La Fortitudo Moncada Agrigento incassa una brutta sconfitta sul campo di Casale Monferrato. Pesante sia sotto il profilo tecnico che nel punteggio finale, 82 a 59.
Agrigento non è mai stata in grado di impensierire i padroni di casa: praticamente inesistente sia in attacco che in difesa.
Casale Monferrato ha dominato, prendendo un buon margine di vantaggio. La squadra di Ciani ha reagito solo nel terzo quarto: dal -16 è riuscita a portarsi a -7 a cinque minuti dalla fine del terzo periodo.
La partita sembra riaperta ma non è così. Casale Monferrato ritorna la squadra implacabile dei primi due quarti e per Agrigento è notte fonda.
L’ultimo quarto scivola via senza particolari sussulti d’orgoglio da parte della Fortitudo Moncada.
Casale Monferrato vince facile e conquista due punti importanti. Per Agrigento un brutto passo falso. La squadra non riesce a trovare continuità nel rendimento, ed è ciò che più preoccupa.
Domenica prossima Agrigento ritorna a giocare in casa. E’ attesa ancora da una gara difficile contro Treviglio. Sarà l’ultimo impegno prima di giocare la final eight di Coppa Italia.
I commenti del dopo gara:
Coach Marco Ramondino: “E’ una grandissima soddisfazione aver ottenuto questa vittoria perchè Agrigento è una squadra di ottimo livello, con talento, esperienza e fisicità. Voglio fare grandi complimenti ai nostri ragazzi per la presenza in difesa e per aver avuto la forza di reagire anche quando Agrigento sferrava colpi in difesa e voleva provare a distruggere il nostro gioco. Non abbiamo tempo per goderci la vittoria perchè venerdì ci aspetta un’altra partita importante contro Agropoli. La capacità dei giovani di giocare a mente fresca, senza cioè aver vissuto i precedenti contro Agrigento, ha avuto un valore aggiunto in questa partita. Non parlo di playoff perchè questo è un campionato in cui bisogna stare concentrati: siamo stati bravi a nuotare in apnea e dobbiamo continuare a nuotare così”.
Coach Franco Ciani: “Oggi è doveroso iniziare facendo i complimenti a Casale che ha giocato una partita eccellente, interpretando il clima e il tipo di basket del girone di ritorno, propedeutico a quella che sarà la post season. Noi abbiamo espresso una pallacanestro adeguata solo per 5/6 minuti del terzo quarto quando sembrava avessimo ripreso il controllo di noi stessi: ma poi abbiamo subito un parziale di 17-0 e questo significa che non siamo stati nuovamente in grado di interpretare la partita nel modo necessario per vincere. Sapevamo sarebbe stato un mese difficile con trasferte e in mezzo la Coppa Italia, ma se non dimostriamo la capacità di reagire a questo ciclo, potrebbe anche essere più pesante. La Junior è stata straordinaria, ma noi non siamo riusciti ad esprimerci come squadra. Abbiamo avuto un iniziato di campionato in cui abbiamo balbettato parecchio, poi ci sono state 7 vittorie consecutive che sembravano averci fatto trovare i nostri equilibri a dispetto dei vari infortuni che abbiamo avuto, da Piazza a Chiarastella passando per De Laurentiis. La cosa che mi rammarica e preoccupa, è aver intrapreso la strada giusta e non aver avuto la capacità di proseguire”.
Novipiù Casale Monferrato – Fortitudo Moncada Agrigento 82-59 (21-12; 44-30; 66-41)
Novipiù Casale Monferrato: Tolbert 16 (8/9, 0/1 tl), Nikolic 8 (4/4, 0/2, 0/2 tl), Denegri 2 (1/1, 0/1), Tomassini 10 (2/6, 1/4, 3/3 tl), Natali 3 (1/2 da tre), Blizzard 11 (3/4, 1/5, 2/2 tl), Di Bella 12 (3/4, 1/3, 3/4 tl), Martinoni 15 (5/10, 0/1, 5/5 tl), Severini 5 (2/7, 1/2 tl), Bellan, Ielmini ne. All. Marco Ramondino
Fortitudo Moncada Agrigento: Bucci 5 (1/5, 1/1), Buford 15 (6/8, 0/1, 3/5 tl), Cuffaro ne, Zugno 5 (1/4, 1/1), Evangelisti 6 (2/4, 0/1), Ferraro 2 (1/1, 0/1), Chiarastella (0/3 da tre), De Laurentiis 6 (2/3, 2/3 tl), Piazza 10 (2/5, 1/2, 3/4 tl), Bell-Holter 10 (1/3, 2/6, 2/2 tl). All. Franco Ciani
Il bunker difensivo biancazzurro regge 89 minuti quando arriva il gol, duramente contestato dall’Akragas, del giallorosso Giovinco. Il Catanzaro vince la sfida salvezza del “Ceravolo” e conquista tre punti importanti per il proseguo del campionato, in ottica salvezza. L’Akragas è costretta alla resa ma dopo aver giocato complessivamente una gara accorta e con poche sbavature.
