L’Akragas continua a sorprendere. Non si ferma più la squadra di Pino Rigoli. Vittoria dopo vittoria. Con la Paganese sono sei. Sei successi consecutivi che stanno consentendo ai biancazzurri di scalare la classifica.
E’ bastato un gol dell’attaccante palermitano Matteo Di Piazza, nel primo tempo, a regalare all’Akragas una vittoria importante contro un avversario che arrivava all’Esseneto forte di un ruolino recente niente male.
E’ stata la solita Akragas: determinata, grintosa, generosa ma soprattutto cinica. La squadra di Pino Rigoli non brilla per il gioco, lascia il pallino in mano agli avversari, ma non puoi permetterti distrazioni perché ti punisce. Nelle ripartenze gli agrigentini si confermano squadra assai precisa e rapida. E’ stato così anche con la Paganese. Di Piazza è stato bravo a farsi trovare pronto. Ma è stato altrettanto bravo l’ex catanese Di Grazia a servirlo ottimamente.
La Paganese prova a reagire e lo fa con l’attaccante Caccavallo. Bravo e attento il portiere agrigentino Maurantonio a neutralizzare con l’aiuto del palo.
A pochi minuti dal termine si infortuna il bulgato Dyulgerov. E’ costretto a lasciare il campo al posto di Candiano. L’Akragas si difende con ordine. La Paganese non riesce ad impensierire particolarmente Maurantonio. Finisce 1 a 0 e grande gioia al termine. Abbracci sul terreno di gioco. Alla partita ha assistito anche il presidente Marcello Giavarini. Il suo abbraccio con il tecnico Pino Rigoli è una bella fotografia che fa ben sperare per il proseguo.
L’Akragas continua la serie positiva. Un cammino sicuramente da primato. Quello che ci voleva per rientrare prepotentemente nel novero delle squadre che ambiscono alla salvezza diretta.
In sala stampa il tecnico del Foggia Roberto De Zerbi riconosce che la sua squadra ha vinto non brillando particolarmente. Anzi, ha chiaramente affermato che il Foggia non ha meritato il passaggio del turno.
"Oggi ci è andata bene. Altre volte abbiamo lasciato molti punti in giro. Ad Agrigento è destino, evidentemente. Usciamo sempre con qualcosa d'importante. Mi auguro in ogni caso che questo club si salvi il prima possibile perché è composto da persone serie. Con l'arrivo di Rigoli la squadra ha trovato un nuovo assetto e sono convinto che possano fare grandi cose.
Noi teniamo molto sia al campionato che alla Coppa Italia. A prescindere dalla competizione noi diamo il massimo impegno. La partita l'ha fatta meglio l'Akragas e noi non abbiamo meritato. Lo dico subito. Tuttavia non credo che il Foggia abbia rubato nulla, considerato che ha anche finito la partita in nove uomini".
Gli errori dal dischetto di Aloi e Dyulgerov danno il lascia passare al Foggia. All’Esseneto i pugliesi conquistano la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia al termine di una partita infinita.
Ma quanta sofferenza per i pugliesi avere ragione di un’Akragas per nulla rassegnata a fare da semplice comparsa. La squadra di Pino Rigoli ha giocato con determinazione, grinta, mettendo sovente in difficoltà la retroguardia rossonera.
In vantaggio i padroni di casa al 5’ con il rientrante Aveni (oggi in campo dopo un lungo infortunio) il Foggia è riuscito in extremis a pareggiare l’incontro, al 89’ con l’esperto attaccante Iemmello.
Si va ai tempi supplementari nei quali entrambe le squadre calano il ritmo di gioco. Il risultato di parità permane anche dopo. Si va ai rigori. Il portiere dell’Akragas Maurantonio neutralizza il tiro di Floriano. Nell’Akragas sbagliano Aloi e Dyulgerov. Foggia in semifinale.
