Partita da dimenticare per la Fortitudo Moncada Agrigento, incappata in una prestazione al di sotto delle proprie possibilità. Semaforo rosso a Latina. Più determinati e continui e i laziali che hanno sempre condotto il match concedendo poco o nulla.
87 a 71 il successo di Latina. Parte forte la squadra di Franco Gramenzi con 24 punti nel primo quarto e 23 nel secondo. A differenza delle precedenti gare, la difesa della Fortitudo non ha funzionato ed è ciò che ha fatto la differenza insieme ai numerosi errori, tra palle perse (ben 21) e imprecisioni nei tiri liberi (8 su 14).
Nonostante i 21 punti di Alessandro Grande e i 15 di Marfo, la Fortitudo Moncada non è riuscita nell’impresa di recuperare il gup. In casa Latina da segnalare i 23 punti di Alipiev e i 20 di Rodriguez.
La netta sconfitta di Latina ricorda quella di Piacenza. Come a fine gara ricorderà anche coach Devis Cagnardi, le due prestazioni sono state molto simili con Agrigento incapace di ricucire lo strappo e rientrare in partita.
Una gara da archiviare in fretta e pensare alla seconda trasferta consecutiva di domenica prossima a Milano con l’obiettivo innanzitutto di giocarsela con più intensità e difesa ermetica, marchio di fabbrica della squadra agrigentina.
Il tabellino
Latina: Alipiev 23, Rodriguez 20, Lewis 11, Cicchetti 10, Cacace 9, Moretti 6, Parrillo 5, Durante 3, Donati 0, Collazo 0. Coach. Franco Gramenzi
Fortitudo Moncada Agrigento: Grande 21, Marfo 15, Fernandez 10, Costi 10, Chiarastella 7, Ambrosin 7, Negri 1, Bellavia 0, Mayer 0, Peterson 0. Coach. Devis Cagnardi
All’ultimo respiro spunta la testa del puntuale Barrera (non nuovo a gol simili) che insacca e fa esplodere la gioia dei tifosi agrigentini presenti al “Tomaselli”. L’Akragas espugna lo stadio di Caltanissetta e conquista tre punti pesanti. Una vittoria ottenuta col cuore seppur al termine di una gara difficile contro una Nissa che, specie in casa, è avversaria temibile e non semplice da affrontare.
Un gol importante nei minuti di recupero (94esimo) che consente all’Akragas di mantenere il primato in classifica e di distanziare al momento l’Enna di quattro lunghezze. I gialloverdi dovranno recuperare la gara casalinga con il Gela rinviata per neve.
Un successo meritato, conquistato con volontà e cuore, anche se anche al Tomaselli non si è vista la brillante Akragas di alcuni giorni fa. Forse la squadra ha risentito della netta sconfitta di Coppa con l’Igea Virtus.
L’Akragas ci ha creduto fino in fondo, anche dopo il calcio di rigore fallito nel secondo tempo da Desiderio Garufo che ha colpito la traversa. I ragazzi di Terranova nella parte finale hanno insistito e trovato un bel gol che a fine stagione potrebbe valere doppio, dal momento che la Nissa è squadra in crescita, desiderosa di risalire la classifica e che al Tomaselli, giocando con grinta e determinazione, renderà la vita difficile a qualsiasi avversaria.
Le vittorie aiutano a superare meglio anche i periodi non particolarmente esaltanti sul piano del gioco. L’Akragas avrà il tempo per ritrovare lo smalto migliore e recuperare quei giocatori che in questo periodo non sono al top della condizione. Non va dimenticato che i “giganti” stanno facendo a meno di un calciatore del calibro di Caccetta, fondamentale per esperienza, temperamento e tecnica.
Un calcio di rigore fallito all’83esimo, un bel gol al 94esimo e poco altro da segnalare. La Nissa ha avuto un’ottima occasione dopo appena un minuto di gioco con Esposito che ha sbagliato incredibilmente un calcio di rigore in movimento. L’Akragas soffre le incursioni sulla fascia destra di Esposito ma i biancoscudati non riescono a finalizzare i cross. Allo scadere del primo tempo l’Akragas risponde con due palle gol sciupate da Neri e Lo Cascio.
Nella ripresa al Tomaselli di Caltanissetta si accendono i riflettori. La Nissa ci prova con Lavardera ma il portiere Elezaji si fa trovare pronto e poi Akragas in evidenza con il calcio di rigore e il gol del trionfo di Barrera che sprigiona la felicità dei tifosi. Al triplice fischio finale tutti sotto la curva occupata dai sostenitori organizzati dell’Akragas. E’ festa. Applausi e abbracci tra i giocatori. Bello e significativo quello tra Garufo e Barrera. L’esultanza è proseguita negli spogliatoi. Una vittoria voluta e ottenuta con sacrificio e sofferenza ma anche per questo ancora più bella. L’Akragas sale in classifica a quota 45; Enna 41; Pro Favara 38 in virtù del pari in trasferta con la Leonfortese; Misilmeri 36.
