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Carmelo Lazzaro

Carmelo Lazzaro

Il difensore maltese Zach Muscat saluta l’Akragas. Da oggi è un calciatore dell’Arezzo. A comunicarlo è lo stesso club toscano tramite il proprio sito ufficiale.

Muscat ha sottoscritto un accordo biennale con la società amaranto e si metterà a disposizione di mister Sottili dal raduno di metà luglio.

 

Zach Muscat, classe 93, era arrivato all’Akragas a gennaio scorso collezionando 17 presenze in Lega Pro e vanta un palmares importante anche in ambito internazionale con 12 presenze nella nazionale maggiore maltese, 15 con l’under 21 e 4 in Europa League con il Birkirkara , squadra con la quale ha vinto anche un campionato, una coppa e due supercoppe di Malta.

Il calcio mercato di Lega Pro inizia a movimentarsi anche se le operazioni possono essere formalizzate dal primo luglio. In questi giorni si susseguono i sondaggi da parte degli operatori di mercato. E, molto spesso, sono anche i procuratori dei calciatori a far circolare ipotetiche trattative per innalzare le quotazioni dei propri assistiti.

Tra i nomi in campo anche quelli di diversi calciatori dell’Akragas. Ad esempio, secondo “radio mercato”, il centrocampista Urban Zibert susciterebbe l’interesse del Catania di Pietro Lo Monaco. Il difensore maltese Zach Muscat sarebbe vicinissimo all’Arezzo. Oggi stesso potrebbe essere ufficializzato l’accordo. Un altro difensore dell’Akragas, Marino, farebbe gola al Martina Franca.

Il tecnico Pino Rigoli sarebbe nel taccuino di Pietro Lo Monaco. Ma il Catania, in verità, vorrebbe puntare su un allenatore esperto della categoria. Tra i nomi che interessano Auteri, in uscita da Benevento, Gautieri e De Zerbi.

 

L’Akragas spera di trattenere il bravo Rigoli per programmare con lui una stagione tranquilla, all’insegna della valorizzazione di giovani talenti.  

La firma adesso c’è. La convenzione tra il Comune di Agrigento e l’Akragas è in vigore. Il club biancazzurro può gestire lo stadio Esseneto. Adesso la società dovrà concentrarsi sulla realizzazione dell’impianto di illuminazione.

 

La firma è stata apposta questa mattina nella stanza del sindaco Lillo Firetto in presenza anche del presidente del cda dell’Akragas Silvio Alessi e dell’amministratore delegato Peppino Tirri.

La Fortitudo Moncada Agrigento e Marco Evangelisti ancora insieme. Club e giocatore hanno, infatti, raggiunto l’accordo per continuare il rapporto di lavoro. Marco Evangelisti, 31 anni, ha rinnovato il contratto che lo lega ad Agrigento fino al 2018.

Per Evangelisti sarà la terza stagione in canotta biancazzurra. In questi due anni si è fatto tanto apprezzare per le qualità tecniche e la grande disponibilità anche fuori dal campo.

 

Due anni di grandi numeri e risultati importantissimi (la finale per la promozione in Serie A nel 2015, la qualificazione in Coppa Italia e la miglior regular season di sempre per Agrigento nel 2016), due anni che hanno visto consolidarsi sempre più il rapporto tra il giocatore, la società e la città.


Il numero 7 agrigentino ha chiuso la regular season 2015-16 con 15 punti, 2.1 rimbalzi e 2.3 assist di media (con il 39% da tre e il 92% ai liberi) e migliorato le sue cifre nei playoff (15.6 punti, 50% da due, 53% da tre, 2.4 rimbalzi, 2.7 assist).


Il commento del direttore sportivo Cristian Mayer:

 

 “C’è grande soddisfazione per questo rinnovo, anche perché dopo due stagioni con noi la scelta di Marco di rimanere ad Agrigento è una ulteriore conferma di come ad Agrigento ci sia un clima ideale per lavorare bene e con continuità. Siamo particolarmente felici perché Marco ha avuto molte richieste e si è confermato un giocatore importante, che da noi ha saputo migliorarsi: è arrivato come uno specialista, oggi ha dimostrato di poter contribuire a 360°, evidenziando una crescita importante. Appena finita la stagione lui stesso ci ha dato un segnale molto forte circa la sua volontà di rimanere, una cosa che è stata sicuramente piacevole e molto apprezzata da tutta la società”.

