prestazione di squadra, ed una prestazione di intensità superiore alla media perché Treviglio è una squadra con queste caratteristiche.
Oggi si è visto poco ma è una squadra che corre, che attacca con un ritmo pazzesco e, francamente, temevamo questo genere di pallacanestro. E’ un basket che comporta grande dispendio difensivo per poterla arginare o, almeno, contenere. Fino al terzo quarto abbiamo fatto molto bene. Nel terzo quarto un po’ meno ma perché abbiamo avuto qualche problemino fisico (Albano Chiarastella ha avuto dei crampi).
Poi in alcuni frangenti abbiamo subito il gioco di Treviglio ma sono contento della reazione del gruppo, della mentalità. La cosa diversa rispetto al recente passato è stata la forza di arginare il momento negativo e di rientrare in gara con personalità e lucidità. Chiaramente dobbiamo ancora migliorare ma direi che siamo sulla buona strada”.
Alessandro Piazza (playmaker Fortitudo Moncada Agrigento)
“Voglio in primis fare i complimenti a Treviglio perché si è dimostrata una squadra di carattere, molto dura da affrontare. Mi ha fatto una grande impressione. Noi sentivamo molto a questa partita perché la classifica la guardiamo tutti ed è sotto gli occhi il momento negativo dopo uno positivo e ci stiamo male noi come anche i tifosi e la società.
Sappiamo che ultimamente abbiamo fatto delle partite bruttine e oggi contava solo vincere. Abbiamo fatto degli errori, alcuni li ho fatti io, ma era importante conquistare i due punti, anche giocando non al meglio. Adesso proveremo a fare uno sgambetto alla Virtus Bologna in Coppa Italia.
Ognuno di noi deve cercare di dare il meglio alla squadra perché abbiamo un metodo di gioco che può esaltarci. Ci restano sette finali che dobbiamo interpretare come tali. Pensiamo ad ottenere il massimo da ciascuna gara e poi vedremo. Arriviamo nei play off e proveremo a vincere con chiunque”.
Adriano Vertemati (coach di Treviglio)
“Ci aspettavamo una reazione di Agrigento dopo le due sconfitte consecutive. Eravamo consapevoli che il loro approccio sarebbe stato più aggressivo ciononostante siamo nel complesso riusciti a contenerli. Hanno fatto qualcosina in più di noi ma, se vogliamo, era anche abbastanza normale.
Siamo, comunque, riusciti a mantenerli entro i dieci punti di svantaggio. Sono soddisfatto della prova dei ragazzi. Ce la siamo giocata fino alla fine e abbiamo avuto la possibilità di fare il colpo. I complimenti vanno ad Agrigento ma ritengo che entrambe le squadre avrebbero meritato il successo.
Sono molto orgoglioso della mia squadra perché è un roster giovanissimo che ha saputo tenere testa ad una avversaria su un campo dove finora solo Biella e Siena sono riuscite a portare via i due punti. La mia è una squadra che oramai da venti partite compete con tutte e dimostra sempre grande carattere, anche quando il morale non è proprio alle stelle”.
Infinita e avvincente. E soprattutto, alla fine a spuntarla è stata la Fortitudo Moncada Agrigento anche se solo dopo un tempo supplementare. Treviglio si è confermata squadra di rango dura a morire contro una Fortitudo volitiva ma non continua.
84 a 84 il punteggio finale di una gara che ha tenuto i tifosi col fiato sospeso fino all’ultimo. Agrigento ha trasferito sul campo tanto cuore regalando una prestazione d’orgoglio e tecnica per tre quarti per poi accusare un calo che ha consentito a Treviglio di tornare prepotentemente in partita annullando i tredici punti di vantaggio acquisiti dai biancazzurri di Franco Ciani.
Come previsto è stata una gara combattuta. Treviglio arrivava al pala Moncada forte del quarto piazzamento in classifica e fino all’ultimo ha provato a soffiare il successo ai padroni di casa trascinata dalle triple di Marino, la dirompenza di Sorokas e le belle giocate di Sollazzo.
La Fortitudo Moncada ha giocato stringendo i denti considerato l’infortunio ad Albano Chiarastella che lo ha costretto a fermarsi prima della fine del match ed i problemi fisici accusati dall’americano Buford nel terzo periodo.
Nel terzo quarto Agrigento si è guadagnata la doppia cifra di vantaggio facendo un ottimo lavoro nei rimbalzi offensivi con la combattività di Bell-Holter, i colpi di un buon Bucci, la potenza di Buford (autore di 28 punti) e la regia attenta di Alessandro Piazza.
