Dopo quattro anni le strade di Alessandro Piazza e della Fortitudo Moncada Agrigento si separano. Il club biancazzurro lo ha annunciato oggi con una nota ed una lunga intervista pubblicata sul sito ufficiale.
Piazza ha totalizzato 103 presenze in canotta biancazzurra. Lascia una città ed una squadra che ne hanno tanto apprezzato le qualità tecniche ed umane del playmaker bolognese.
Una partenza quasi annunciata dopo il varo del nuovo progetto 2017-2018 che prevede una linea giovane, all’insegna del ringiovanimento del roster e di un ridimensionamento del budget.
Ecco, l’intervista ad Alessandro Piazza rilasciata al sito internet ufficiale.
Dunque, quattro anni ad Agrigento. Quali sono i pensieri che ti passano per la mente adesso?
“Mi vengono in mente tanti momenti, quasi tutti belli. Da quando sono qui ho vissuto solo anni di successi, ed era così già da prima con il gruppo storico che aveva vinto la DNB. Sono arrivato qui dopo aver cambiato moltissime squadre, ed è ovvio che questi quattro anni rimarranno nel mio cuore. I punti più alti sono stati sicuramente la vittoria della A2 Silver e la finale della A2 Gold con Torino, le qualificazioni in Coppa Italia, le vittorie come quella contro Mantova nei playoff, e anche quest’anno dopo un inizio molto difficile siamo riusciti ad arrivare tra le prime quattro. Poi, si sa, i playoff sono una brutta bestia”.
Dovendo scegliere, il momento più bello in assoluto?
“Credo che negli occhi di tutti ci siano i playoff del 2015 fino alla finale. In quelle settimane si respirava un entusiasmo incredibile, sentivamo l’attaccamento di tutta la città e c’era un ambiente fantastico. Noi sul campo vincevamo contro squadre che spendevano molto di più, da neopromossi credo non potessimo fare di meglio. Penso che sia stato l’apice della storia cestistica di Agrigento, e per tutti noi qualcosa da ricordare per sempre”.
Arrivato, dunque, il momento di andare via. Quali sono state le riflessioni di Alessandro Piazza?
“Ci ho pensato tanto. Dopo tanti giorni di riflessione su cosa fosse meglio fare, la scelta della società di ringiovanire la squadra e ridimensionare le spese credo che sia molto responsabile visto il momento attuale e anche la difficoltà di competere la promozione. In questo contesto, per me, era tempo di cambiare, anche ripensando ad alcuni segnali che erano arrivati nel corso della stagione. Ho fatto questa scelta a malincuore ma probabilmente è meglio per tutti. Puntare su un giovane come Ruben Zugno, rispetto a me, può essere una cosa più saggia”.
E ora è il momento dei ringraziamenti. Due anni fa, quando dovevi decidere se rimane qui, i tifosi si mobilitarono. Partiamo da loro?
“I tifosi agrigentini posso solo ringraziarli, perché mi hanno fatto sentire a casa. Agrigento è un posto che ho preferito al ritorno a Bologna, due anni fa, questo la dice lunga su come sia stato bene qui. Ringrazio tutti i tifosi, tutte le persone che mi hanno sempre trattato con i guanti. Ringrazio in particolare la Fortitudo Family e tutti i ragazzi che sono venuti a vederci nelle trasferte per tutta la stagione dove, spesso ci hanno visti fare delle brutte figure. Nonostante questo ci hanno sempre sostenuto e applaudito, e nei momenti brutti non hanno mai fatto mancare il loro appoggio e ci sono sempre stati vicini. Quindi grazie a loro, ora è il momento di altri grazie”.
Prego.
