L’Akragas cercava un allenatore esperiente, che praticasse un gioco propositivo e divertente. Niente scommesse. La scelta è ricaduta su Pippo Romano. A lui le “chiavi” dell’Akragas 2021-2022. E’ ufficialmente il nuovo tecnico biancazzurro.
Pippo Romano non ha bisogno di presentazioni. Proviene dal Canicattì dove ha fatto bene. In passato ha allenato a Licata, Comiso, Ragusa, Vittoria, Modica, Siracusa in Lega Pro, Favara, Noto, Scordia, Gela e Acireale in D. Da calciatore ha indossato le maglia di squadre di B, C1 e C2. Tra queste Licata, Triestina, Como, Catania, Juveterranova Gela e Messina.
La dirigenza dell’Akragas si dice soddisfatta dell’operazione conclusa. Ecco le dichiarazioni di Giovanni Castronovo e Giancarlo Rosato
Giovanni Castronovo: “Dopo la delusione dovuta alla sonora sconfitta subito nella finale di Mazara, cercavamo un profilo di allenatore esperto, navigato, carismatico, e soprattutto che facesse giocare bene la squadra, divertendo l’esigente tifoseria biancazzurra. Ed allora sulla base di questo identikit abbiamo unanimemente individuato in Pippo Romano l’uomo in possesso di questi requisiti. Siamo molto soddisfatti per aver portato ad Agrigento uno dei migliori tecnici esistenti nel panorama calcistico siciliano, e siamo convinti che con lui si possa aprire un ciclo. Abbiamo già iniziato a lavorare per la costruzione della squadra, e dopo le riconferme, stiamo cercando di individuare quei giocatori adatti al suo modulo prediletto (4-3-3), ma soprattutto che abbiano ardore agonistico, fame di vittoria e voglia di lottare su ogni campo per onorare al meglio la maglia biancazzurra.”
Giancarlo Rosato: "Pippo Romano non necessita di presentazioni. La scelta della società ricade su di lui apprezzando le altissime qualità umane e professionali. È noto come le squadre allenate da mister Romano riescano ad esprimere un bel gioco e siamo certi che contribuirà con il suo impegno a realizzare i risultati sportivi che la piazza merita".
Ieri si è congedato dal Canicattì e a breve è attesa l’ufficializzazione. A meno di improbabili colpi di scena dell’ultimo momento, Pippo Romano si appresta a diventare il nuovo allenatore dell’Akragas. Il club biancazzurro si affida all’esperienza del tecnico palermitano per continuare il progetto di rilancio calcistico. Dopo la delusione per la mancata promozione in D c’è voglia di riscatto e di programmare con maggiore oculatezza scegliendo i profili giusti per andare avanti.
La società intende consolidarsi e alla presidente Sonia Giordano non manca l’entusiasmo per dare nuova linfa all’Akragas. L’imprenditrice milanese è ad Agrigento da un mese per programmare il futuro dei “giganti”.
“Questa squadra, la città di Agrigento e i nostri tifosi sono entrati nel mio cuore. A fine stagione ho riflettuto a lungo. Sono una persona che alle parole preferisce i fatti, le azioni concrete. Se proseguo il cammino con l’Akragas è perché credo nella validità del progetto avviato lo scorso anno. Dobbiamo, però, migliorarci tutti insieme. Ognuno nel proprio ambito deve provare a fare qualcosa di più e in meglio: dai dirigenti ai calciatori, ai tecnici, agli sponsors che vorranno starci vicino e alle istituzioni. L’Akragas ha una storia importante e deve continuare ad essere un punto di riferimento. Ci attende una nuova stagione difficile ma vogliamo farci trovare pronti per dare ai tifosi le soddisfazioni che meritano. Stiamo lavorando per programmare adeguatamente. Intendiamo fare i passi opportuni. Correre non serve e non fa bene. I tifosi possono stare tranquilli. L’obiettivo è fare bene. Come sempre sarà il campo a dare il verdetto”.