Dopo la conferenza lampo di venerdì scorso il presidente dell’Akragas, Marcello Giavarini, oggi torna a parlare. Ha diramato una lettera agli organi di informazione che pubblichiamo integralmente.

"Oggi 13 giugno è una data storica per i tifosi Akragantini: finalmente è stata firmata la convenzione tra Comune e società Akragas per la convenzione dello stadio Esseneto. Auguro a tutti i tifosi che oggi possa essere l’inizio di un lungo percorso di lavori da parte dei soci Akragas, atto a rassenerare gli animi tra i tifosi. Come promesso, dopo un breve periodo di riflessione voluto da me dopo un articolo scritto su un giornale del 9 Giugno per il quale  mi sono sentito offeso, desidero comunicare alla stragrande maggioranza della tifoseria che vuole che io rimanga come maggiore azionista  e loro punto di riferimento all’Akragas, che ho deciso per l’amore e il bene dell’Akragas di continuare a sostenere la squadra.

E’ bene che la città tutta sappia che per iscrivere e iniziare il nuovo campionato servono circa 600.000 euro entro giugno e luglio. Io ho deciso di donare alla società Akragas altri 400.000 euro, (la mia quota  parte in soldi sarebbe meno), per l’iscrizione e le prime espletazioni  al nuovo campionato. Il resto di circa 200.000 euro spetta a tutti gli altri soci che detengono il 46%, presidente Alessi compreso, il quale anche lui ha dato la sua disponibilità a partecipare. Rimane una parte da versare  agli altri soci, per cui se anche loro tutti tengono alla iscrizione e al continuo dell’Akragas in campionato devono versare la loro  parte entro il 20 giugno altrimenti la squadra non potrà iscriversi al campionato. Fatto  questo ultimo atto di generosità da parte mia  nei confronti dell’Akragas e della città di Agrigento,  comunico alla città che desidero uscire dall’Akragas e dal calcio in genere al più presto, il perché sta nel fatto che nell’ultimo anno la mia vita sociale nell’Akragas calcio è stata contornata maggiormente da dispiaceri che piaceri e io credo di non meritare tutto questo.

Credo anche che la mia parentesi di investitore ad Agrigento nel calcio sia arrivata al capolinea. E’ stato un piacere essermi riavvicinato anche se per poco tempo nella mia terra di origine. Rinnovo l’invito agli imprenditori dell’Agrigentino che hanno a cuore le sorti dell’Akragas di farsi avanti e prendere il mio posto, sono sicuro che anche senza di me l’Akragas avrà un futuro calcistico brillante nel mondo del calcio professionistico.

 

 

 

 

Non sono piaciute le parole del presidente dell’Akragas, Marcello Giavarini, e conseguentemente l’atteggiamento nei confronti di un operatore dell’informazione. Assostampa ed Unione stampa sportiva italiana in una nota stigmatizzano il comportamento del presidente del club biancazzurro.

 "Il presidente Giavarini oggi ha attaccato duramente un giornalista del quotidiano La Sicilia per avere scritto un articolo non gradito. Giavarini ha sventolato il quotidiano verso una folta schiera di tifosi presenti all'incontro che la società ha voluto tenere in forma aperta. Ricordiamo allo stesso presidente che giornalisti e tifosi non sono la stessa cosa. I primi vengono mossi dalla loro professionalità a scrivere di faccende legate allo sport, i secondi, giustamente, seguono la squadra mossi dalla grande passione che nutrono  per i colori biancazzurri.

Ricordiamo altresì al presidente che aizzare i tifosi contro la stampa e in particolare, come in questo caso, contro un singolo giornalista  è un’attività deprecabile che sembra, come in questo caso, nascondere altro. Diffidiamo la società Akragas a tenere ancora atteggiamenti di questo tipo verso la stampa libera che ha il solo interesse di raccontare fatti e non di fare da cassa di risonanza a interessi personali e imprenditoriali. In caso contrario saremo costretti a intraprendere tutte le iniziative volte a tutelare la professionalità e l'onorabilità degli iscritti all'Ordine dei Giornalisti.

