In questi giorni monta la contestazione dei tifosi dell’Akragas nei confronti del presidente Silvio Alessi. In particolare, durante il corteo di giovedì scorso i tifosi biancazzurri hanno chiesto a gran voce ad Alessi di andare via dall’Akragas e lo hanno scritto anche nei manifesti affissi in città.
Oggi a difesa di Alessi si schierano tutti i soci i quali, in una nota, riconoscono che Alessi è l’unico a portare avanti l’Akragas tra mille difficoltà, l’unico a non aver abbandonato la nave. I soci riconoscono, dunque, loro stessi di aver fatto un passo indietro e di aver lasciato Alessi solo nella conduzione societaria.
Ecco il testo integrale diramato dall’ufficio stampa dell’Akragas:
“Non condividiamo in pieno la contestazione dei tifosi nei confronti del Presidente Silvio Alessi. Vogliamo ricordare ai tifosi e ai sostenitori del Gigante che Alessi è stata l’unica persona che in questi sei anni non ha mai abbandonato la nave, come hanno fatto tutti gli altri, per amore di questa città e per non lasciare la squadra totalmente in mano a degli sconosciuti. Se non fosse stato per Alessi saremmo già sull’orlo del baratro e senza una squadra che potesse rappresentare la città di Agrigento visto che oggi tutti lo hanno lasciato da solo. È lui da solo che sta mantenendo questa squadra in Serie C con tantissime difficoltà. Silvio Alessi ha messo sempre anima e cuore per questi colori, impiegando tempo, lavoro e denaro di tasca propria e questa non può essere la risposta riconoscente che un Presidente si può aspettare dai propri tifosi dopo anni ed anni di sacrifici. I tifosi si stanno comportando così perché ovviamente non conoscono bene i conti veritieri della società Akragas. I tifosi soffrono come è giusto che sia ma sarebbe altrettanto giusto soffrire assieme alla società visto che in questi sei anni il Presidente Alessi si è messo sempre a disposizione dei tifosi per il dialogo.
Non potere avere a disposizione lo stadio Esseneto non piace nemmeno al Presidente Alessi in quanto comporta costi economici non indifferenti.
Conosciamo bene Silvio e da sempre, l’onestà e il buon cuore lo hanno sempre contraddistinto. Ha sempre dato senza pretesa di ricevere. Chi conosce il Presidente sa di certo che ha il cuore grande e generoso, e quando qualcuno ha bussato alla sua porta non ha esitato e tendergli una mano per aiutarlo. È stato al fianco dei più bisognosi, ha aiutato i tifosi nei loro momenti di difficoltà come se fossero dei veri amici. Silvio è quel presidente che per quello che ha fatto e che continua a fare deve essere tutelato e non attaccato, deve essere capito perché come tutti è una persona umana e come tutti gli umani può attraversare un momento di sconforto come questo di adesso. Non è semplice rimanere da solo al timone di una squadra che attraversa difficoltà esorbitanti. Viviamo in una città alla quale ancora mancano le basi. Non possediamo impianti sportivi dove potersi allenare, non abbiamo una buona politica che ci metta nelle condizioni di potere lavorare al meglio, insomma non abbiamo niente, siamo l’ultima città d’Italia in classifica e nonostante tutto siamo capaci di attaccare chi in sei anni è riuscito, con l’aiuto di amici imprenditori, a entusiasmare una piazza calcistica morta da anni. Chi al posto di Alessi ci avrebbe portato in serie C? Quale presidente al posto di Alessi non avrebbe mollato tutto dopo parole, malefatte e manifesti? Il Presidente Alessi non vuol fare del male alla città, non vuole il male dei tifosi e della squadra. Vuole solo il bene perché Agrigento è la sua città natia. È la città dove lui è nato, cresciuto e dove continua a svolgere la sua vita. Siamo sicuri che il Presidente si chiarirà con i suoi tifosi perché questo per Agrigento tutta è un momento di estrema difficoltà, un bruttissimo momento di sofferenza. Alessi non ha mollato la presa perché sa’ che levando il calcio ad Agrigento (dopo che ancora oggi nessun imprenditore si è avvicinato) sarà una città abbandonata a se stessa. Alessi dimostrerà con i fatti che quanto detto sulla sua persona sono soltanto bugie e falsità e quanto prima ritornerà ad essere appoggiato dal popolo Akragantino e ritornerà ad essere il Presidente di sempre.