Snodo principale la riorganizzazione societaria. Giancarlo Rosato e Salvatore Bottone continueranno ad essere soci dell’Akragas. Avranno un ruolo dirigenziale anche Giovanni Castronovo e Alessandra Veneziano. Le cariche saranno distribuite prossimamente. Non è escluso l’ingresso di nuovi soci e sponsors. La costruzione della nuova squadra dovrebbe essere affidata ancora ad Ernesto Russello. Il tecnico Romano darà le proprie indicazioni sugli obiettivi da centrare. Sicura la riconferma del difensore Alfonso Cipolla. Riconferma vicina anche per l’attaccante Biondo. Romano potrebbe coinvolgere nella nuova esperienza qualche calciatore dal Canicattì. L’Akragas riparte con umiltà, profilo basso ma tanta determinazione.
I documenti necessari richiesti per l’ammissione sono stati inviati. Adesso si attende la risposta della Lega Pallavolo Serie A femminile. Digerita l’amarezza per la sconfitta nella finale con Vicenza, la Seap Dalli Cardillo programma il futuro. Il club del presidente Nino Di Giacomo spera di regalare a tifosi e sponsors la tanto desiderata serie A2. E le possibilità dovrebbero essere alte. Se così fosse, la Sicilia tornerebbe ad essere una regione, insieme alla Lombardia e al Piemonte, con più società in A2, ben 4, con la partecipazione anche per la prossima stagione della Pallavolo Marsala (da anni in pianta stabile in serie A2), e delle new entry PVT Modica e Pallavolo Sicilia Catania provenienti dalla B1, società che hanno acquisito il titolo sportivo da altri club di A2.
Attorno al progetto Seap Dalli Cardillo c’è grande interesse ed il presidente Di Giacomo sta lavorando per irrobustire ulteriormente l’assetto dirigenziale con nuovi soci, imprenditori e sponsors.
Per quanto riguarda la squadra, la Seap Dalli Cardillo sta sondando più piste. Di certo Massimo Dagioni non sarà più l’allenatore. Si attende di conoscere il sostituto. Il club punta ad un ringiovanimento dell’organico con atleti giovani. Ma non mancheranno le riconferme. In caso di ammissione in A2, l’obiettivo sarà quello di disputare un campionato d’avanguardia.
Bisognava vincere concedendo al massimo un set. La Seap Dalli Cardillo ha avuto ragione di Vicenza solo al tie break e sono, quindi, le ospiti a festeggiare la promozione in serie A2.
Vicenza esulta dopo aver dimostrato nelle due gare di meritare il salto nella categoria superiore. Una squadra solida, molto ben assortita, con un potenziale tecnico notevole in tutti i reparti. Anche al palasport Nicosia le ragazze di Luca Chiappini hanno confermato quanto di buono mostrato nella gara d’andata. In casa Seap Dalli Cardillo amarezza per una prestazione non ottimale, condita da numerosi errori nei momenti topici della gara.
Le agrigentine hanno iniziato la partita in modo contratto. La ricezione è andata spesso in sofferenza ed il muro ha funzionato male. Le vicentine passano con facilità. Lisa Cheli è incontenibile. Con i suoi punti Vicenza vince il primo set 17-25.
Nel secondo parziale la reazione della Seap Dalli Cardillo complice un calo di Vicenza. Le agrigentine vincono 25 - 20. Terzo set decisivo per Vicenza che si riscatta e con una prestazione superlativa se lo aggiudica 16 -25. Vicenza ha la A2 in tasca e inizia la festa continuando a giocare. Il tecnico ospite da spazio a chi ne ha avuto meno mentre Aragona prova a vincere per congedarsi dal proprio pubblico con una vittoria che vale poco. E’ ciò che accade. La Seap Dalli Cardillo vince gli altri due set 25-17 e 15-13. La stagione finisce con la festa di Vicenza e la delusione della Seap Dalli Cardillo. L’obiettivo sul campo sfuma. Ma l’estate potrebbe riservare sorprese.