“Ringrazio il presidente Salvatore Moncada per tutto quello che ha fatto, per la stabilità e l’apporto che ci ha dato in questi anni. Ringrazio coach Franco Ciani e tutto lo staff tecnico perché sicuramente i meriti di questi anni vincenti passano sicuramente anche da loro, che hanno dato la possibilità a noi di esprimerci nel migliore dei modi. Ringrazio Cristian Mayer: con lui ho avuto un rapporto speciale. Mi ricordo un episodio su tutti, durante la mia prima stagione qui: iniziammo con 2 vinte e 4 perse e io non stavo giocando bene. Mi invitò a cena a casa sua, spronandomi e dandomi tranquillità, non mi era mai successo che un g.m. facesse questo per me. Probabilmente lì mi sentii davvero a casa, lui mi ha aiutato molto a uscire da un periodo difficile. Lo ringrazio per tutte le ore spese con lui in palestra per migliorarmi al tiro e nei fondamentali. Per me è stato più di un general manager, più di un amico. E’ una grande fortuna per la società e per Agrigento averlo qui, perché ha grandi meriti. Saluto e ringrazio tutti i compagni di squadra che ho avuto, perché se in questi anni abbiamo sempre avuto stagioni vincenti lo devo molto anche a loro. Non so chi rimarrà l’anno prossimo, ma sicuramente la mentalità che abbiamo avuto in campo in questi anni è merito di tutti i ragazzi che sono passati da qui: quelli che c’erano quando sono arrivato, quelli che sono arrivati dopo e, mi auguro, quelli che arriveranno”.
La Fortitudo Moncada Agrigento ha ufficialmente iniziato la programmazione della prossima stagione agonistica. Linea verde, valorizzazione dei giovani di talento internazionale, ridimensionamento del budget, squadra dall'anima vera. Sono queste le credenziali del progetto triennale presentato oggi alla stampa.
Ecco le dichiarazioni del presidente Salvatore Moncada e del riconfermatissimo coach della Fortitudo Moncada Agrigento Franco Ciani, pubblicate dal sito ufficiale del club biancazzurro.
Salvatore Moncada: “Uno spirito nuovo, con profili tecnici diversi e puntando a obiettivi diversi. Riduciamo il budget del 30% rispetto alla stagione appena conclusa ma puntando a costruire qualcosa di duraturo, lavorando sui giovani sia a livello di prima squadra, sia sviluppando in maniera diversa il settore giovanile - creando anche una formazione di Serie C che possa essere parte integrante di questo piano di sviluppo - e iniziando un lavoro di reclutamento ad ampio raggio, anche a livello internazionale.
Quella del coach era però soltanto la prima casella da riempire, adesso ci sono tutte le altre da sistemare per dare il via a tutto questo dal punto di vista operativo. Il direttore sportivo? Ho parlato con Cristian Mayer, aspetto la sua risposta. Sono contento di affrontare questo nuovo inizio con un allenatore che conosco molto bene, di cui apprezzo moltissimo le qualità professionali, sarebbe stato estremamente difficile proporre la stessa cosa a un altro allenatore ma soprattutto a un’altra persona”.
Franco Ciani: “C’erano diversi aspetti da valutare, non soltanto con fredda razionalità. Una progettualità che parta dalla ricostruzione o dalla semplice costruzione non è una cosa così frequente nel nostro ambiente. Questo è stato un aspetto stimolante, ed è soprattutto stimolante l’idea di farlo qui. Tutto quello che di componente umana c’è stato in questi anni ha inciso nella valutazione. La decisione di rimanere qui è legata a questi aspetti, è stata dettata dal fatto che qui si può lavorare per avere buoni risultati, che questo di programmazione ha una sua logica per la nostra società, anche se tutto questo non potrà non passare per dei momenti difficili e crisi di crescita.
Sarebbe troppo facile pensare di far giocare dei giovani e aspettarsi subito un rendimento da veterani. Ci sono delle variabili che dovremo essere tutti pronti ad affrontare. Da questa società e da questa città ho avuto tantissimo in questi sei anni, nel momento in cui la mia figura è stata ritenuta importante c’è anche una forma di responsabilità, la voglia di lavorare per dare continuità a qualcosa che è importante per noi, per la città, per tutti quanti. Ci sarà da lavorare e a volte sbattere la testa contro al muro, ma la decisione è stata quella di rimanere ad Agrigento e di lavorare con questa prospettiva”.
Carne alla brace, brindisi, musica e l’allegria di chi ha conquistato un obiettivo importante. Così un nutrito gruppo di tifosi e alcuni giocatori, staff tecnico e medico e collaboratori dell’Akragas ha festeggiato la meritatissima salvezza. Nell’antistadio è stata festa grande all’insegna della semplicità e del buonumore. Una piacevolissima festa conclusasi a notte fonda ed occasione per ringraziare ed osannare i giocatori dell’Akragas per il miracolo sportivo.