Domenica prossima l’Akragas torna all’Esseneto per ospitare il Casteldaccia.
La pesante sconfitta nella finale di coppa Italia regionale d’Eccellenza con la Nuova Igea Virtus, non prevista in queste proporzioni (4-0) e con una prestazione al di sotto delle aspettative, ha lasciato l’amaro in bocca in casa Akragas. Una vera batosta, la prima della stagione, in una giornata – come ha detto lo stesso allenatore Terranova – di blackout generale. Parola d’ordine adesso riscatto. Cancellare la finale di coppa e concentrarsi sul campionato. L’Akragas è prima in classifica ed è chiamata a difendere il primato principalmente dalle immediate antagoniste Enna e Pro Favara.
La squadra oggi è tornata ad allenarsi per preparare la sfida di domenica prossima a Caltanissetta con la Nissa. Prima della sessione di allenamento c’è stato un incontro tra squadra e società del quale ha riferito il vice presidente Carmelo Callari nell’intervista rilasciata all’ufficio stampa dell’Akragas.
“E’ stata una partita negativa, non abbiamo vista nessuna reazione da parte della squadra. Ho parlato con i ragazzi insieme a nome della società e non sanno spiegarsi le ragioni della brutta prestazione. La finale è assolutamente da dimenticare e ci concentriamo totalmente sul campionato che resta il nostro obiettivo. Tifosi delusi? Anche noi lo siamo. Ci può stare anche se una partita non può determinare l’opinione su una squadra che fino a qualche giorno prima aveva solo fatto bene. Una partita sbagliata non può far diventare scarsa una squadra. Bisogna stare tranquilli e sostenere la squadra, oggi più che mai. Chiaramente la squadra dovrà dimostrare sul campo che con la Nuova Igea Virtus si è trattato di un caso isolato. Ora vogliamo la reazione dei veri uomini: vietato pareggiare, solo vincere”.
La Coppa Italia Sicilia va all’Igea Virtus. Per l’Akragas sfuma il primo obiettivo della stagione. Allo stadio “Aldo Campo” di Ragusa i peloritani hanno stravinto con un largo 4-0.
Akragas irriconoscibile, praticamente assente. I biancazzurri di Terranova hanno giocato al di sotto delle aspettative, deludendo i tifosi che hanno seguito la squadra. Nessun tiro in porta e partita mai messa in discussione. Il portiere Staropoli mai impegnato.
L’Igea Virtus ha dominato dal primo all’ultimo istante. La squadra di Pasquale Ferrara ha giocato con più determinazione, grinta, voglia di portare a casa il trofeo. Dopo aver sfiorato il gol in almeno due occasioni i messinesi la sbloccano al 41esimo con l’attaccante Idoyaga, tra i principali protagonisti della sfida. Al rientro dagli spogliatoi Akragas nuovamente colpita al 48esimo ancora con Idoyaga. E’ un tiro al bersaglio alla porta di Elezaji che crolla sulle conclusioni di Franchina al 53esimo, e di Medina all’85esimo.
L’Akragas è apparsa scarica, priva di mordente, leggera in tutti i reparti. Se in campionato i biancazzurri vantano la miglior difesa col minor numero di gol incassati - appena 5 - , a Ragusa in una sola partita, ne hanno beccati 4. E’ quanto dire sulla giornata disastrosa.
Ci si aspettava un’Akragas almeno più combattiva e propositiva. L'espulsione di Garufo nel secondo tempo ha fatto il resto. Merito all’Igea Virtus che ha chiuso le fonti di gioco dell’Akragas ed è stata cinica e concreta in attacco. L’Igea Virtus alza meritatamente al cielo la Coppa Italia Sicilia.
A fine gara anche il tecnico Nicola Terranova si è detto incredulo. “Difficile commentare una sconfitta del genere. Una prestazione molto deficitaria della mia squadra. Sconfitta pesante. Black out totale. Merito all’Igea Virtus che ha giocato sicuramente una gran partita. Adesso dobbiamo pensare al campionato e riprendere il nostro cammino”.
L’Akragas è chiamata ad una pronta reazione. I “giganti” saranno impegnati a Caltanissetta contro la Nissa.