Perché nessuno può negare che è grazie a lui se oggi militiamo tra i professionisti, è grazie a lui se oggi ancora esistiamo e che piaccia o no è lui che è entrato nella storia dell’Akragas per averla riportata dopo anni di vere sofferenze nel calcio che conta”.
I soci dell'Akragas.
All’assemblea dei soci dell’Akragas ieri non ha partecipato il socio di maggioranza del club, Marcello Giavarini. Pur essendo a Licata per motivi personali non ha ritenuto di prendere parte. A scriverne in una nota è lo stesso Giavarini che entra nel merito delle nuove ipotesi di cessione emerse negli ultimi giorni.
“Come è noto a tutti, nello scorso mese di settembre, ho lasciato una delega scritta al presidente Silvio Alessi per cedere le mie quote. Ed ho chiesto all’avvocato Enzo Caponnetto di scegliere i migliori candidati per il buon proseguimento dell’attività dell’Akragas. Non ho ritenuto necessaria la mia presenza alla riunione di ieri”.
Giavarini, dunque, vuol continuare a restare lontano da Agrigento e dall’Akragas. Attende piuttosto che Alessi e Caponnetto definiscano e concludano le operazioni di cessione del pacchetto di maggioranza della società.
Un interessamento, forse il più forte, sembra essere quello del presidente della squadra svizzera del Sion, Christian Constantin che nei giorni scorsi è stato in visita ad Agrigento, ed anche allo stadio “Esseneto”, insieme ad alcuni suoi collaboratori. Nel gruppo interessato a rilevare l’Akragas, tuttavia, non è esclusa la partecipazione di imprenditori agrigentini. La trattativa c’è, prosegue, ma non sembra essere ancora nella fase conclusiva.
Giavarini dice la sua su Constantin: “Il presidente del Sion mi sembra la persona giusta per guidare e gestire la fantastica piazza calcistica di Agrigento e spero vivamente che accetti di sostituire tutti gli attuali soci per ridare lustro alla blasonata Akragas.
Domenica prossima riparto per la Bulgaria. Ma, ripeto, la mia presenza non è necessaria per sancire il passaggio delle mie quote al nuovo investitore, chiunque esso sia".
L’inizio di campionato è molto positivo. Vittorie, voglia di fare, crescita, unità: sono queste le credenziali della Fortitudo Moncada Agrigento 2017-2018. Dopo aver vinto con Tortona, Agrigento è pronta per la seconda trasferta consecutiva. Priva di Paolo Rotondo (infortunato) la squadra di Franco Ciani affronta la capolista Casale Monferrato. Dell’impegnativa gara di domenica prossima hanno parlato oggi in conferenza stampa il coach agrigentino e Tommaso Guariglia, pronto a sostituire Rotondo.
Franco Ciani: "Casale Monferrato ha confermato il proprio passo deciso anche nell’ultimo turno. E’ andata a vincere a Treviglio con un divario significativo. E’ la migliore difesa del girone, è in assoluto la squadra che gioca meglio ed in maniera funzionale. Le difficoltà si moltiplicano. Rispetto a Tortona, Casale avrà cercato di capire le nostre nuove situazioni tattiche, un assetto dovuto alle emergenze. Dobbiamo fare bene, superando l’impatto tattico. Casale negli ultimi due o tre anni ha avuto sempre una delle migliore difese del torneo.
