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Carmelo Lazzaro

Carmelo Lazzaro

Dopo la partita con la Fidelis Andria il tecnico dell’Akragas Pino Rigoli è raggiante per l’ennesima vittoria, la quinta consecutiva. Da quando è al timone della sua Akragas ha sempre vinto. Un ruolino da squadra di vertice.

"Cinque vittorie consecutive sono un obiettivo importante. Questo è un bel gruppo, composto da grandi uomini e posso dire che siamo riusciti ad uscire da una situazione deficitaria per quanto riguarda la classifica, ma dobbiamo fare ancora tanto. Abbiamo vinto contro una squadra forte, molto più concreta di altre. Noi ci siamo difesi con ordine, Maurantonio ha fatto tante parate, ma alla fine ha vinto il gruppo”. 

 

Ai microfoni di TuttoFidelis.it l’allenatore dell’Akragas spiega che “il segreto è avere una squadra che lavora, che prepara bene le gare in settimana. Il gruppo durante il mercato non è cambiato. Stiamo facendo grandi sacrifici e stiamo cercando di raggiungere la salvezza il prima possibile”.

Ciò che contava era vincere per ritrovare serenità. Così è stato. La Fortitudo Moncada Agrigento in casa supera Rieti e mette in cassaforte due punti preziosi per consolidare il secondo posto.

84 a 72 il successo di Agrigento che ha vinto pur non brillando. I ragazzi di Franco Ciani hanno risentito della stanchezza accumulata. Nel terzo quarto il solito crollo che ha consentito a Rieti di portarsi ad appena due punti dalla Fortitudo. Nell’ultimo periodo, però, Agrigento ha ritrovato lucidità ed efficacia ottenendo un successo importante.

Nelle fila di Agrigento da sottolineare l’ottima prova di Andrea Saccaggi autore di 22 punti e Marco Evangelisti con 17.

Per Rieti in evidenza Pepper con 28 punti.

In sala stampa Andrea Saccaggi e Franco Ciani. I loro commenti:

 “Non era facile vincere questa partita - spiega Andrea Saccaggi - perché era la terza partita giocata in una settimana, con delle rotazioni un po’ corte per la mancanza di Piazza e la stanchezza che si fa sentire. Inoltre, moralmente non eravamo al massimo per via dell’ultima gara in casa di Ferentino.  

Detto questo, non è buono avere cali di tensione come avvenuto oggi nel terzo quarto, però l’importante era vincere, perché ne avevamo bisogno e per andare a Siena con il morale alto giocarcela fino in fondo.”

“La cosa più importante oggi era portare a casa una vittoria per riprendere serenità – dichiara il coach Franco Ciani in conferenza stampa - Certamente non è stata una delle nostre partite più brillanti, se non a tratti,  soprattutto nel terzo quarto quando abbiamo subito 31 punti in dieci minuti a dimostrazione che in quel momento non siamo riusciti a interpretare la gara nel modo giusto.

Siamo però poi riusciti ad avere una buona reazione, concludendo con lucidità ed efficacia la partita. E' ovvio che dobbiamo migliorare sotto il profilo della continuità del gioco”. E continua: “Abbiamo forzato un po’ le rotazioni nel secondo quarto, con l’idea di arrivare nella parte decisiva della partita con i giocatori chiave senza problemi di falli o di eccessiva stanchezza.

 

Credo che soprattutto il sacrificio di Vai, marcando dei giocatori di grande qualità, abbia fatto in modo che potessimo portare Evangelisti nei secondi venti minuti con le energie per poter poi essere un punto di riferimento fondamentale nei minuti finali della gara. Ogni tanto chiediamo a qualcuno di sacrificarsi in un’idea più di squadra e meno individuale perché questo può essere importante per l’economia della partita, questo oggi è toccato a Federico e lo ha fatto con grande attenzione ed entusiasmo.”

Il gioco sostanzialmente alle avversarie, i punti all’Akragas. I biancazzurri si confermano squadra estremamente concreta, brava a contenere il gioco degli avversari e abilissima a ripartire e a finalizzare.

Ad Andria la squadra di Pino Rigoli ha compiuto l’ennesima impresa. Altri 3 punti importantissimi in chiave salvezza e morale sempre più alto in virtù di una classifica maggiormente interessante.

Due a uno, il successo dei “giganti”. Al 27esimo sblocca la gara il solito Di Grazia sfruttando un imbeccata di Madonia.

Nella ripresa Akragas spietata. Al 63esimo è Di Piazza a depositare la palla in rete dopo un gran lavoro di Madonia che ha messo l’attaccante in condizione segnare senza problemi a portiere battuto.

