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Carmelo Lazzaro

Carmelo Lazzaro

L’organico di Napoli è estremamente ridotto e l’ultimo posto in classifica lascia presagire per la Fortitudo Moncada Agrigento una gara facile, dal risultato scontato. Il coach Franco Ciani predica umiltà. Alla vigilia dell’appuntamento di domenica al pala Moncada (inizio alle ore 18), il tecnico biancazzurro si sofferma sulle insidie

 E’ una gara difficile. E’ una partita importante per quello che riguarda la classifica ed i piazzamenti verso i play off. E’ una sfida che ha un valore fondamentale. Solitamente quando si incontra l’ultima della classe si tende ad avere un approccio non massimale e poco aggressivo.

Questo, contro Napoli, sarebbe un errore da non mettere. E ’vero il loro organico è ridotto all’osso, ma è un organico di qualità. Parliamo di Mascolo che sta facendo la sua migliore stagione in un campionato senior, ma anche di Caruso e degli americani che producono punti. Sono giocatori di qualità che non avendo grande pressione esprimono una pallacanestro efficace e brillante.

Bisogna portare l’attenzione di tutti sulle cose tattiche e tecniche, non pensando alla classifica e non sui verdetti parziali del campionato. Per noi è stata una settimana positiva, siamo pronti per giocarci tutte le nostre chances”.

Napoli non ha nulla da perdere e giocherà, quindi, in tutta serenità. La valutazione pre gara di Simone Pepe

 “Questa per noi è una partita da non sottovalutare. Napoli è mentalmente più libera e gioca molto bene. La chiave tattica della gara sarà quella di giocare una partita solida. In casa stiamo dimostrando d’essere una squadra tosta. Domenica se qualche risultato dovesse aiutarci saremo matematicamente salvi, ed è questo il nostro minimo obiettivo stagionale”.

 

Fortitudo Moncada Agrigento sconfitta fuori casa. Contro Legnano finisce 85 a 81. Una partita combattuta e decisa nell’ultimo quarto nel quale Legnano è stata più precisa e lucida. Il commento del coach Franco Ciani:

 Legnano nell’ultimo periodo è stata molto più precisa di noi. Abbiamo avuto sei palloni per andare a due possessi di vantaggio e li abbiamo sbagliati tutti, come i tiri da sotto canestro. Era il momento chiave della partita, dove potevamo andare in vantaggio e non metterci sotto scacco di Legnano. Dopo le due 'bombe' figlie della qualità, ci siamo subito trovati sotto di quattro punti e la partita si è rimessa in salita.

Dobbiamo avere la capacità, soprattutto per una  squadra giovane e inesperta come la nostra, di prendere anche dalle situazioni negative qualcosa di positivo. Abbiamo giocato una partita di squadra, dove fino all’ultimo abbiamo mostrato la voglia di provare a reagire, non aspettando il suono della sirena. Dopo due mesi è tornato Zugno, eravamo ancora senza Guariglia. Al pronti via, abbiamo perso Giacomo Zilli, giocatore fondamentale per la nostra economia di gioco. Nonostante le variabili abbiamo giocato una partita intensa e di qualità. Possiamo dire la nostra fino in fondo”.

 

Con quattro turni di anticipo l’Akragas retrocede matematicamente nei dilettanti. La sconfitta di Francavilla condanna la squadra biancazzurra ad un verdetto scritto da tempo e figlio principalmente di una politica societaria fallimentare e di un progetto tecnico di basso profilo, mirato essenzialmente a recuperare quanti più soldi possibili dal progetto giovani sostenuto dalla Lega.

I numeri oggi bocciano ufficialmente società e staff tecnico che fino a qualche settimana fa riteneva di poter centrare i play out e giocarsi la salvezza.

L’Akragas è stata battuta a Francavilla con un gol siglato dopo appena cinque minuti da Anastasi.

L’Akragas saluta la serie C dopo tre anni. Il più bello sicuramente il primo. Resta memorabile la cavalcata della squadra allora allenata da Pino Rigoli (subentrato a Nicola Legrottaglie) capace di ottenere una salvezza dignitosa con una squadra di buona caratura tecnica. Quell’Akragas praticava un calcio essenziale ma redditizio. L’anno successivo l’arrivo in panchina di Raffaele Di Napoli e la rifondazione della squadra con un gran numero di giovani promettenti. L’Akragas riuscì nell’impresa di salvare la categoria tramite i play out, avendo ragione del Melfi piegato in extremis da un gol di Longo.