Mi aspetto una partita di grande intensità e di grande qualità, con la speranza d’essere pronti a ripetere la prestazione di Tortona. Tra noi e loro c’è tradizione e rispetto, questo ha fatto sì che in campo non si è mai risparmiato nessuno. Per me Casale è un posto speciale. Ho grande desiderio di fare bene in posto per me importante. Coach Ramondino? Scherzeremo e parleremo come sempre, tra noi c’è un ottimo rapporto. E’ stata una settimana di buon livello, questo era importante. Dovevamo sfruttare le energie positive della vittoria contro Tortona. Abbiamo cercato di affinare alcune soluzioni tattiche alternative. Possiamo essere imprevedibili, non ho dubbi sulle motivazioni e sul fatto che la squadra abbia le giuste energie e la voglia di provarci sempre.
Questa squadra affronta tutte le partite con un pò di incoscienza. Casale e Fortitudo sono due squadre con grande attitudini difensive. Anche se per adesso, noi, le cose migliori le abbiamo fatto a livello offensivo. Contro Tortona siamo stati tosti trovando un giusto equilibrio tra difesa e attacco. Chi riuscirà a non farsi schiacciare dalla pressione della gara, porterà a casa la partita.
Tommaso Guariglia: "Sto bene, ho iniziato la stagione in maniera difficile con un infortunio importante. Non dobbiamo guardare la classifica, ma ovviamene andremo lì con la voglia di vincere, sapendo d'essere la seconda che va in casa della prima della classe. Dobbiamo pensare a giocare bene partita per partita. La classifica si guaderà alla fine. L'assenza di Paolo Rotondo? Mi responsabilizza un po’ di più. Cercherò di dare il supporto che ci dava Paolo, seppur con meno esperienza. Sono 'contento' di cogliere questa opportunità e me la gioco tutta".
La partita si giocherà domenica al Pala Ferraris. Fischio d’inizio alle 18.
Hanno sfilato lungo via Atenea raggiungendo il Municipio. Il corteo è stato preceduto da uno striscione raffigurante una scacchiera e con scritto “Fine dei giochi: Società, Regione, Comune, Provincia”.
Per i tifosi dell’Akragas la partita a scacchi è terminata. Giochi finiti. E’ arrivato il momento di dare una svolta positiva alle sorti del club biancazzurro.
Da anni si parla della realizzazione dell’impianto di illuminazione allo stadio “Esseneto” ma, nonostante le promesse e le rassicurazioni da parte della società nel corso degli ultimi tre anni, ancora oggi l’intervento tarda a passare alla fase realizzativa. La mancanza di illuminazione sta costringendo l’Akragas a giocare le gare interne a Siracusa e sarà così fin quando le luci non saranno funzionanti.
I tifosi dell’Akragas hanno chiesto a gran voce la realizzazione immediata dell’impianto di illuminazione ed al presidente Silvio Alessi di farsi da parte. I tifosi chiedono un cambio di rotta con l’ingresso di nuovi soci che possano rilanciare il progetto Akragas.
In queste ultime ore si parla dell’eventuale ingresso di un gruppo svizzero capeggiato dall’architetto Christian Constantin, presidente del Sion di serie A, interessato, pare, ad acquisire il pacchetto di maggioranza dell’Akragas.
Se il gruppo svizzero si facesse carico anche della realizzazione immediata dell’impianto di illuminazione l’Akragas potrebbe tornare presto a giocare all’Esseneto.
Per i tifosi un cambio dirigenziale significherebbe riportare entusiasmo, ciò che da qualche tempo è venuto meno a causa, principalmente, di una guida dirigenziale del duo Giavarini-Alessi ritenuta molto instabile.
Adesso si attendono gli sviluppi. Il gruppo svizzero riuscirà ad imprimere la volata decisiva per conquistare l’Akragas? Giavarini e Alessi cederanno le loro quote?
Akragas in campo per la solidarietà oggi pomeriggio allo stadio Esseneto. I biancazzurri hanno incontrato la Jatina Partinico Social, squadra interamente composta da migranti dei centri di prima accoglienza della provincia di Palermo.
La partitella è terminata sei a zero per l’Akragas ma oggi, ovviamente, il risultato contava ben poco. All’invito alla partecipazione del presidente Silvio Alessi hanno, però, risposto in pochi. Sugli spalti poco pubblico, complice il pomeriggio lavorativo.