L’Andria reagisce ma trova sulla sua strada un Maurantonio in gran forma. Il portiere dell’Akragas si fa trovare pronto ed in più occasioni evita il gol ai padroni casa.  Al 76esimo, però, l’Andria accorcia le distanze con De Vena. Sulla sua conclusione Maurantonio non può nulla.  I pugliesi provano ad agguantare il pari con Grandolfo ma Maurantonio vola letteralmente da una parte all’altra della porta.

Vince l’Akragas. Vittoria sofferta, voluta, meritata. Tre punti che alimentano ulteriormente l’autostima di un gruppo sempre più consapevole della propria forza. Con questo carattere la salvezza è alla portata dell’Akragas.

 

 

 

Turno di campionato infrasettimanale amaro per la Fortitudo Moncada Agrigento. Dopo la battuta d’arresto interna con Casalpusterlengo per i biancazzurri è arrivata la sconfitta anche sul campo di Ferentino.  

82 a 73 il punteggio finale di una partita nella quale Agrigento, ancora priva dell’infortunato Alessandro Piazza, è sempre stata costretta ad inseguire. Ferentino ha giocato una partita dal ritmo elevato e dalla grande precisione al tiro. La Fortitudo Moncada Agrigento ha sofferto l’intensità dei padroni di casa ed è stata imprecisa in fase d’attacco.

I migliori realizzatori della partita: Saccaggi (Agrigento) con 19 punti; Martin (Agrigento) con 17; Raymond (Ferentino) 16 punti.

E’ un brutto periodo per la squadra di Franco Ciani. Domenica prossima si attende una reazione degli agrigentini. Al Pala Moncada arriva Rieti.

Il commento del coach Franco Ciani al termine della gara:

 

“Loro hanno fatto una partita straordinaria, con percentuali di tiro incredibili, segno di una gara condotta con grandissima qualità e intensità. Noi in questo momento non abbiamo un grande stato di forma generale.

E’ chiaro che il quarto fallo di Kelvin Martin subito in apertura del terzo periodo ci ha amareggiati, e quando loro hanno allungato abbiamo cercato di stare attaccati ma senza avere oggettivamente oggi la possibilità di andarli a riprendere. Ma aldilà del nostro momento non positivo, loro hanno evidentemente grandi meriti e questa sera hanno giocato con grande entusiasmo.” 

 

Il grande evento ecclesiale agrigentino è fissato per sabato 5 marzo.  La Chiesa di Agrigento si ritrova al pala Moncada di Porto Empedocle per celebrare il Giubileo in presenza dell’Arcivescovo Francesco Montenegro. Un grande momento comunitario di riflessione, preghiera e socializzazione.

Il vicario generale dell’Arcidiocesi di Agrigento, Melchiorre Vutera, a nome dell’Arcivescovo Montenegro invita i fedeli agrigentina a partecipare numerosi. Di seguito il testo della lettera.

 

Carissimi, nella lettera pastorale l’Arcivescovo ci ha invitati a vivere il Giubileo Straordinario della Misericordia come «una marcia in più nel cammino iniziato in questi anni». In particolare ci ha chiesto «un atto personale e comunitario di misericordia, innanzitutto verso la nostra Chiesa Agrigentina, che ci ha generati alla fede e che nella fede siamo chiamati a rigenerare giorno dopo giorno», così come «verso il nostro territorio, e non per un atto di generosità da parte nostra, ma perché ne abbiamo il dovere, in quanto ci permette di radicarci nella storia e nella vita sociale di oggi».

Il Giubileo assume così una fortissima e decisiva importanza ecclesiale, in quanto scelta personale e comunitaria di un modo ancora più autentico e fecondo di vivere l’appartenenza alle nostre comunità per edificare nella fede il nostro territorio.

Con questo spirito l’Arcivescovo raduna l’intera Chiesa Agrigentina per il primo di due eventi giubilari diocesani, che vivremo al PalaMoncada di Porto Empedocle nel pomeriggio di sabato 5 marzo, a partire dalle ore 15.30.

Sulla base della riflessione maturata all’interno del presbiterio e tra gli operatori pastorali nei primi due moduli del Progetto Formativo Unitario, ci soffermeremo con il nostro Pastore a chiederci cosa significa “essere misericordiosi” diventando sempre più «comunità dal volto nuovo per una nuova presenza nel territorio».

Il tutto in un momento di preghiera e di ascolto che – al di là dello spazio sacro di un luogo o di un giorno “giubilare” in senso tradizionale – ci permetterà anche di ottenere l’indulgenza.

In tal modo realizzeremo quanto don Franco auspicava all’inizio di quest’anno, dicendoci – sempre nella sua Lettera Pastorale – che il Giubileo «oltre a essere un’occasione per trovare misericordia, è possibilità per esercitarci ancora una volta a essere misericordiosi, capaci cioè di recuperare finalmente uno sguardo sincero con cui guardare il mondo e gli uomini e le donne che lo abitano».