Quella che si gioca al “Nicola Ceravolo” è l’undicesima sfida della storia tra Akragas e Catanzaro. La formazione iniziale dell’Akragas è la stessa che ha giocato il derby col Catania. In virtù del fattore campo e di una classifica peggiore il Catanzaro ha l’obbligo di fare la partita e i ragazzi di Alessandro Erra dopo un inizio stentato hanno il pallino del gioco.
I primi venti minuti sono di studio. Non si registra alcuna azione di particolare rilievo.
La prima trama d’attacco dell’incontro la costruiscono i biancazzurri di Raffaele Di Napoli. Al 28esimo vanno vicinissimi al gol: da pochissimi metri Coppola, controllato da un avversario, spreca mandando sopra la traversa su assist perfetto di Salvemini.
Al 33esimo la risposta del Catanzaro con Basrak ma il suo tiro è neutralizzato da Pane. Un minuto dopo ancora Catanzaro in evidenza con il diagonale insidioso di Pasqualoni, ma Pane è bravo a deviare.
Al 42esimo i padroni di casa hanno un’altra buona opportunità con Carcione su calcio di punizione, ma Pane è attento.
In chiusura di tempo il Catanzaro rischia in difesa con Esposito che perde palla e per poco non consente all’Akragas di sbloccare il match.
Il primo tempo si conclude dopo quattro minuti di recupero concessi dal direttore di gara Nicolò Cipriani di Empoli.
Il secondo tempo è giocato con maggiore intensità ed agonismo. L’ingresso in campo di Cunzi per Basrak vivacizza la manovra del Catanzaro. I padroni di casa rientrano sul terreno di gioco con un piglio diverso, sono più offensivi. L’Akragas abbottonata nella propria metà campo sventa gli attacchi dei giallorossi.
Al 64esimo il primo cambio nell’Akragas. Di Napoli manda in campo Klaric per Cochis. Un minuto dopo il Catanzaro invoca il calcio di rigore per un presunto fallo di mano di mano di Riggio, ma le immagini chiariranno che l’arbitro ha visto bene non concedendo la massima punizione.
Al 68esimo destro di Palmiero abbondantemente sopra la traversa. Il secondo tempo propone un Catanzaro costantemente nella metà campo biancazzurra. L’Akragas si difende ma nell’ultimo minuto di gioco arriva la doccia fredda: il portiere Pane non trattiene il pallone su cross di Icardi in uscita e Giovinco insacca l’uno a zero. Il capitano dell’Akragas protesta con veemenza lamentando di essere stato spinto ed il direttore di gara lo espelle. Piove sul bagnato sull’Akragas che resta in dieci ed incassa la sconfitta. Una sconfitta bruciante non foss’altro perché maturata nell’ultimo minuto regolamentare proprio quando l’Akragas iniziava ad assaporare la conquista di un punto prezioso.
Finisce con il Catanzaro che fa bottino pieno e raggiunge in classifica l’Akragas. La sfida salvezza si accende, lotta più che mai aperta.
Una vittoria complessivamente meritata dal Catanzaro che ha avuto il pregio di crederci maggiormente. L’Akragas ha giocato con impegno e determinazione ma in avanti non ha osato granché. La squadra di Di Napoli torna a casa con la consapevolezza di poter competere fino alla fine per conservare la Lega Pro. I nuovi arrivati si stanno inserendo sempre meglio. I giovani continuano il loro percorso di crescita. Avanti, con fiducia.
Rieccolo a Catanzaro su quella panchina che ad agosto gli fu tolta per “incomprensioni dirigenziali” dopo aver condotto i giallorossi alla salvezza nella scorsa stagione. Adesso il club calabro ha deciso di richiamare in panca Alessandro Erra con la missione precisa di conservare in extremis il posto in Lega Pro.