Se il presidente signor Marcello Giavarini si sentisse leso dalle parole scritte in questo o in altri articoli può avvalersi delle forme previste dalle norme in materia. Soluzione non è di certo additare questo o quell'altro giornalista in pubblica piazza come nei regimi non democratici".

 

Assostampa e Ussi annunciano anche che, nelle prossime settimane, verificheranno le condizioni in cui sono costretti a lavorare i giornalisti all'interno dello stadio “Esseneto” e il rispetto delle norme per la comunicazione fra società e iscritti all'Ordine dei giornalisti.

Uno o più articoli di stampa, piacciano o no, possono rischiare di far naufragare un progetto imprenditoriale? Ammesso che sia realmente questo il motivo si può annullare e rinviare una conferenza stampa allargata peraltro anche ai tifosi? Ed ancora, è il comportamento adeguato a far comprendere le proprie ragioni e preoccupazioni?

Riteniamo che oggi il presidente Marcello Giavarini avrebbe potuto e dovuto agire in modo diverso.  

Nessuno disconosce i meriti del presidente Giavarini. E’ anche e soprattutto grazie a lui se l’Akragas ha regolarmente partecipato allo scorso campionato di Lega Pro. E’ grazie a lui che, mano al portafogli, ha tirato fuori il denaro necessario per sostenere le innumerevoli spese. Nessuno può dire il contrario e nessuno può impedirgli, eventualmente, anche di interrompere il suo impegno economico in favore dell’Akragas.  Ma ci sono modi e modi. Né tanto meno, ammesso sia la motivazione autentica, riteniamo che un imprenditore debba lasciarsi condizionare da un pezzo giornalistico. Così non se ne viene a capo.

E’ giusto che la stampa continui a svolgere il proprio lavoro. Ed il presidente non si lasci influenzare. Non si senta maltrattato dagli organi di informazione né malvoluto dalla città di Agrigento perché non è affatto così. La gente ha tanto apprezzato il suo operato ma continua ad osservare i comportamenti ed oggi, probabilmente, non è stata la migliore giornata del presidente.  Bene avrebbe fatto a non alzarsi dal tavolo e, piuttosto, parlare a cuore aperto a giornalisti e tifosi. Chiarire i dubbi, le perplessità, le difficoltà. Parlare serenamente. Ciò che per il bene dell’Akragas siamo sicuri farà nei prossimi giorni. Ma non prendiamocela con la stampa o con la gente di Agrigento. Così si alimentano solo apatia e diffidenza.

 

 

 

 

 

L’attesa continua. La conferenza stampa del presidente Marcello Giavarini  è durata poco meno di cinque minuti. E’ servita, in sostanza, per annunciare il rinvio di ogni decisione a tra un paio di giorni.

“Avevo il discorso pronto ma sulla base di quanto letto questa mattina mi prendo seriamente due giorni per riflettere su cosa fare. E’ andata a finire che chi ha salvato l’Akragas, chi ha messo i soldi tutto l’anno, in particolare io ed il presidente Alessi, siamo maltrattati dai giornali. Adesso il problema dell’Akragas siamo diventati noi.

Mi prendo due giorni di riflessione e silenzio stampa. Mi sento non umiliato ma francamente non ben accetto dalla città di Agrigento. Avevo scritto tutt’altre parole. A questo punto vi faremo sapere tramite un comunicato stampa”.

Il presidente dell’Akragas decide di non decidere. Almeno per oggi. Chissà che non aspetti, in realtà, notizie più precise riguardo l’eventuale auspicata partecipazione al progetto Akragas da parte di altri imprenditori. Ed in questo momento è, quindi, più opportuno non sbilanciarsi.

 

E’ un’ipotesi chiaramente. Francamente sembra strano che una parte di stampa possa determinare le sorti di un progetto calcistico nella terza serie nazionale. 

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