Un preliminare di cessione sarebbe già stato sottoscritto qualche mese fa e c’è la volontà di rilanciare il calcio ad Agrigento. La holding iraniana capeggiata da Karimouee intende riaccendere il “motore” dell’Akragas e a fine mese è previsto un suo ritorno ad Agrigento per concludere l’operazione di acquisizione del club.
Gli iraniani dovrebbero rilevare il 100% della società biancazzurra. L’iter propedeutico sarebbe già stato ultimato e pare si attenda solo la formalizzazione davanti al notaio.
Un’operazione importantissima per il futuro dell’Akragas. Il passaggio all’holding iraniana dovrebbe colmare le difficoltà di natura finanziaria e rilanciare il calcio in città dopo un paio d’anni complicati, culminati con l’amara retrocessione in serie D. Dal nuovo gruppo dirigente si ci aspetta l’immediata realizzazione dell’impianto di illuminazione all'“Esseneto” e la sistemazione dello stadio, la valorizzazione e potenziamento del settore giovanile con, possibilmente, la graduale realizzazione di un campo alternativo per gli allenamenti.
Ma occorre principalmente mettere le persone giuste al posto giusto. Per andare lontano occorre il denaro ma soprattutto la competenza dei dirigenti. Le scelte saranno determinanti per comprendere la portata del progetto.
Ad Agrigento c’è curiosità, attesa, voglia di cambiare pagina e cancellare le amarezze del recente passato. La trattativa con gli iraniani desta interesse nella gran parte dei tifosi biancazzurri pronti a dimostrare che Agrigento è piazza calorosa, passionale, pronta ad accogliere ed abbracciare chi viene ad investire nell’Akragas. Ma è anche una piazza che ama la verità e le persone serie. Il contrario non porta nulla di buono e, prima o poi, subentrano scollamento e disaffezione.
I tifosi dell’Akragas aspettano Karimouee ed il nuovo corso. Sono pronti a sprigionare l’urlo “Forza Akragas” e riempire l’Esseneto. Il “Gigante” vuole rialzarsi.