Un compito difficile ma, numeri alla mano, ancora possibile. Alessandro Erra vuol giocarsi le sue possibilità nelle restanti tredici partite.
“Saranno tredici finali. Il campionato è entrato nella fase decisiva e la nostra situazione di classifica non ammette ulteriori sbagli. Abbiamo ancora la possibilità di salvarci ma per riuscirci dobbiamo avere estrema determinazione. Il margine di errore è minimo. Prepariamoci ad un finale di stagione infuocato.
I ragazzi mi sembrano predisposti al sacrificio. Ho notato in loro il piacere di ritrovarmi: riprendiamo insieme un lavoro già avviato, non partiamo da zero ed è importante.
Sabato con l’Akragas dobbiamo iniziare bene. Ci vuole molta grinta con la consapevolezza che anche un episodio può rivelarsi determinante. Sono certo che il pubblico di Catanzaro ci darà una mano d’aiuto. Tutti insieme possiamo farcela”.
La vittoria sul Catania sembra aver riacceso l’entusiasmo. La squadra inizia a raccogliere i frutti del lavoro intenso sviluppato sia sotto il profilo tecnico che psicologico da parte dell’allenatore Lello Di Napoli e dei suoi collaboratori.
Non si fanno spesso i nomi del vice allenatore Leo Criaco, del preparatore atletico e dei portieri, Nicola Albarella e Leo Pellegrino, ma se i giovani biancazzurri gradualmente stanno migliorando le prestazioni in campo è anche merito loro e gli va riconosciuto.
Anche il pubblico domenica ha piacevolmente colpito: lo abbiamo finalmente visto numeroso e caloroso. Ha incitato l’Akragas con grande passione trascinandola ad un successo importante.
Tutto molto bello, ma adesso bisogna continuare. Le “finali” non sono finite e per raggiungere l’obiettivo la strada è ancora lunga. E’ necessario che la squadra trasferisca sul campo la stessa intensità, determinazione, voglia di lottare e vincere mostrate nel derby col Catania. Ma è anche necessario che i tifosi si stringano ancora di più alla squadra. Riempire lo stadio “Esseneto” anche nelle prossime settimane sarà determinante per creare l’atmosfera giusta e caricare a dovere i ragazzi.
Catanzaro rappresenta un altro stuzzicante banco di prova. L’Akragas va ad affrontare al “Ceravolo” un’avversaria oggi in piena lotta per evitare la retrocessione, rafforzata nel mercato invernale dagli arrivi degli ex biancazzurri Zanini e Gomez. Gara difficile ma non impossibile, a patto che l’Akragas mostri lo stesso volto della partita col Catania. Bisogna insistere. Decisamente insistere.
Nel frattempo, l’Akragas ha ripreso gli allenamenti sul sintetico di Fontanelle con un clima di entusiasmo e fiducia. Di Napoli sabato potrà contrare sulla disponibilità di Cazè e Russo, al rientro dopo la squalifica.
La domenica vissuta allo stadio "Esseneto" nel derby col Catania resterà nella storia e nella memoria dei tifosi. Ma con lo spirito visto con gli etnei questa Akragas potrà scrivere altre belle pagine.
Finisce in parità, due a due, il posticipo del campionato di Lega Pro girone C. Allo stadio “Gigi Marulla”, Cosenza e Reggina si sono divise la posta in palio al termine di una gara divertente e ben giocata da entrambe.
La Reggina di Zeman è stata due volte in vantaggio ma il Cosenza è riuscito ad evitare la sconfitta interna. Coralli per la Reggina e D’Orazio per il Cosenza sono stai gli autori dei gol.
Con questo punticino la Reggina sale a quota 23 in classifica e si porta ad un solo punto dall’Akragas.
Anche dai social network arriva l’auspicio ad un ricompattamento dell’ambiente per fare in modo che l’Akragas superi la crisi societaria e concluda positivamente la stagione.
In particolare, il gruppo facebook “La Vera Akragas” attraverso la propria pagina ha espresso il desiderio di rivedere la dirigenza unita per il bene della squadra.
Pubblichiamo quanto scrive il gruppo “La vera Akragas”.
"L’abbiamo sognata, fortemente desiderata, e i nostri ragazzi ci hanno regalato una grande domenica di calcio. Una domenica da sogno. Il Catania è crollato sotto i colpi di una squadra affamata, desiderosa di dimostrare di poter concorrere alla salvezza.