 

Chiedo pertanto a tutte le realtà e a tutte le componenti ecclesiali della nostra Arcidiocesi – parrocchie, presbiteri e diaconi, laici e consacrati, gruppi, associazioni, movimenti e nuove comunità – di rispondere generosamente all’invito del nostro Pastore, di sollecitare un corale coinvolgimento di tutti e di partecipare numerosi all’evento.

“Con la squadra abbiamo un patto di ferro. Ho totale fiducia in questo gruppo e sono sicuro che continuando a lavorare così centreremo il nostro obiettivo”.

Parola di Pino Rigoli. Nella conferenza stampa di inizio settimana il tecnico dell’Akragas elogia il gruppo, caricandolo in vista della prossima sfida esterna con la Fidelis Andria.

Rigoli è un passionale, mentale, riesce ad imprimere alla squadra la carica giusta per rendere  al meglio ed i risultati in questo primo mese di lavoro strizzano l’occhio a lui ed il suo staff.

“Tengo a vincere ma forse non mi aspettavo neanche io di ottenere subito quattro vittorie consecutive – afferma Rigoli -. Siamo sulla buona strada ma c’è ancora molto da lavorare. La classifica? Ho dato un’occhiata solo dopo la partita con l’Ischia. E’ ancora molto deficitaria. Essere fuori per un punto dai play out non significa niente. Catania e Juve Stabia non c’entrano nulla con queste attuali posizioni. Quindi attenzione”.

Pino Rigoli predica umiltà, lavoro e sacrificio. E la squadra si è subito messa nelle sue mani. Totale disponibilità a seguire i dettami tattici del nuovo tecnico, tornato ad Agrigento con l’intento di confermare il suo valore. Ad Agrigento dove è amatissimo dai tifosi con i quali è riuscito a stabilire un rapporto speciale.

 

 “Non ho nessun segreto se non quello del lavoro. Alla squadra ho concesso un giorno di relax (lunedì). Io appena qualche ora. Non possiamo sbagliare o tralasciare nulla. Per me la partita non si gioca di domenica ma durante tutta la settimana. Lavorare ad Agrigento ed allenare l’Akragas è qualcosa di meraviglioso. E’ una piazza calda. Qui quando vinci vale davvero il doppio e quando si perde demoralizzarsi è facile. Per questo bisogna stare sempre attenti. Domenica dobbiamo scendere in campo con la giusta convinzione e determinazione, senza dimenticare i nostri valori. La Fidelis Andria è squadra molto forte. Meriterebbe sicuramente qualche punto in più in classifica”. 

Anche quest’anno Il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento sarà presente a Tourisma, salone Internazionale dell’Archeologia in programma a Firenze dal 19 al 21 febbraio.

L’evento coinvolge i maggiori studiosi del mondo, sui temi della ricerca archeologica, della tutela e della fruizione dei beni culturali. Durante le giornate sono previsti convegni tematici, tavole rotonde, insieme a workshop sui nuovi mezzi di comunicazione culturale, come i social e le piattaforme web.

Il Parco sarà presente con uno stand nel quale verranno distribuite le pubblicazioni scientifiche sulla Valle dei Templi, mentre domenica 21 febbraio il direttore del Parco, Giuseppe Parello, interverrà ad un incontro sul tema “Raccontare il passato: esperienze di archeologia pubblica alla Valle dei Templi di Agrigento”, in cui illustrerà gli eventi culturali previsti per l’anno 2016.

 

La Valle dei Templi da vivere: è questo il fine ultimo delle attività del Parco, che si apre ad un coinvolgimento totale dell’utenza, secondo le più recenti prospettive dell’archeologia pubblica, un’archeologia per tutti e a servizio della società. 

Seppur con un’ora di ritardo rispetto all’orario stabilito si è giocato. Ma l’inizio è stato in forte dubbio perché il terreno di gioco era in diverse zone una pozzanghera d’acqua e fango, in particolare nella fascia laterale del settore gradinata. Accade ogni qual volta piove. Oramai siamo purtroppo abituati a vedere il terreno dell’Esseneto in simili condizioni.

Akragas – Ischia si è giocata grazie all’intervento fattivo di alcuni collaboratori dell’Akragas, ed in primis Francesco Nobile.

Quanto accaduto ripropone l’urgenza di un intervento strutturale nel campo di gioco. Non è un problema di risemina dell’erba ma, evidentemente, di drenaggio.

Si discute della possibilità di installare un manto in erba sintetica. Appare oggi la soluzione ideale che consentirebbe, inoltre, di fare allenare all’Esseneto sia la prima squadra che il settore giovanile dell’Akragas.

 

L’affidamento dell’impianto al club biancazzurro potrebbe favorire questa operazione nell’ottica di un miglioramento strutturale ed organizzativo. Tuttavia l’intervento prioritario resta l’installazione delle torri faro senza le quali il prossimo anno l’Akragas non potrebbe giocare le gare interne allo stadio Esseneto.  

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