Il tabellino del match:
SEAP DALLI CARDILLO ARAGONA: Caracuta 2, Stival 20, Murri 8, Cappelli 1, Moneta 17, Borelli 2, Vittorio (L), Micheletto 4, Baruffi n.e., Dell’Amico n.e., Silotto 13, Ruffa 3. All.: Massimo Dagioni
VICENZA VOLLEY: Marini 4, Errichiello 12, Cheli 14, Donarelli 5, Rossini 14, Marcolina 4, D'Ambros (L), Andreon 1, Pegoraro 1, Malvicini 1, Bisoffi 5, Milocco 10, Fiore 2, Toffanin (L2). All.: Luca Chiappini
Non sono piaciute alla presidente dell’Akragas, Sonia Giordano, le dichiarazioni rilasciate in questi giorni ad alcuni organi di informazione da chi, con ruolo e senza, gravita attorno all’Akragas. C’è chi ha anticipato la richiesta di ripescaggio e di grande futuro per il club biancazzurro. La presidente oggi parla attraverso un comunicato diramato dall’ufficio stampa del club.
“Ad oggi l’unica persona titolata a rilasciare dichiarazioni alla stampa sono io. Nessuno, e sottolineo nessuno, è stato autorizzato a rilasciare interviste alla stampa. Leggere quel tipo di dichiarazioni, totalmente prive di fondamento, è stata sicuramente un’uscita poco felice. Agli organi di informazione, ai tifosi ed alla città, parlerò io con la verità che meritano. Non è, infatti, per nulla carino illudere la tifoseria sul futuro che è ancora tutto da decifrare. Ai tifosi bisogna parlare con carte e documenti alla mano solamente quando si ha la certezza che un obiettivo si possa raggiungere o subito dopo averlo centrato, come piace fare a me. Non è onesto promettere cose che non si potranno verificare solo per accaparrarsi la simpatia del tifoso. Dalla scorsa domenica, con la fine della stagione, sono cessati tutti i rapporti contrattuali in essere e pertanto nessuno è autorizzato a rilasciare dichiarazioni alla stampa in nome e per contro dell’Asd Akragas 2018. Qualsiasi notizia o dichiarazione rilasciata da chicchessia non dovrà essere presa in considerazione perché priva di ogni fondamento”.
Sonia Giordano è molto amareggiata dal comportamento da chi fino a domenica ha ricoperto un ruolo dirigenziale e da chi è stato vicino, forse dando l’impressione di essere dirigente. La presidente dell’Akragas sta riflettendo sul futuro personale e del club. Finora, sostanzialmente, sembra che sia stata soltanto lei a mettere sul tavolo denaro e sacrifici e l’impegno economico nella stagione appena concluso non sarà stato di poco conto. Sonia Giordano potrà continuare a sostenerlo? Ha ancora voglia di farlo da sola? La presidente afferma che sta riflettendo…
“Mi preme sottolineare alla stampa e ai tifosi che dopo la conclusione di questa stagione sportiva sto valutando attentamente come programmare il futuro della società. Al momento sono ancora molto delusa e amareggiata non solo per la sconfitta, ma anche per alcuni atteggiamenti che non mi sono per nulla piaciuti. Ho seguito la partita contro la Sancataldese in gradinata, accanto ai tifosi e ho visto quanto amore hanno nei confronti della squadra. Non è giusto illuderli ma essere corretti con loro. Sto valutando una serie di cose e nei prossimi giorni sarà indetta una conferenza stampa, dove saranno affrontati tutti i temi inerenti il futuro dell’Akragas".
La situazione all'interno dell'Akragas è d'alta tensione. La conferenza stampa servirà per comprendere meglio gli eventuali scenari futuri.
Chiusi è una squadra dai grandi valori tecnici, con uno sponsor “griffato”, ed ha meritato la promozione in A2. D’accordo. Ma la Fortitudo Moncada nel computo delle cinque gare ha fatto una buona figura. I biancazzurri hanno perso gara 5 dando battaglia ai quotati avversari. 69 a 62 il punteggio in favore dei toscani che festeggiano una promozione voluta e programmata con oculatezza.
A differenza della gara di domenica scorsa, la Fortitudo Moncada ha giocato sicuramente con più attenzione, determinazione ed efficacia. Si è vista una squadra intraprendente, desiderosa di “spararsi la più bella partita della stagione”. I ragazzi di Catalani ci sono riusciti in parte, anche perché hanno dovuto fare i conti con una squadra con le stesse motivazioni ma che ha fatto valere il fattore campo e maggiore lucidità nella fase conclusiva del match.