Nel dopo partita il tecnico dell’Akragas Rigoli contento della prestazione della squadra: “abbiamo fatto una grande prova sotto tanti punti di vista. I ragazzi hanno giocato bene. Ci sta prendere gol alla fine e ci sta perdere col Foggia capolista del girone di Lega Pro. Stiamo lavorando sull’intensità di gioco e sulla qualità della corsa. Nei tempi supplementari siamo un po’ calati fisicamente, così come anche il Foggia, complici i pochi minuti nelle gambe di alcuni elementi e le condizioni non perfette del terreno di gioco. Dobbiamo migliorare per essere all’altezza per 90 minuti”.
Pino Rigoli soddisfatto delle prove di Aveni e del giovane Cappello.
“La scelta di Aveni titolare è stata voluta appositamente per valutare il minutaggio del ragazzo che tornava a giocare dopo un lungo e grave infortunio. Ha fatto buone cose così come anche il giovane Cappello che da domani si allenerà stabilmente con la prima squadra. Adesso archiviamo la Coppa Italia e ci concentriamo sul campionato. La gara di domenica prossima con l’Ischia è la più importante della mia attuale gestione e sarà fondamentale per il nostro cammino. Spero i tifosi ci diano una grande mano”.
L’Akragas torna al lavoro. Dopo il successo di Catanzaro, la squadra riprende la preparazione in vista della partita di mercoledì di Coppa Italia contro il Foggia capolista. La gara, calcio d'inizio alle 14, vale l'accesso alle semifinali e la vincente di Akragas - Foggia incrocerà la vincente di Siena – Teramo.
La dirigenza biancazzurra per la partita di Coppa Italia, ha abbassato i prezzi d'ingresso allo stadio nella speranza che ci possa essere una degna affluenza di pubblico.
A parte il settore tribuna Vip, il tagliando valido per l'accesso in tribuna centrale numerata ha un costo di 10 euro mentre i tagliandi per l'accesso in tribuna est (gradinata) e curva sud hanno un costo di 5 euro. I ragazzi fino a 14 anni hanno diritto all'accesso gratuito tranne per il settore tribuna coperta numerata, la prevendita dei tagliandi di Akragas - Foggia è già aperta.
“Abbiamo lavorato bene per tutta la settimana, a Catanzaro cercheremo di trovare i punti necessari per muovere la nostra classifica”.
Pino Rigoli e la sua Akragas sono proiettati alla gara di domani al “Nicola Ceravolo”. Obiettivo: continuare la serie utile. I biancazzurri intendono rispondere così sul campo alla penalizzazione di tre punti comminata dal giudice sportivo.
Questo resta un argomento aperto ma nel frattempo i “giganti” si concentrano sul delicato impegno di campionato.
Nella conferenza stampa pre gara il tecnico Rigoli si è soffermato sull’avversario di turno. “Non sarà facile perché affrontiamo una squadra che si propone efficacemente nella fase offensiva: spesso si trovano con cinque giocatori nei pressi dei trenta metri dell’area avversaria e, pertanto, dobbiamo essere molto attenti a non commettere errori nella fase difensiva. Penso che in attacco sono molto più forti del Cosenza”.
Contro il Catanzaro, l’Akragas non potrà disporre di Capuano e Thiago Cazè per infortunio. Completamente ristabilito, invece, l’attaccante Di Piazza.
Lavori in corso nel terreno di gioco dello stadio di Agrigento. Per alcuni giorni calpestio vietato per consentire alla ditta incaricata di renderlo pienamente utilizzabile.
L’Akragas sposta le sedute di allenamento nel campo di Fontanelle. Non è la soluzione ottimale, considerate le dimensioni del campo della frazione agrigentina, ma è quella che al momento si rende necessaria per far fronte alle necessarie opere.
Ci sono voluti due tempi supplementari per decidere la vincente tra Fortitudo Moncada Agrigento ed Acea Virtus Roma. Al pala Moncada l’ha spuntata Agrigento in una delle partite più lunghe, avvicenti ed incerte delle ultime stagioni. Col fiato sospeso fino all’ultimo. E’ andata bene ai padroni di casa, più precisi e lucidi nei momenti decisi del match.
