Nel mese di novembre, dopo la quarta sconfitta consecutiva col Cosenza, aveva rimesso il mandato nelle mani del presidente Silvio Alessi.
Oggi Lello Di Napoli non ci pensa minimamente a dimettersi dalla guida tecnica dell’Akragas. La sua squadra è sempre più ultima in classifica ma in una nota diffusa agli organi di informazione il tecnico campano scrive di credere nell’obiettivo play out e, quindi, di riuscire ad evitare la retrocessione diretta in serie D.
Una frangia della tifoseria biancazzurra a questo punto della stagione ritiene che il tecnico non si dimetta per ragioni esclusivamente di natura economica e non perché creda realmente di riuscire a salvare l’Akragas. La sconfitta con il Catanzaro sembra aver compromesso i rapporti tra Di Napoli e i tifosi dell’Akragas sempre più sfiduciati alla luce anche della prestazione deludente con i giallorossi di Dionigi. Ecco le parole del tecnico.
"In un anno e mezzo alla guida dell'Akragas non ho mai cercato alibi e mai li cercherò, nonostante si è sempre lavorato tra mille difficoltà. Non abbandono la nave nel mezzo della tempesta. Non mi dimetto per dignità personale e professionalità. Non ho mai pensato di lasciare l'Akragas e mai lo farò.
Alla gente e ai tifosi che rispetto tantissimo voglio ricordare che lo scorso 15 luglio è morta mia madre ed il 18 luglio sono subito corso a scegliere il materiale sportivo per l'Akragas, perché ritengo Agrigento la mia seconda casa. Ed ancora voglio ricordare a quanti sponsorizzano altri allenatori, che il sottoscritto, in un anno e mezzo, ha lavorato in situazioni molto difficili e precari, e nonostante tutte le avversità è stata ottenuta una salvezza con una squadra imbottita di giovani. In questi mesi è stato fatto un lavoro straordinario e due dei tanti nostri giovani calciatori sono stati ingaggiati da club di Serie A, Leveque dal Torino e Tripoli dal Crotone. Per me e per il mio staff è motivo di grande orgoglio avere riconosciuto il lavoro svolto nella valorizzazione dei giovani da parte di società professionistiche. Nonostante le ristrettezze economiche del budget a disposizione siamo una squadra che gode del rispetto di tutti e fa piacere ricevere, per il calcio profuso dalla mia squadra, i complimenti di club del calibro di Lecce, Catania, Siracusa, Catanzaro, Cosenza e Trapani per citarne alcune.
Ancora una volta ci metto la faccia e continuerò a farlo sempre. Nel mercato di gennaio società di Serie B e C hanno preferito mandare i loro giocatori da noi, nonostante le note difficoltà, per valorizzarli ulteriormente. Tutto questo non fa altro che darmi uno stimolo in più per cercare di portare a termine il nostro obiettivo tra mille diffidenze e critiche, secondo me non costruttive. Posso dire a testa alta che sono un professionista serio ed un uomo che ha il Gigante nel cuore. Non sono come quella gente che ci ha criticato un intero anno e poi a maggio ha festeggiato con noi la salvezza. La nostra classifica è deficitaria ma posso assicurare che non molleremo di un centimetro e che venderemo cara la pelle contro qualsiasi avversario con l'obiettivo di centrare i play out e provare a salvare la categoria".