Agrigento e Chiusi non si sono risparmiate: la gara è stata combattuta ed equilibrata. E’ stato così fino all’ultimo quarto quando la “Effe” si è portata anche sul -1. Poi la tripla di Raffaelli stronca le velleità di Agrigento. Chiusi vince meritatamente e può festeggiare il salto nella seconda serie nazionale di pallacanestro.
Amarezza in casa Fortitudo Moncada. E’ innegabile. Rammarico dopo una stagione complicata a causa dell’emergenza sanitaria e per i positivi risultati conseguiti durante la stagione. Resta la consapevolezza che la squadra ha dato tutto, che c’è stato il massimo impegno da parte di ciascuno, che alcuni giovani in questi mesi sono tanto cresciuti e potrebbero rappresentare il prossimo futuro della squadra del presidente Gabriele Moncada. Certo, sarebbe stato meraviglioso poter festeggiare il ritorno in A2 dopo appena un anno dall’inizio del nuovo progetto targato “Moncada junior”. Pazienza. Lo sport è anche questo e bisogna saper accettare le sconfitte.
La Fortitudo Agrigento negli anni ha sempre dimostrato grande serietà, uno “stile” unico fatto di competenza, programmazione, lungimiranza e soprattutto amore per lo sport considerato veicolo di promozione sociale. L’appuntamento con la A2? Ci piace pensare che sia semplicemente rinviato…
Umana San Giobbe Chiusi - Moncada Energy Group Agrigento 69-62 (10-9, 17-19, 18-13, 24-21)
Umana San Giobbe Chiusi: Raffaelli 21 (3/8, 1/3), Pollone 18 (1/3, 5/7), Berti 10 (1/1, 1/4), Minoli 7 (2/5, 1/3), Fratto 4 (2/3, 0/1),Mei 3 (0/0, 0/3), Bortolin 3 (1/6, 0/0), Criconia 3 (0/1, 1/1), Carenza 0 (0/3, 0/0), Zanini 0 (0/0, 0/0), Nespolo 0 (0/0, 0/0), Vasile emilian Mihaies 0 (0/0, 0/0)
Moncada Energy Group Agrigento: Saccaggi 20 (2/5, 4/8), Grande 12 (4/4, 0/3), Veronesi 11 (1/5, 3/6), Costi 6 (0/0, 1/3), Chiarastella 5 (2/5, 0/2), Rotondo 4 (2/8, 0/1), Cuffaro 4 (2/3, 0/2), Ragagnin 0 (0/1, 0/1), Andrea 0 (0/0, 0/0), Peterson 0 (0/0, 0/0), Bellavia 0 (0/0, 0/0)
Chiusi conferma le grandi qualità tecniche e la Fortitudo Moncada incappa in una prestazione storta, ampiamente al di sotto delle proprie possibilità. I toscani si aggiudicano meritatamente gara4, sbancano il pala Moncada, e allungano la serie. 57 a 69 il punteggio finale. Fattore campo adesso favorevole a Chiusi, ad un passo dalla promozione in serie A2.
Amarezza in casa Fortitudo Moncada. La squadra di coach Catalani ha iniziato il match con il freno a mano tirato, totalmente sovrastata dagli avversari letteralmente incontenibili. Chiusi rifila un pesante 9 a 0. Significativo il punteggio dopo i primi dieci minuti di gioco: 9 a 20. Chiusi protagonista assoluta anche nel secondo quarto: 21 a 40.
La Fortitudo Moncada fatica a centrare la retina. Ogni attacco è una vera e propria sofferenza. Chiusi è più fresca, brillante ed efficace. I tiri dalla distanza mettono alle corde Agrigento. I biancazzurri sbagliano anche i tiri facili, in difesa soffrono nel contenere le “furie” toscane, pochi rimbalzi catturati, e dalla lunga distanza è una serataccia.
Dopo il riposo lungo la Fortitudo Moncada gioca meglio ma il distacco è notevole e contro una squadra che non sbaglia (quasi) un colpo è davvero complicato venirne a capo. Il terzo quarto si chiude 43 a 55.
Nell’ultimo periodo le due squadre si danno battaglia. La “F” agrigentina riduce il margine di svantaggio fino a 6 punti ma negli ultimi due minuti Chiusi controlla con autorevolezza e Agrigento commette alcuni errori, tra stanchezza e nervosismo, che costano cari.