Vittoria, un altro passo molto importante verso la salvezza con un pensierino ai play off. La bella domenica della Fortitudo Moncada Agrigento si può sintetizzare così.
Al pala Moncada, la gara di mezzogiorno con la Juvi Cremona ha un bel sapore e i biancazzurri dopo si mettono “a tavola” coinvolgendo anche i tifosi, giusto premio dopo una partita vinta con merito.
85 a 79 il successo della Fortitudo contro una squadra che nelle ultime settimane ha cambiato pelle, giocando una pallacanestro più redditizia. Agrigento ha avuto più fame, è stata più continua ed il ritmo ha fatto la differenza. La difesa agrigentina è stata messa sotto pressione. Cremona ha giocato bene in attacco peccando, però, di lucidità nei momenti clou del match.
Nella seconda parte della gara le triple di Lollo Ambrosin, autore di 24 punti, e la prestanza fisica di Marfo sotto le plance (20 punti e 8 rimbalzi) sono state determinanti insieme ai centri nei minuti finali di Grande e Francis.
Nella Fortitudo Moncada si è registrato il rientro di Cosimo Costi dopo l’influenza ma Cagnardi ha dovuto rinunciare a Peterson per un problema fisico. Al suo posto Traore, costretto però a lasciare il parquet a metà gara per infortunio.
Una vittoria importante che consente alla “F” agrigentina di portarsi a ridosso del quarto posto, in piena zona play off..
A fine gara il coach di Cremona, Crotti, ha espresso parole di elogio nei confronti del gioco della Fortitudo. Il tecnico agrigentino Cagnardi ha rimarcato i rimbalzi sia difensivi che in attacco. Una vittoria che alimenta l’autostima di un gruppo, sempre più unito e collaudato tatticamente, che potrà togliersi altre belle soddisfazioni. Il lavoro di Cagnardi è sotto gli occhi di tutti così come quello di Cristian Mayer in estate. Con un occhio al bilancio e con scelte oculate e competenza si possono fare grandi cose. Agrigento, con la sua Fortitudo Moncada, si vuol tenere stretta la A2 insieme al suo pubblico sempre più appassionato e caloroso. Feeling perfetto. Avanti così. Domenica prossima trasferta a Latina.
TABELLINO
Moncada Energy Agrigento - Ferraroni Juvi Cremona 85-79 (25-23, 17-17, 26-17, 17-22)
Moncada Energy Agrigento: Lorenzo Ambrosin 24 (3/7, 4/10), Kevin Marfo 20 (8/11, 0/0), Alessandro Grande 15 (2/3, 3/9), Daeshon Francis 13 (4/7, 0/1), Cosimo Costi 8 (2/2, 1/3), Matteo Negri 5 (0/0, 1/2), Albano Chiarastella 0 (0/1, 0/4), Sadio soumalia Traore 0 (0/0, 0/0), Nicolas Mayer 0 (0/0, 0/0), Mait Peterson 0 (0/0, 0/0), Luca Bellavia 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 20 / 25 - Rimbalzi: 35 12 + 23 (Kevin Marfo 8) - Assist: 20 (Albano Chiarastella 9)
Ferraroni Juvi Cremona: Bryce Douvier 18 (3/4, 2/3), Trevon Allen 13 (2/12, 2/6), Alfredo Boglio 13 (1/3, 3/4), Eugenio Fanti 11 (4/7, 1/3), Ferdinando Nasello 11 (5/5, 0/1), Luca Vincini 6 (2/2, 0/0), Niccolò Giulietti 4 (2/4, 0/2), Marko Milovanovic 3 (0/0, 1/3), Davide Reati 0 (0/0, 0/0), Simone Roberto 0 (0/0, 0/0), Leonardo Beghini 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 14 / 18 - Rimbalzi: 29 7 + 22 (Bryce Douvier 14) - Assist: 9 (Eugenio Fanti 4)
Il debutto all’Esseneto del 2023 per l’Akragas è all’insegna dell’ennesima bella vittoria e del nuovo manto erboso, finalmente adeguato. I biancazzurri deliziano il pubblico con una bella prova contro il Mazara regalando due reti di pregevole fattura.
Due a zero firmato nel primo tempo da Semenzin e Mansour. Un primo tempo praticamente perfetto dei ragazzi di Nicola Terranova bravi a mettere le corde un Mazara che, da parte sua, non ha avuto l’approccio migliore alla gara.
Biancazzurri belli a vedersi, gioco brioso, scambi d’altri categoria e gol strappa applausi. L’Akragas ha voglia di chiuderla già nel primo tempo e mette pressione agli avversari. Sfiora il gol in un paio di occasioni e dopo appena 7 minuti va a segno con Augustin Semenzin che in semirovesciata batte il portiere Thomas.