Quest’anno la squadra è stata ulteriormente ringiovanita e indebolita. Ed in più costretta all’esilio a Siracusa, perché lo stadio Esseneto è ancora sprovvisto di impianto di illuminazione. Ed ecco una retrocessione amara, figlia di una conduzione societaria pessima, incapace di programmare adeguatamente. Da oggi è serie D. Ma la prosecuzione dell’attività calcistica dipenderà dalla cessione della società. Silvio Alessi ha più volte ribadito l’intenzione di disinteressarsi dell’Akragas a fine campionato. Adesso, a retrocessione maturata, sarebbe auspicabile che si rendesse nota ufficialmente la situazione economica del club.  

Per l’Akragas inizia una nuova partita, la più delicata, che potrebbe portare il club al fallimento. La speranza è legata all’acquisizione del gruppo iraniano che ha manifestato interesse. Dopo la recente visita di Karimouee, ad Agrigento si attende la risposta.  

 

Sempre più ultima in classifica, sempre più retrocessa in serie D. Nell’anno nero dell’Akragas un’ulteriore penalizzazione di due punti in classifica.

Arriva puntuale la sanzione comminata dalla sezione disciplinare del Tribunale Federale nazionale per inadempienze di natura amministrativa.

In particolare, al presidente Silvio Alessi è stata inflitta l’inibizione di tre mesi e mezzo e al club biancazzurro la penalizzazione di due punti in classifica e un’ammenda di cinquecento euro a titolo di recidiva.

Nella classifica aggiornata, in virtù dei due punti in meno, l’Akragas scende a quota dieci.

La situazione dell’Akragas peggiora di giorno in giorno. Si spera nell’acquisizione del pacchetto societario da parte del gruppo iraniano per rilanciare il calcio ad Agrigento.

Se ciò non dovesse concretizzarsi non è da escludere la scomparsa di uno dei club siciliani di maggiore storia e tradizione.

 

Due punticini in più, 64 a 62. La Fortitudo Moncada Agrigento si aggiudica meritatamente il derby siciliano di serie A2 di basket con la Pallacanestro Trapani. Al termine di una gara combattuta ed avvincente, Agrigento conquista due punti preziosi in chiave play off.

Non è stato semplice spuntarla. Trapani ha lottato fino alla fine. La Fortitudo Moncada, priva del play Zugno e Guariglia e con Paolo Rotondo in panchina, inizia il match molto bene. Le triple di Ambrosin e Zilli danno fiducia ad Agrigento che chiude il primo periodo avanti 23 a 17.

Nel secondo Ambrosin trascina la Fortitudo sul +11. Agrigento spicca per efficacia realizzativa e la grande difesa (Zilli tra i migliori).

Dopo il riposo lungo Trapani ha un piglio diverso. Coach Parente scuote i suoi e i granata aumentano il ritmo, sono più concreti e lucidi in attacco. Perry prende per mano Trapani.

La Fortitudo Moncada Agrigento conduce saldamente fino a due minuti dal termine ma da lì in poi Trapani mette i brividi al pubblico del pala Moncada. Gli ospiti rosicchiano punto dopo punto. L’ultimo quarto è al cardiopalma. La tripla di Jeffersono consente a Trapani di passare in vantaggio. Pepe sigla il 54 a 54. Ad un minuto dal termine Cannon firma il +3 di Agrigento ma la squadra di Parente non molla fin quando Pepe subisce il fallo e fissa il punteggio sul 64 a 62. Non c’è più tempo. Agrigento vince meritatamente il derby di Sicilia ma onore a Trapani che ha creduto fino alla fine di poter trionfare.   

 

TABELLINO

Moncada Agrigento - Lighthouse Trapani 64-62 (23-17, 16-11, 13-17, 12-17)

Moncada Agrigento: Ambrosin 14 (3/4, 2/3),  Pepe 13 (4/8, 1/6),  Cannon 12 (5/9, 0/2),  Zilli 10 (4/8, 0/0), Williams 9 (2/8, 1/2), Evangelisti 6 (1/4, 1/5),  Lovisotto 0 (0/1, 0/1),  Cuffaro 0 (0/0, 0/0),  Savoca 0 (0/0, 0/0),  Rotondo 0 (0/0, 0/0). All Ciani.