Chiusi porta a casa una vittoria pesantissima. La Fortitudo Moncada è chiamata adesso ad una grande prova esterna per provare a compiere l’impresa sportiva. Nulla è ancora perduto ma occorrerà certamente una super Fortitudo Moncada per contrastare una squadra che ha confermato d’essere davvero una corazzata.
Moncada Energy Group Agrigento - Umana San Giobbe Chiusi 57-69 (9-20, 12-20, 22-15, 14-14)
Moncada Energy Group Agrigento: Saccaggi 14 (2/4, 2/9), Chiarastella 11 (4/9, 1/2), Grande 11 (2/4, 0/3), Rotondo 8 (2/9, 0/0), Veronesi 7 (2/5, 1/8), Costi 6 (0/1, 1/2), Cuffaro 0 (0/1, 0/4), Andrea T.0 (0/0, 0/0), Ragagnin 0 (0/0, 0/0), Peterson 0 (0/0, 0/0), Mayer 0 (0/0, 0/0), Indelicato 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 18 / 22 - Rimbalzi: 29 9 + 20 (Albano Chiarastella 11) - Assist: 6 (Andrea Saccaggi 2)
Umana San Giobbe Chiusi: Mei 11 (0/0, 3/8), Fratto 11 (5/7, 0/3), Bortolin 10 (4/6, 0/1), Criconia 10 (0/1, 2/5), Carenza 9 (3/4, 1/5), Berti 6 (2/2, 0/3), Pollone 4 (1/4, 0/2), Raffaelli 4 (0/1, 1/2), Minoli 2 (1/1, 0/1), Zanini 2 (1/1, 0/0), Nespolo 0 (0/0, 0/0), Mihaies 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 14 / 19 - Rimbalzi: 47 12 + 35 (Francesco Fratto, Giovanni Carenza, Luca Pollone 7) - Assist: 12 (Simone Berti 4)
L’epilogo è amaro per l’Akragas. I buoni propositi si sono infranti in una finale molto negativa per i biancazzurri. In serie D va la Sancataldese e con pieno merito. Sul sintetico di Mazara del Vallo, i verde amaranto hanno rifilato tre gol e avrebbero potuti essere di più. La Sancataldese ha dimostrato di essere più organizzata, solida, con un gioco più redditizio.
L’Akragas ha fatto poco per imporsi. Al di la delle buone intenzioni non si è vista una squadra combattiva, capace di impensierire i nisseni di Settineri.
Già alla fine del primo tempo l’Akragas era KO, sotto di due gol: al 18esimo Kouamè e al 39esimo autogol di Candela. E, come se non bastasse, anche in dieci uomini per l’espulsione del portiere Compagno protagonista di un’ingenuità da principiante. A gioco fermo, e a distanza dalla propria porta, ha sgambettato il giocatore Tuccio che tardava a rialzarsi. Compagno è caduto nel tranello colpendo il giocatore della Sancataldese davanti allo sguardo dell’assistente di linea. Per il portiere agrigentino rosso diretto. Al suo posto è entrato il giovanissimo Marzino ed è uscito La Spina.
L’Akragas si è fatta vedere solo con un calcio di punizione di Rosario Licata che ha timbrato la traversa. Poi il nulla.
Nella ripresa, il tecnico Di Gaetano inserisce Bulades al posto Ferrante, Baio per Candela e Spinelli al posto di Giardina. Ma non cambia granché. I biancazzurri colpiscono un’altra traversa, questa volta con Villa di testa. La musica non cambia neppure con la Sancataldese in nove uomini per le espulsioni di Ferla e Azzara. Allo scadere i nisseni bucano ancora la retroguardia dell’Akragas con Saetta.
Finisce tre a zero. Festa grande in casa Sancataldese. Amarezza nel versante biancazzurro. Delusione tra i tifosi agrigentini presenti in gran numero e con calore e passione. Avrebbero meritato una prestazione più generosa, grintosa, intelligente e tecnicamente più valida. Non si è visto il "sangue agli occhi". I "giganti" sono apparsi piccoli. Adesso quale futuro per l’Akragas?