99 a 93 il successo dei ragazzi di Franco Ciani. Priva dell’infortunato Albano Chiarastella, la Fortitudo Moncada ha avuto in Marco Evangelisti e Kelvin Martin i protagonisti assoluti, entrambi autori di 27 punti. Loro i migliori realizzatori ma non va tralasciato l’apporto dell’altro americano Eatherton, rimasto in campo cinquanta minuti realizzando 16 punti, 12 rimbalzi e 3 stoppate. Una vittoria importante in un momento delicato della stagione per gli agrigentini, così come ha avuto modo di sottolineare in conferenza stampa il coach Franco Ciani.
“Oggi la cosa importante era portare a casa un risultato positivo, stare davanti in classifica, respingere l’attacco di chi ci insegue, tenere il passo di Scafati. Avevamo quindi delle forti motivazioni e poi dovevamo riscattarci della partita in casa contro Biella. Dopo la sequenza di infortuni che ci ha accompagnato quest’anno, prima quello di Piazza, poi Eatherton, adesso Chiarastella, sotto il profilo mentale la vittoria è stata una grande iniezione di fiducia e di serenità, perché la squadra è stata in grado mentalmente di giocare con solidità, con mentalità. Con la voglia di vincere su ogni pallone, e quindi anche in una situazione di stanchezza e di affaticamento fisico, siamo sempre stati solidi e per questo devo complimentarmi con i ragazzi.”
Franco Ciani ha anche rimarcato il contributo dei giovani
“Tengo a ricordare Federico Vai e Vittorio Visentin che hanno avuto pochi minuti ma importantissimi e pur senza segnare hanno fatto quelle cose che non si vedono, come i rimbalzi, i palloni per terra, gli aiuti, le difese e di questo gli va reso merito assolutamente. La seconda citazione va a Scott Eatherton per i suoi 50 minuti in campo senza mai uscire, chiudendo questa partita con 16 punti e 12 rimbalzi, quindi direi che oggi un particolare merito va certamente a lui.”
E’ bastato il suo nome. E’ bastato richiamarlo in panca per ricreare entusiasmo. Chiamiamolo pure effetto Rigoli. Di questo si tratta. Ad Agrigento ha fatto molto bene. Un campionato vinto brillantemente: dall’Eccellenza alla serie D. L’anno successivo ha sfiorato la promozione in Lega Pro, fermata solo dalla super corazzata Savoia.
Poi la separazione, la vittoria del campionato lo scorso anno con Feola in panchina, ma Rigoli è sempre rimasto nei cuori dei tifosi biancazzurri. La riprova si è avuta vedendo i numerosi tifosi che non hanno voluto mancare di salutarlo nel giorno della conferenza stampa di presentazione. Baci, abbracci, strette di mano, fotografie, incoraggiamenti.
In tanti anche nel pomeriggio a seguire la seduta di allenamento. Porte aperte allo stadio “Esseneto” e applausi per lui. Qualcosa è cambiato rispetto a qualche giorno fa. A cominciare dall’entusiasmo ritrovato, seppur con la consapevolezza che questa Akragas ha necessità di tornare a fare punti per continuare a sperare nella salvezza. Rigoli ha tanta voglia di fare ad Agrigento ed in Lega Pro. Un campionato che ha sempre sognato di vivere da protagonista e adesso, insieme all’Akragas, intende goderselo e conservarlo. Il cammino è difficile ma non impossibile. A patto che la squadra ritrovi la determinazione e la combattività espresse nelle prime giornate; che la società faccia qualche ulteriore sforzo per rinforzare l’organico, ed il pubblico si stringa attorno all’Akragas per creare la simbiosi perfetta.
Ci si deve credere. Si può fare. Così come urgente è diventata la questione illuminazione dello stadio “Esseneto”. Senza riflettori la ribalta nazionale della Lega Pro è destinata a spegnersi. Adesso, più che mai, bisogna passare dalle parole ai fatti.