La trattativa con l’iraniano Karimouee si è interrotta, ufficialmente “per le note problematiche internazionali…”. In mancanza di altri imprenditori interessati a rilevare il club, per l’Akragas si profila la liquidazione. L’ennesima morte calcistica del club visto che – come è scritto in un comunicato diramato dall’ufficio stampa dell’Akragas – il presidente Silvio Alessi non è intenzionato ad iscrivere la squadra al campionato di serie D o in altra categoria dilettantistica inferiore.
“La situazione debitoria dell’Akragas non è assolutamente disastrosa come qualcuno ha millantato” ma nonostante ciò la strada che si sta per percorrere è quella della “morte calcistica”.
I nodi vengono al pettine e la mancanza di una vera programmazione sta emergendo con effetti dirompenti. Come un film già visto e rivisto, i tifosi biancazzurri dovranno sorbirsi l’ennesima amarezza, l’ennesimo pugno in faccia, l’ennesima mortificazione, l’ennesimo tradimento.
Neppure la serie D. Forse l’Eccellenza, ma dipenderà dalla nascita di una nuova società e dall’intervento del sindaco di Agrigento nei confronti della Lega dilettanti.
Forse sarebbe il caso di riporre il nome “Akragas” e rispolverarlo solo dopo che, chissà quando, qualcuno riuscirà a riportare la squadra tra i professionisti. Chiamatela come volete ma si eviti di spendere un nome che per tanti autentici appassionati è “sacro”. Chi vorrà improvvisare, eventualmente, porti in giro nei campi dell’hinterland “Holly e Bengji”. Per chi ama davvero questa squadra e questi colori, l’Akragas è un’altra cosa.