L’Akragas insiste e crea tanto. Vanno vicini al raddoppio Mansour, Vitelli e ancora Semenzin. Il due a zero arriva al 26esimo con Mansour ottimamente servito da Semenzin.
“Giganti” devastanti e Mazara in difficoltà. I trapani di Dino Marino subiscono il gioco dei padroni di casa che avrebbero potuto segnare almeno altri tre gol.
Nella ripresa l’Akragas pensa a controllare il match, allenta la pressione e il Mazara cresce. I gialloblu hanno la possibilità di accorciare il divario con Fernandes, Lo Porto e Gomez ma il portiere Elezaij è bravo e reattivo.
L’Akragas conquista il tredicesimo successo in campionato e la vetta resta saldamente in mano ai biancazzurri con 42 punti, uno in più dell’Enna che sabato in anticipo ha battuto in trasferta il Castellammare. Sulla scia delle prime due la Pro Favara che ha superato in casa il Resuttana San Lorenzo. Mazarese e Don Carlo Misilmeri si dividono la posta.
Contento a fine gara il tecnico dell’Akragas, Nicola Terranova. “Abbiamo giocato un bel primo tempo, la squadra gioca a memoria anche se dobbiamo essere più bravi a concretizzare maggiormente. Nel secondo tempo abbiamo controllato pensando alla finale di Coppa Italia di mercoledì prossimo. Non è mai facile affrontare il Mazara, una squadra ben organizzata. Andiamo avanti con determinazione. Adesso pensiamo a recuperare le energie in vista della finale di Coppa”.
L’Akragas si conferma squadra di grande spessore, un lusso per la categoria a merito di una dirigenza che ha fatto le scelte giuste e che si sta impegnando a riportare l’Akragas in D. E merito, indubbiamente, all’allenatore Terranova e alla squadra che stanno facendo un grandissimo lavoro quotidiano. Il campionato è ancora lungo, nulla è ancora deciso, ma è doveroso dare merito alle varie componenti. Bisogna continuare così.
Per l’Akragas, dunque, arriva adesso un'altra tappa importante: la finale di Coppa Italia regionale contro l’Igea Virtus del girone B di Eccellenza. Si gioca mercoledì prossimo allo stadio Aldo Campo di Ragusa.
"Aspettiamo di leggere il bando ufficiale, il suo contenuto e poi faremo le nostre valutazioni. Vogliamo utilizzarlo anche per eventi extracalcistici per rimpinguare le casse della Società e riportate l'Akragas nel calcio professionistico".
Il patron Giuseppe Deni in una nota ribadisce i propositi del club biancazzurro. Ecco la sua dichiarazione integrale.
"Da quel che mi risulta il Comune di Agrigento, riferendosi ad una norma relativa alla trasparenza, che giustamente ci sta tutta, la concessione dello stadio Esseneto farà fede al regolamento sugli impianti sportivi e dunque chiunque ha un interesse alla gestione della struttura potrà partecipare al bando, presentare la propria offerta e aggiudicarsi la gestione degli impianti sportivi. Se davvero il bando dovesse essere così strutturato, è senza ombra di dubbio una presa in giro nei nostri confronti. Infatti, se si fa riferimento al regolamento comunale la Società avrebbe in concessione il campo ma per fare solamente attività calcistica, mentre fin dall'inizio avevo detto che per rimpinguare le casse dell'Akragas era necessario essere autorizzati e messi nelle condizioni di organizzare delle attività extracalcistiche, come ad esempio gli eventi musicali di alto profilo. Quindi sto aspettando la pubblicazione ufficiale del bando per capire cosa hanno messo all'interno per poi fare le giuste osservazioni. Ma dalle prime cose che leggo e dalle prime cose che sono venuto a conoscenza, non mi sembra un bando tanto confortante nei nostri riguardi. Spero di sbagliarmi e mi auguro di essere smentito per il bene dell'Akragas e dei suoi straordinari tifosi.
Io ho rilevato l'Akragas perché ne sono tifosissimo e amo tantissimo questa squadra. Il mio sogno è quello di portarla nuovamente nel calcio professionistico, ma ho necessariamente bisogno di avere uno stadio idoneo e confortevole. Avere l'Esseneto in gestione è di fondamentale importanza anche per far crescere ulteriormente il nostro settore giovanile. L'Akragas ha assunto anche una funzione sociale nel territorio, togliendo molti giovani dalle strade e dalle brutte esperienze. Ci sono tantissimi ragazzi che sognano di giocare con l'Akragas e noi vogliamo regalargli questa gioia. Però senza lo strumento di lavoro, ovvero i campi di calcio, non possiamo fare nulla. Non ho mai chiesto contributi e sostegno finanziario, non ci servono, chiedo solamente che l'Akragas possa avere in gestione lo stadio Esseneto e il campo di calcio di Fontanelle. Aspettiamo di leggere il bando ufficiale e poi faremo le nostre valutazioni".