Domenica per noi tifosi è stata una giornata che non dimenticheremo mai. Vedere finalmente una squadra competitiva nonostante la giovane età media e mettere in difficoltà, e battere meritatamente un Catania tecnicamente superiore è stata una grande soddisfazione.
L’Akragas di Raffaele Di Napoli contro il quotatissimo Catania ci ha fatto sentire orgogliosi di sostenere questa squadra. Non undici ragazzini pronti a subire inermi la goleada ma undici autentici “giganti” degni di indossare la maglia biancazzurra della nostra gloriosa Akragas.
Le difficoltà economiche ci hanno fatto perdere alcuni dei giocatori maggiormente rappresentativi, ne sono arrivati altri che, siamo sicuri, faranno del loro meglio per contribuire alla causa Akragas.
La vittoria sul Catania ha riportato entusiasmo nell’ambiente e alimentato una classifica che ci consente di sperare nella salvezza. Siamo sicuri che questi ragazzi sotto la guida del tenace condottiero Lello Di Napoli sapranno vendere cara la pelle in qualsiasi campo.
In ragione di ciò, il nostro desiderio è quello di rivedere anche una società compatta. Una società anch’essa rinvigorita e pronta a combattere per mantenere una Lega Pro che rappresenta un palcoscenico calcistico di particolare pregio per la nostra città di Agrigento e per tutta la provincia. Perderla sarebbe una sconfitta per tutti, nessuno escluso.
Allora, perché non ripartire tutti insieme?
Perché non ricreare le condizioni per una serenità interna che ci consenta di superare il delicato momento?
Se ciascuno fa la propria parte (noi tifosi e stampa compresi) possiamo ancora regalarci una salvezza che sarebbe come vincere il campionato.
Provate a pensare cosa sarebbe l’Akragas con società, istituzioni, sponsors, tifoseria e stampa uniti. Sogniamo insieme, determiniamo una svolta insieme. Vinciamo insieme!
Il gruppo facebook “La Vera Akragas” auspica una ricomposizione complessiva della dirigenza mettendo da parte incomprensioni, dissidi e controversie per contribuire al rilancio dell’Akragas.
Scrivendo queste parole siamo certi di interpretare il pensiero di quanti hanno realmente a cuore le sorti della nostra amatissima Akragas.
Facciamo insieme un passo in avanti per il bene dei nostri colori. Avremmo vinto la partita più importante dell’anno".
La Vera Akragas
E’ Mario Petrone il nuovo allenatore del Catania. La società etnea ha affrettato i tempi per individuare il sostituto di Pino Rigoli e garantire alla squadra una nuova guida tecnica già da domani alla ripresa degli allenamenti.
Come si legge nel comunicato diramato dal club rossazzurro, Mario Petrone, 43 anni, si è legato contrattualmente al Catania per la stagione corrente con opzione per il prolungamento fino al 30 giugno 2018.
Mario Petrone sarà collaborato dall'allenatore in seconda Cristian La Grotteria.
Nella carriera da allenatore di Petrone la guida della Virtus Bassano, l'Ascoli in Serie B, Capri, il Calangianus, il Tempio, la squadra maltese dello Msida St. Joseph, la Nuorese, il Lumezzane, il Sanluri ed il San Marino.
L’Akragas lo ha “premiato” consentendogli, con i buoni risultati conseguiti, di approdare sulla panchina del Catania; la stessa Akragas con la sconfitta di ieri lo ha di fatto “bocciato”.
Akragas determinante, insomma, nel bene e nel male per Pino Rigoli. Il tecnico ha pagato a caro prezzo la prestazione negativa del suo Catania nel derby con l’Akragas ed oggi dal club etneo è arrivata la nota di rito. Ma è anche vero che i tifosi del Catania non hanno mai particolarmente gradito Rigoli.
L’amore tra il tecnico ed il popolo rossazzurro non è mai realmente sbocciato. Anche ieri è stato contestato dai tifosi rossazzurri presenti allo stadio Esseneto.
“Il Calcio Catania rende nota la risoluzione consensuale del legame contrattuale con l’allenatore Pino Rigoli e l’allenatore in seconda Alessandro Russo, ringraziando i due professionisti per il lavoro svolto ed esprimendo rammarico per la conclusione dell’esperienza alla guida della prima squadra. A mister Rigoli, legato ai colori rossazzurri da un sincero affetto, i migliori auguri per il prosieguo della carriera”.