Il tecnico Raffaele Di Napoli ha elogiato il gruppo per il grande impegno e l’attaccamento ai colori biancazzurri. L’aver prenotato il posto per il prossimo campionato di serie C rappresenta per l’Akragas motivo di vanto ed orgoglio. Adesso si dovrà pensare al progetto calcistico del nuovo campionato.
I tifosi si augurano possa essere soprattutto all’insegna della serenità dirigenziale e, possibilmente, con meno sofferenze. La linea da seguire è tracciata: profilo giovane ma con alcuni giocatori di categoria in grado di garantire solidità ed esperienza. Guida tecnica? I tifosi promuovono a pieni voti Raffaele Di Napoli. Ma il punto di partenza è rappresentato dalla società e da alcune scelte collegate ad essa. Il tandem Silvio Alessi-Marcello Giavarini proseguirà insieme? Ci saranno nuovi ingressi in dirigenza? Chi sarà l’uomo mercato? Peppino Tirri rientrerà nel nuovo progetto? Tanti interrogativi che si spera abbiano risposta in pochi giorni per programmare in tempo la nuova stagione.
Se la salvezza è stata raggiunta lo si deve anche a loro. Silvio Alessi, Marcello Giavarini e Peppino Tirri hanno svolto un lavoro importante per consentire al club di approdare ad una salvezza sulla quale quasi nessuno a gennaio avrebbe scommesso un centesimo. Per esigenze finanziarie l’organico è stato molto ridimensionato e arricchito da giovani che hanno dimostrato che con l’impegno e la volontà si possono raggiungere risultati strepitosi. Merito, allora, ad Alessi per aver gestito la società da Agrigento ed essere stato un perno importante di congiunzione e mediazione; a Marcello Giavarini per essere stato in realtà economicamente sempre vicino alla società non tirandosi mai indietro, anzi; A Peppino Tirri per aver saputo individuare i giovani giusti dimostrando competenza e intuito.
Dai loro messaggi tramite facebook si legge grande felicità e soddisfazione per l’importante traguardo raggiunto.
Alessi: “Oggi abbiamo riscritto la storia del calcio agrigentino. Abbiamo mantenuto la categoria con un gruppo di giovani meraviglioso guidati da un grande mister e da un grande staff. Questo successo lo dedico a tutti quanti amano questi colori e a quanti ci sono stati accanto in questi anni. Agrigento merita questo patrimonio calcistico che va salvauardato a tutti i costi. Forza Akragas”.
Giavarini: “Complimenti all’Akragas per la meritata salvezza. Sono impossibilitato a venire ad Agrigentoa gioire con la città tutta ma vi sono vicino anche da lontano. Festeggiate anche per me. Forza Akragas”.
Tirri: “Contro tutto…e contro tutti…restiamo in serie C. Forza Akragas”.
Il prezzo dei biglietti è più caro del solito. E’ vero. Se fosse dipeso dalla società Akragas sarebbe stato sicuramente più a portata di tasca, ma l’organizzazione dell’evento è della Lega alla quale andrà una fetta sostanziosa dell’incasso: la restante parte sarà divisa tra Akragas e Melfi.
Per questa partita a tifosi ed appassionati è chiesto un “sacrificio” e l’importanza della posta in palio richiede la partecipazione di quanti più sostenitori possibili per rendere lo stadio Esseneto “infuocato”.
Chi ama l’Akragas domenica non può e non deve mancare. La squadra, la città e la provincia di Agrigento, si giocano la permanenza nella terza serie nazionale di calcio. La categoria determinerà indubbiamente anche le future scelte del club biancazzurro ed il numero di spettatori mostrerà anche quanta voglia di calcio d’alto livello ha ancora Agrigento. Quella che dal prossimo campionato dovrebbe tornare a chiamarsi “Serie C” rappresenta un palcoscenico calcistico di assoluto valore, sarebbe un vero peccato perderla. Anche il pubblico è chiamato a fare la propria parte, ciascuno nel proprio piccolo e secondo le proprie possibilità. “Riempiamo l’Esseneto” è lo slogan di questi giorni e sarebbe emblematico trasmettere ai giocatori in campo il calore e la passione che appartiene ai veri tifosi dell’Akragas. Sarebbe stupendo vedere lo stadio colorato di biancazzurro. Sarebbe stupendo se il tifo trascinasse la squadra dal primo all’ultimo secondo di gara e poi esultare, si spera, tutti insieme.
