In casa Akragas si sta verificando esattamente quanto già accaduto lo scorso anno di questi tempi. Ovvero, i due massimi esponenti del club biancazzurro, Silvio Alessi e Marcello Giavarini, preannunciano l’impossibilità di proseguire l’attività e, dunque, in mancanza di sostegno economico da parte della classe imprenditoriale e politica, di non iscrivere l’Akragas al prossimo campionato di terza serie.
Lo scorso anno Alessi e Giavarini decisero di andare avanti, insieme all’uomo di mercato ed amministratore delegato Peppino Tirri. Il resto è storia ben nota che culmina con il nuovo comunicato di oggi che, sostanzialmente, ricalca i precedenti.
Una nota che rimarca principalmente l’assenza di interesse da parte di altre forze produttive, almeno stando a quanto scrivono Alessi e Giavarini. L’Akragas, insomma, non interessa a nessuno.
A questo punto cosa potrebbe succedere? Proviamo ad ipotizzare i nuovi (vecchi) scenari. L’Akragas rischia realmente di morire? Che ciò possa accadere in serie C ci appare difficile (ed è anche un auspicio).
Preferiamo tradurre il comunicato di Giavarini e Alessi in un tentativo di far avvicinare altre forze in grado di incrementare le risorse economiche utili ad affrontare la nuova stagione.
Riteniamo molto residue le possibilità che Giavarini e Alessi vogliano completamente estranearsi dalle vicende societarie cedendo il titolo.
Ma, eventualmente, esistono imprenditori interessati a rilevare l’Akragas? Qualora ci fossero dovrebbero farsi avanti pubblicamente. Solo così si potrà avere certezza. Il resto sono solo chiacchiere da bar. “Due cordate, tre cordate, quattro…”. Occorrono i fatti.
La sensazione è che Alessi e Giavarini anche quest’anno decideranno di proseguire in tandem. Cosa direbbero? Che per amore dell’Akragas e dei suoi tifosi si va avanti per il bene della società e degli innumerevoli sforzi economici e di tempo fatti in questi anni. Progetto giovane, probabilmente ancora con Di Napoli alla guida o, altrimenti, un tecnico emergente capace di lavorare con i giovani.
Potrebbe succedere che ad Alessi e Giavarini si uniscano altri imprenditori vicini ai due. E’ un’altra ipotesi possibile.
Nel frattempo, i tifosi aspettano e chiedono, in generale, innanzitutto rispetto. Sui social sono numerose le reazioni all’ennesimo comunicato dei vertici dell’Akragas. Dai più emerge il desiderio di normalità in casa Akragas. Meno polemiche e polveroni e più costrutto, se si vuol continuare. L’Akragas ha bisogno di guide solide e certe e non di improvvisazione, pressappochismo, precarietà, “regali” o “gentili concessioni”. I tifosi si dicono sempre pronti a sostenere i progetti seri e duraturi nel tempo. La disaffezione, si palesa, probabilmente, quando si presentano loro “progetti” all’insegna dell’incertezza e dell’instabilità. E l’Akragas non lo merita. Ci piace ricordare la gara spareggio salvezza con il Melfi, l’abbraccio tra tifoseria, squadra e dirigenza, la festa, le lacrime di gioia da parte di tantissimi presenti allo stadio Esseneto e dopo anche fuori. Bisognerebbe ripartire da qui, insieme.