Partita perfetta e due punti preziosi in cascina. La Fortitudo Moncada Agrigento vince la prima delle due gare interne consecutive. Rieti costretta alla resa col punteggio di 93-68. Più 25 per la squadra di Devis Cagnardi protagonista di una gara molto solida e redditizia, senza sbavature.
Priva di Cosimo Costi, fermato dall’influenza, gli agrigentini hanno dominato e controllato la sfida con Rieti. Partenza sprint dei biancazzurri che nel primo quarto, sospinti dalla mano calda di Alessandro Grande, vanno avanti di 18 punti.
Nel secondo Rieti annulla il divario, complice un calo dei padroni di casa, e si porta sul -5.
Seconda parte di gara di marca Fortitudo. La squadra di Cagnardi è determinata ad ottenere il successo. In evidenza Grande con 22 punti e ben 6 triple, 2 rimbalzi e 3 assist. Bene anche Lorenzo Ambrosin con 19 punti e 4 triple e Albano Chiarastella che chiude la partita con 6 punti, 8 rimbalzi e 9 assist. In crescita l’americano Marfo autore di 13 punti e 6 rimbalzi.
Tra i laziali da menzionare la prestazione dell’ex Ruben Zugno con 20 punti. Sotto tono, invece, Paolo Rotondo con appena 2 punti.
Una vittoria importante in chiave salvezza anche se questa Fortitudo Moncada dà la sensazione di poter ottenere qualcosa più.
Soddisfatto a fine gara coach Cagnardi. "Non era facile vincere perché venivamo da una settimana difficile a livello fisico dopo la trasferta di Cremona ma i ragazzi hanno dato tutto ed ora pensiamo subito al match di domenica prossima".
Elogi alla Fortitudo Moncada dal tecnico di Rieti, Ceccarelli. "Agrigento secondo me esprime il miglior gioco di tutto il campionato guardando il livello dei roster e dei budget. Non siamo riusciti a recuperare la partita quando eravamo lì vicini, abbiamo sbagliato l'approccio e venire ad Agrigento e recuperare un parziale di 18 punti è molto difficile. Questo momento difficile si supera lavorando e centrando il prima possibile una vittoria che ridà il morale alla squadra".
Domenica prossima per la Fortitudo Moncada seconda gara casalinga e seconda sfida da vincere. Nell’inedito orario di mezzogiorno, i biancazzurri affrontano la Juvi Cremona.
Il tabellino
Moncada Energy Agrigento - Kienergia Rieti 93-68 (31-13, 16-24, 22-18, 24-13)
Moncada Energy Agrigento: Alessandro Grande 22 (2/3, 6/11), Lorenzo Ambrosin 19 (1/4, 4/7), Kevin Marfo 13 (4/8, 0/0), Daeshon Francis 10 (4/5, 0/0), Mait Peterson 9 (1/5, 0/0), Matteo Negri 9 (2/4, 1/2), Albano Chiarastella 6 (0/1, 2/3), Nicolas Mayer 3 (0/1, 1/2), Sadio soumalia Traore 2 (1/1, 0/0), Luca Bellavia 0 (0/0, 0/0), Giuseppe Cuffaro 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 21 / 25 - Rimbalzi: 32 8 + 24 (Albano Chiarastella 8) - Assist: 22 (Albano Chiarastella 9)
Kienergia Rieti: Ruben Zugno 20 (4/6, 3/6), Jordan Geist 13 (5/10, 0/1), Marco Timperi 11 (2/3, 1/4), Darryl Tucker 10 (4/7, 0/1), Davide Bonacini 8 (2/4, 0/1), Nikola Nonkovic 3 (0/1, 1/1), Paolo Rotondo 2 (1/1, 0/0), Lucas Maglietti 1 (0/1, 0/0), Maurizio Del testa 0 (0/1, 0/2), Benjamin Marchiaro 0 (0/3, 0/0), Godwin Jhon 0 (0/0, 0/0), Alessandro Feliciangeli 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 17 / 24 - Rimbalzi: 25 7 + 18 (Darryl Tucker 7) - Assist: 4 (Ruben Zugno, Jordan Geist, Davide Bonacini, Lucas Maglietti 1)