Nei minuti finali, però, la squadra di Ciani si è smarrita sbagliando tanto sia in attacco che in difesa, consentendo ai lombardi di ridurre lo svantaggio e di portarsi in vantaggio grazie alla tripla del bravo Marino (77 a 79). Agrigento si è poi svegliata trascinata, in particolare, da Buford e Piazza. Agli sgoccioli dell’overtime Treviglio ha la possibilità di pareggiare ma Sollazzo non riesce a portare a compimento l’operazione.
Vince Agrigento con merito ma con tanta sofferenza. Due punti importantissimi che arrivano dopo due sconfitte consecutive e che consentono alla Fortitudo Moncada di prepararsi con maggiore serenità all’imminente Final Eight di Coppa Italia. Appuntamento venerdì 3 marzo per il quarto di finale contro i padroni di casa e super favoriti della Virtus Bologna.
Prima dell’inizio della gara, iniziata in ritardo a causa di un problema elettrico nei riflettori del palasport, il coach della Fortitudo Franco Ciani ha ricevuto il premio quale miglior allenatore del mese di dicembre da parte della Lega Nazionale Pallacanestro.
Fortitudo Moncada Agrigento – Remer Treviglio (20-19; 42-36; 61-50)
Fortitudo Moncada Agrigento: Bucci 15 (3/8, 2/2, 3/4 tl), Buford 28 (8/10, 2/3, 6/6 tl), Cuffaro ne, Zugno 2 (1/1, 0/3), Evangelisti 8 (1/7, 2/5), A. Tartaglia ne, Ferraro 2 (0/1, 2/2 tl), M. Tartaglia ne, Chiarastella (0/4), De Laurentiis 2 (1/2), Piazza 14 (2/5, 1/2, 7/8 tl), Bell-Holter 16 (5/10, 1/3, 3/4 tl). All. Franco Ciani
Remer Treviglio: Cesana 5 (1/1, 1/1), Pecchia 9 (3/5, 1/4), Dessì ne, Sorokas 13 (4/10, 0/3, 5/8 tl), Marino 25 (3/5, 4/9, 7/8 tl), Marini 6 (2/6, 0/1, 2/2 tl), Genovese 3 (1/1 da 3), Rossi 6 (3/7), Nwohuocha 3 (1/2, 1/2 tl), Sollazzo 14 (6/9, 0/2, 2/2 tl). All. Adriano Vertemati
Ancora un’amarezza per l’Akragas e minuti finali ancora una volta decisivi. I biancazzurri ingoiano il boccone amaro a soli due minuti dal termine dei minuti regolamentari, grazie al gol dell’ex attaccante Matteo Di Piazza. Una batosta che arriva pochi minuti dopo la bella parata del portiere dell’Akragas, Addario, sul calcio di rigore di Mazzeo.
La squadra di Di Napoli deve arrendersi al più quotato Foggia dopo aver giocato col solito cuore e determinazione, con grande impegno, ma peccando di sterilità in avanti. I rossoneri di Giovanni Stroppa hanno prevalso solo nei minuti conclusivi.
Akragas – Foggia si gioca sotto un sole abbastanza caldo. Clima primaverile ad Agrigento. Allo stadio Esseneto presente anche il dimissionario amministratore delegato biancazzurro Peppino Tirri.
L’inizio di gara vede il Foggia subito riversato nella metà campo dell’Akragas e imprimere un pressing alto. I biancazzurri costretti a difendersi. Nel Foggia in campo sin dal primo minuto l’ex Matteo Di Piazza (l’attaccante lo scorso anno in maglia biancazzurra autore di 14 reti in 32 gare). I rossoneri pugliesi fanno la partita, Sarno è il solito ispiratore del gioco, Gerbo e Mazzeo in avanti sono una costante insidia ma la difesa agrigentina li controlla bene.
Nell’Akragas spazio sin dall’inizio per l’attaccante Klaric al posto di Salvemini. La squadra di Raffaele Di Napoli è raccolta nella propria parte di campo. Vorrebbe colpire con rapide ripartenze ma i biancazzurri non vi riescono.
Col passare dei minuti il Foggia cresce e si propone più volte dalle parti di Addario. Al 41 cross di Gerbo sul secondo palo per Di Piazza ma è provvidenziale l’intervento di Mileto che chiude in corner. Il primo tempo finisce al 45esimo. Prima frazione di gioco senza particolari emozioni, per i portieri Addario e Guarna 45 minuti inoperosi.
Nella ripresa il tema tattico non cambia. Il Foggia ha il pallino del gioco e l’Akragas è costretta a difendersi per poi provare ad attaccare con ripartenze che però non sono ben sfruttate dai biancazzurri. Al 60esimo Palmiero effettua un tiro dalla lunghissima distanza ma il pallone finisce non di molto sopra la traversa.