L’Akragas chiama tutti. Agrigento rispondi. L’Akragas è tua.
Si rinnova anche quest’anno, per i tennisti amatoriali, l’appuntamento con il trofeo Travelgate di tennis (doppio giallo), giunto alla XIX edizione. Il torneo, come da tradizione, si svolgerà presso il villaggio turistico di Città del Mare a Terrasini, nel week-end dal 2 al 4 giugno prossimi.
Anche quest’anno sarà nutrita la partecipazione di tennisti agrigentini, pronti a dare battaglia per aggiudicarsi il trofeo. Il torneo è organizzato da Gero Bellavia, in collaborazione con il Circolo Tennis di Agrigento ed, in particolare, il segretario Alfonso Pace.
Per partecipare alla tre giorni in riva al golfo ci si può rivolgere direttamente all’agenzia Travelgate, per competere nel torneo o semplicemente per trascorrere un week-end all’insegna della tranquillità e del divertimento e assistere a delle partite tiratissime di ottimo livello.
“Carissimi tifosi akragantini, è a tutti voi che mi rivolgo affinché capiate l'importanza della sfida che ci attende domenica contro il Melfi. Sarà una vera e propria battaglia sportiva che ci deve condurre alla realizzazione di un sogno chiamato " salvezza ". Per tale motivo il nostro meraviglioso pubblico deve essere il dodicesimo uomo in campo, per dare una ulteriore spinta a questi meravigliosi giocatori e al nostro allenatore Raffaele Di Napoli, che per tutta la stagione hanno dimostrato professionalità, attaccamento alla maglia che indossano e nei confronti della nostra città.
Dobbiamo salvaguardare tutto quello che la società ha realizzato in questi anni e avere un proseguo, per un futuro sempre più ambizioso. Gli organi competenti ci hanno preso come modello delle società professionistiche, poiché siamo tra i pochi club con i conti in regola ed ad aver utilizzato "la politica di valorizzazione dei giovani".
Alla luce di tutto questo, noi tifosi dobbiamo essere orgogliosi e pertanto domenica lo stadio Esseneto deve sembrare un'arena, dove i nostri giocatori dovranno essere acclamati come dei gladiatori, per vincere questa battaglia sportiva .
Un affettuoso saluto e sempre forza Akragas”.
Silvio Alessi
Il pari di Melfi è accolto con soddisfazione dall’Akragas. Il tecnico Raffale Di Napoli si coccola i suoi ragazzi ed è già proiettato alla gara di domenica prossima. “Siamo soddisfatti dell’esito della gara. La prestazione non è stata delle migliori ma non era facile esprimersi contro una squadra che voleva fare bene davanti ai propri tifosi. L’emozione ci ha un po’ traditi ma la mia squadra ha lottato e portato a casa un punto prezioso. E’ mancata concretezza in attacco ma va bene cosi. Abbiamo colto un pari contro una squadra molto forte.
Adesso ci godiamo questo risultato ma da martedì ci proiettiamo alla gara di ritorno. Lo faremo con il nostro entusiasmo, la nostra sana follia, e la voglia di stupire. Questa squadra vuole la salvezza e penso la meritiamo per il campionato che abbiamo disputato”.
Il tecnico Di Napoli ringrazia i tifosi giunti a Melfi. Adesso vuole il pienone all’Esseneto.
“Dico grazie a nome della squadra e di tutta l’Akragas ai tifosi che con grandi sacrifici sono arrivati a Melfi per sostenerci. Il loro supporto è stato fondamentale. Li abbiamo sentiti vicini e sono davvero commosso. Adesso chiedo loro l’ultimo sforzo. Domenica desidero uno stadio caloroso e gremito. Difendiamo tutti insieme questa Lega Pro”.