Tiri liberi: 11 / 15 - Rimbalzi: 39 10 + 29 (Giacomo Zilli 12) - Assist: 8 (Pendarvis Williams 3)

Lighthouse Trapani:  Ganeto 17 (3/5, 2/6), Bossi 13 (3/8, 1/4), Jefferson 11 (1/4, 2/9), Renzi 10 (3/7, 0/1),  Perry 10 (2/4, 1/2),  Viglianisi 1 (0/1, 0/2), Testa 0 (0/0, 0/3),  Mollura 0 (0/1, 0/3), Simic 0 (0/2, 0/0), Fontana 0 (0/0, 0/0). All Parente.

La lunga serie negativa si interrompe in Calabria. A Cosenza l’Akragas conquista un punto utile più per il morale che per la classifica.

Al “Marulla”, su un campo inzuppato d’acqua per la pioggia incessante, i biancazzurri di Criaco hanno giocato una gara accorta, sono stati bravi a chiudere gli spazi ed a contenere i più quotati avversari. I rossoblù hanno, infatti, sfiorato il gol in alcune occasioni ma il portiere Vono si è fatto trovare pronto all’intervento. Tutto il pacchetto arretrato ha complessivamente disputato una buona gara.

Nei minuti conclusivi l’Akragas ha anche “rischiato” di vincerla con Camarà . Ha calibrato un pallonetto che per poco non faceva secco Saracco, ma il portiere calabrese in extremis ha sventato in calcio d’angolo.

Finisce zero a zero. Un punto per dimostrare che, da qui alla fine della stagione, che i biancazzurri onorano degnamente il campionato.  

 

 

E’ il momento del derby siciliano di A2 di basket. Fortitudo Moncada Agrigento e Trapani sono pronte per la sfida di ritorno. All’andata vinse Trapani. Domenica la Fortitudo Moncada Agrigento spera di far suo il match per continuare la scalata verso i play off che rappresenterebbero un importante obiettivo.

Della gara di domenica (inizio alle 18) parlano il coach Franco Ciani ed il direttore sportivo Cristian Mayer.

Ciani: “Abbiamo voglia di riscatto e di reazione, ma anche voglia di tornare sul nostro campo dove ultimamente abbiamo fatto bene. Emotivamente siamo pronti per una partita difficile, ‘tirata’ e vibrante.

E’ chiaro che non dobbiamo sottovalutare la componente fisica, ma quando si alza la palla a due è obbligatorio dimenticare tutto. Emotivamente siamo toccati dalla sconfitta di Roma e abbiamo tanta volontà di rivalsa e di riscatto. Dobbiamo essere preparati ad una partita di grandissimo livello”.

Mayer:  “I due punti in palio sono fondamentali per la corsa ai playoff. E’ bello che sia un derby, ma dobbiamo pensare a vincere. Il cambio di allenatore, porta l’incognita di sapere cosa faranno in campo, ma contro i granata abbiamo giocato tante volte, li conosciamo bene”. 



Rispetto alle precedenti prestazioni si è vista un’Akragas con un piglio diverso, più propositiva ma soprattutto presente in campo. Come quasi sempre quest’anno, però, l’impegno non è bastato ai biancazzurri di Leo Criaco per fermare la corazzata Trapani.

I granati si sono imposti di misura. E’ bastato un gol, di Polidori, dopo 23 minuti di gioco del secondo tempo per consentire alla squadra di Calori di portare a casa i tre punti e continuare il cammino nella zona alta della classifica del girone C .

Tecnicamente molta la differenza tra le due squadre, budget completamente diversi, ma al “De Simone” oggi non si è notata granché. Si dirà che il Trapani ha contenuto gli sforzi, facendo ruotare i giocatori della panchina, ma bisogna comunque rendere onore all’Akragas che ha giocato la sua partita provando a dar fastidio ai più quotati avversari.

L’Akragas recrimina per il gol incassato ma  ancor di più per il gol annullato a Gjuci nel primo tempo (al settimo minuto) per un presunto fallo di mano. Bitonti di Bologna ha probabilmente commesso un errore di valutazione.

L’Akragas non ha saputo sfruttare la superiorità numerica per l’espulsione (al 38esimo) di Silvestri. Il Trapani nella ripresa è, invece, riuscita a perforare la retroguardia dell’Akragas con un colpo di testa di Polidori ottimamente imbeccato da Evacuo.

Per l’Akragas ennesima sconfitta (la numero 22) di una stagione assai deludente. Stavolta ci si consola con una prestazione decorosa, forse la migliore della stagione. Una giornata in meno. L’agonia continua in attesa di un riscontro dall’Iran riguardo la cessione del club. Solo l’acquisto di Karimouee potrebbe garantire ancora un futuro ai “giganti”. All’orizzonte oggi non sembra esserci concretamente nessun’altro.

 

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