Subito dopo i primi due cambi. Nell’Akragas entra l’attaccante Cochis per il centrocampista Palmiero. Nel Foggia il tecnico Stroppa manda in campo Chiricò che appena entrato ha una buona occasione ma non viene finalizzata. La gara è piacevole, giocata con un discreto ritmo.
All’80esimo il Foggia ha la possibilità di sbloccare la gara. L’arbitro assegna un calcio di rigore per l’atterramento in area di Gerbo ad opera di Russo. Dagli undici metri Mazzeo si fa, però, neutralizzare il penalty dal bravo Stefano Addario.
Sostenuta dai propri tifosi l’Akragas prende coraggio ma il Foggia è implacabile a due minuti dal termine con l’ex Di Piazza che non fallisce da posizione ravvicinata.
Non ci saranno altre azioni di rilievo ed il Foggia porta via i tre punti. Per l’Akragas il rammarico di aver tenuto testa ai “satanelli” in lotta per la B e di essere stati castigati sul finire di match, così come accaduto nella precedente gara col Catanzaro.
Rammarico ma anche consapevolezza che continuando a giocare con determinazione l’obiettivo della salvezza può essere centrato. Domenica prossima altra sfida salvezza ad Andria.
L’Akragas è in clima partita. Concentrazione alta nel gruppo biancazzurro con la consapevolezza che il campionato è entrato nella fase decisiva. Giochi ancora aperti e tutto ancora da decidere sia per l’alta classifica che per evitare la retrocessione.
L’Akragas punta a raggiungere la salvezza diretta. L’obiettivo non è semplice da raggiungere ma, vista l’attuale classifica, non è neppure impossibile. Bisogna però fare punti a prescindere dal nome dell’avversaria di turno.
Domani allo stadio “Esseneto” arriva il blasonato Foggia, con trascorsi anche in serie A ai tempi di Zeman, Signori, Rambaudi e tanti altri. Oggi i “satanelli” sono al secondo posto e inseguono la promozione diretta in B. Il loro obiettivo passa anche dalla gara di domani ma dovranno fare i conti con un’Akragas decisa a vendere cara la pelle per conservare il posto tra i professionisti.
Il tecnico Raffaele Di Napoli ed il portiere Stefano Addario, chiamato a sostituire lo squalificato Pane, oggi lo hanno rimarcato incontrando la stampa. Niente paura e grinta i dettami del tecnico Di Napoli che chiede sacrificio ai suoi.
“Per ottenere qualcosa di buono dobbiamo chiaramente dare tutti di più. Ai ragazzi chiedo ancora sacrificio, determinazione, umiltà. Ho la fortuna di allenare un gruppo molto serio ed ambizioso. Essere ambiziosi per noi vuol dire fare qualcosa di straordinario. Se non sbagliamo l’approccio alla gara possiamo mettere in difficoltà il Foggia.
Sulla carta non dovrebbe esserci storia e, tra l’altro, il collega Stroppa è sicuro di vincere. Noi gli daremo il benvenuto ma i miei ragazzi non partono battuti come nessuna altra squadra. Speriamo trovino pane per i loro denti. Rispettiamo il Foggia e le idee degli altri però chiedo rispetto per questi ragazzi. Non siamo né anonimi né il nulla. Siamo un gruppo che lavora ogni giorno con la cultura del sacrificio e tra mille sacrifici onoriamo e rappresentiamo una città, Agrigento, che merita rispetto. Come il Catania, anche il Foggia è una grande squadra ma si gioca in undici contro undici e ritengo possiamo giocarcela. Chiaramente occorre una prestazione superlativa.
A Catanzaro abbiamo peccato in fase realizzativa ma ho avuto una grande risposta sotto l’aspetto tattivo. Dobbiamo essere più incisivi nelle ripartenze. Con l’aiuto dei nostri tifosi, tutti insieme, possiamo ottenere qualcosa di positivo”.
Pronto alla sfida il portiere Stefano Addario.
“Sappiamo di affrontare una corazzata ma noi faremo la nostra gara con umiltà ma anche con grande sicurezza, convinzione e cattiveria sportiva. Ogni partita per noi a questo punto della stagione è una finale. Il gruppo è unito e compatto attorno al mister ed il suo staff tecnico.
In casa dobbiamo fare punti e non regalare niente a nessuno perché vogliamo raggiungere la salvezza. Da quando sono arrivato ad Agrigento sono sempre stato consapevole che Pasquale Pane sarebbe stato il portiere titolare. Ho sempre cercato di dare il massimo durante gli allenamenti e adesso ho questa opportunità e farò di tutto per ripagare la fiducia”.
Appuntamento domani allo stadio “Esseneto” di Agrigento. Akragas – Foggia è da non perdere. Fischio d’inizio alle 14,30.