Il primo tempo si è concluso 2 a zero, grazie ad una doppietta di Salvemini. Nella ripresa, invece, sono andati a segno Parigi (doppietta), Gjuci e Franchi.
L'Akragas è scesa in campo con questa formazione:
Lo Monaco, Mileto, Danese, Vicente, Pisani, Sepe, Navas, Carrotta, Moreo, Longo, Salvemini. Il portiere Vono ha giocato con gli avversari.
Al termine della partita i giocatori dell'Akragas hanno donato scarpe da gioco ai ragazzi della Jatina Partinico Social.
“Tra mille difficoltà che affrontiamo qui ad Agrigento cerchiamo di fare il massimo e desidererei che chi ci sostiene lo faccia in modo giusto, con entusiasmo e la voglia di mantenere viva questa squadra, darle futuro. Sono sicuro che Silvio Alessi insieme al suo staff sta cercando di farci tornare a giocare ad Agrigento e sono convinto che prima o poi ci riusciremo. Vedere, leggere e sentire commenti di persone che cercano solo di disfare, buttando benzina su cose che non esistono non mi piace”.
Il tecnico dell’Akragas, Lello Di Napoli, si dice fiducioso riguardo il rientro della squadra ad Agrigento e, soprattutto, difende l’operato del presidente Silvio Alessi e dei suoi collaboratori. Alla vigilia della manifestazione organizzata dai tifosi, i quali criticano l’operato della società riguardo la questione impianto di illuminazione dello stadio Esseneto e più in generale sulla gestione complessiva del club, l’allenatore dei biancazzurri chiede meno attacchi e più sostegno alla squadra in un momento peraltro abbastanza delicato.
La squadra sta lavorando per preparare la prossima gara di sabato, al “Massimino” di Catania, contro la Sicula Leonzio di Pino Rigoli.
“La squadra ha compreso e metabolizzato la sconfitta di sabato. L’abbiamo analizzata e trovato delle risposte che mi auguro ci serviranno per il proseguo della stagione. I ragazzi si stanno allenando come sempre con grande impegno. Da questo punto di vista sono contento del loro atteggiamento di grande maturità.
La partita con la Sicula Leonzio sarà come tutte le altre, anche se si tratta di un derby siciliano. La stiamo preparando cercando di fermare le loro fonti di gioco e di metterli in difficoltà con le nostre armi. E’ una buona squadra, guidata da un ottimo allenatore, composta da giocatori esperienti della categoria. Noi dobbiamo provare a riprenderci quel che ci è stato tolto per demerito nostro o per merito di altri. L’Akragas deve lavorare e vivere ogni giorno con entusiasmo e voglia. I tifosi sono preoccupati per la classifica? Sapevamo che ci saremmo trovati ad affrontare questo tipo di stagione. Sono realista ma anche ottimista. Ho capito, però, che ad Agrigento c’è gente che non vuol bene all’Akragas. C’è chi continua ad infamare e a parlare a sproposito. Noi sappiamo che dobbiamo lavorare e sacrificarci. Io e i giocatori lottiamo e lotteremo per questi colori fino alla fine e speriamo di raggiungere l’obiettivo anche quest’anno. Il percorso è duro: sappiamo che se dovessero toglierci dei punti potremmo ritrovarci in ultima posizione ma questo non dove abbatterci piuttosto deve essere uno spunto per far meglio”.
La Fortitudo Moncada Agrigento si conferma squadra tosta e sbarazzina, capace di tutto. Anche di vincere in casa della capolista Tortona. I biancazzurri si sono imposti 88 a 85 al termine di una bella gara all’insegna della grinta e dell’orgoglio.
Priva di Paolo Rotondo, la Fortitudo Moncada ha lottato con personalità e temperamento trascinata da un super Marco Evangelisti, autore di ben 24 punti. Agrigento ha rimontato, ha saputo soffrire e infliggere il colpo decisivo sul finire del match. Molto bene anche Pepe (19 punti), Williams (18 punti).
Con questa vittoria Agrigento raggiunge in classifica proprio Derthona. Molto soddisfatto al termine della gara il coach Franco Ciani:
"Per noi era una domenica difficile, una domenica nella quale dovevamo confermare in trasferta le buone cose che in casa ci riescono. Soprattutto, dovevamo farlo, senza uno dei nostri perni del gioco, il nostro centro titolare, Paolo Rotondo. Avevamo diverse variabili, non variabile era la forza di Tortona. Venire in casa della prima della classe, in questa situazione, poteva scoraggiare.
Invece, alleno un gruppo mentalmente straordinario. I primi due quarti abbiamo fatto molto male in difesa, i nostri avversari ci hanno punito su ogni piccolo errore. Diverso il tenore negli ultimi due quarti, siamo stati intensi e lucidi in un modo straordinario. La chiave tattica di questo quintetto atipico, ha tolto qualche punto di riferimento alla difesa di Derthona. Questo assetto con quattro guardie ci ha dato freschezza e imprevedibilità.
Williams è stato straordinario su Sorokas, stessa storia per Cannon. Lui, ha saputo mantenere Garri. E’ vero, ha fatto 4 punti, ma ha preso 12 rimbalzi dando vita ad prestazione di altissimo livello. Siamo contenti di questo atteggiamento”.
Bertram Tortona – Fortitudo Moncada: 85-88
Arbitri: D’Amato, Longobucco, Valeriani
Parziali: (29-22); (26-20); (17-24); (13-21)
TORTONA: 85
Spanghero 7, Sokars 21, Stefanelli 5, Radojic 4, Johnson 17, Mei 3, Quaglia 7, Apuzzo, Divac 3, Garri 15, Marluzzi 3. All Lorenzo Pansa
FORTITUDO MONCADA: 88
Williams 18, Cannon 4, Evangelisti 24, Ambrosin 13, Pepe 19, Guariglia 5, Zugno 4, Savoca, Cuffaro, Lovisotto 0. All Fraco Ciani, ass Luigi Dicensi
“La sconfitta di oggi, a mio modesto parere, è frutto anche del campo neutro che ha esaltato la Juve Stabia, squadra fin troppo esperta per fallire l'obiettivo dei tre punti. È una situazione non più sostenibile e bisogna fare di tutto per ritornare a giocare ad Agrigento, nel nostro stadio, e con l'incitamento dei nostri tifosi”.
Così il responsabile dell’area tecnica dell’Akragas, Ernesto Russello, al termine della gara persa con la Juve Stabia.
"Ancora una volta abbiamo pagato a caro prezzo l'assenza dei nostri tifosi e del loro calore. Giocare a Siracusa, in uno stadio semideserto, non aiuta per niente la squadra e di contro favorisce gli avversari, che non sentono nessuna pressione. I nostri giocatori sono giovani e per rendere al massimo hanno bisogno anche del tifo e del sostegno del nostro pubblico”.
La questione stadio resta centrale rispetto al proseguo della stagione dell’Akragas. Una vicenda di non facile soluzione considerate le difficoltà del club a realizzare l’opera. La società, come si ricorderà, nei mesi scorsi aveva sollecitato il Comune di Agrigento a sottoscrivere la convenzione per la concessione dello stadio. L’Akragas chiedeva l’Esseneto in gestione per realizzare, tra l’altro, l’impianto di illuminazione. Poi il dietro front. Adesso Ernesto Russello si rivolge al Comune ed alla società biancazzurra.
“Mi appello al buon senso della nostra Amministrazione comunale e della società affinché ognuno faccia la propria parte per rivedere l'Akragas all'Esseneto. Il mio sogno è anche quello di rivedere qualche imprenditore agrigentino riavvicinarsi al presidente Silvio Alessi, che tanto ha fatto e sta facendo per le sorti di questo club".
Chi realizzerà l’impianto di illuminazione? E quanto tempo ancora dovrà passare?