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Carmelo Lazzaro

Carmelo Lazzaro

La Fortitudo Moncada Agrigento potrebbe, a malincuore, rinunciare al prossimo campionato di serie A2.  A lanciare l’allarme è il numero uno del club biancazzurro. Come molte società sportive, anche la Fortitudo si trova a fare i conti con la crisi provocata dalla pandemia da coronavirus. Il presidente Moncada è ad un bivio e in una lettera ha messo su carta numeri e considerazioni.  

 

“Oggi mi trovo in un limbo in cui non si può efficientare i costi, perché meno di 900.000 non si può, in questo siamo stati bravissimi. Nessuno nel nostro campionato spende così poco, abbiamo raggiunto nonostante questo efficientamento il miglior risultato nel campionato, non posso ambire a più nonostante lo vorrei perché non avremmo le risorse e gli sponsor, se dovessimo ottenere un risultato migliore.

Per cui tutte queste considerazioni mi hanno portato a decidere di iscrivere la squadra nel prossimo campionato in una serie minore, compatibile alle risorse che il territorio riesce a generare. Io contribuirò sempre con una  grande sponsorizzazione, 250.000 di euro e mi dimetterò, resterò come presidente onorario della società, ed a rappresentarmi ci sarà uno dei miei figli, che amano tanto questo sport.

La squadra è un bene della città se qualcuno ritiene che la città ha risorse da potere dedicare, per mantenere la squadra in serie A2, la società non ha problemi da qui al 15 giugno ad accogliere finanziatori o sponsor, in caso contrario la via è già stata disegnata”.

 

Ripartire da una categoria inferiore potrebbe essere, al momento, la soluzione prospettata da Moncada per contenere i costi. Ma è anche vero che perdere la A2 sarebbe un vero peccato. Innanzitutto per la città, per gli appassionati di basket, per il movimento giovanile in grande crescita. E perdere la Fortitudo Moncada Agrigento dalla seconda serie nazionale sarebbe un grave colpo anche per la stessa Federazione italiana pallacanestro che perderebbe un club di grande affidabilità e solidità sotto tutti i punti di vista. La Fortitudo Moncada negli anni, con i fatti, è riuscita a conquistare la fiducia di chi gravita attorno al mondo del basket dimostrando grandissima serietà. Ora è il momento che anche gli organi federali tendano le mani ai club. E chissà che, in extremis, si possa scongiurare il ridimensionamento, o addirittura la scomparsa, di tante società.  

 

La lettera integrale di Salvatore Moncada, presidente della Fortitudo Agrigento.

 

“La mia vita, è stata sicuramente sempre rivolta a volere dimostrare che nel nostro territorio si potesse fare, nel lavoro e nello sport, ciò che in altri posti era normale fare, una impresa innovativa, una squadra di successo, e non per sola visibilità personale, ma per l’orgoglio di dire ce l’ho fatta qui.



Credetemi non poche volte per farlo ho messo a rischio tutto, per farlo in un posto periferico al mondo, per gli ostacoli di molta gente che non voleva che ci riuscissi, per collaboratori nella realtà non lo erano, ma sono andato avanti, l’ho fatto pensando che questo nel tempo avrebbe portato la consapevolezza ai miei ed ad  un territorio, ed ai suoi giovani, che si poteva fare, e che qui si doveva fare.

Io non so se ci sono riuscito, sicuramente con momenti alterni sono stato la azienda che in termini di fatturato di gruppo tra il 2010 e 2012 ha raggiunto gli importi che nessuno aveva mai raggiunto nel nostro territorio, senza avere appalti dalla pubblica amministrazione non li abbiamo cercati, e nel basket ho raggiunto i migliori risultati della nostra città, i play off per la serie A e il risultato dello scorso anno, anno in cui mi sono divertito tanto.


Gli ultimi anni e la esperienza di questa pandemia mi hanno fatto molto riflettere ,se al di la’ dei risultati,   se ero veramente riuscito a coinvolgere  in questo percorso la mia città, altri imprenditori, e comunque se avessi raggiunto l’obbiettivo, di avere contribuito a creare la consapevolezza, che oltre ad avere, e’ molto bello anche dare qualcosa alla propria collettività.


Non so, non voglio dare un mio giudizio, ho visto tanti giovani , sicuramente migliori di me , ho visto una grande considerazione sul nostro gruppo, e tutto ciò ha appagato la mia ambizione.


Oggi per il dopo pandemia sono entrato in una versione di vita diversa, più concreta, devo iniziare a lavorare, per pensare a chi verrà dopo.


Mi riferisco al basket, questi anni, sono stati anni bellissimi, dove siamo riusciti a creare una grande famiglia, giocatori seri e affettuosi, collaboratori che sono cresciuti, piccole aziende che si sono sacrificati per essere vicini con sponsorizzazioni e un gruppo di tifosi costanti, i nostri abbonati che non hanno mollato mai.

Tutto questo ha portato nel migliore dei casi ad una raccolta tra biglietti e sponsor di 150.000 euro, alcuni anni anche  meno a fronte di costi tra le 900.000 ed il 1.350.000, preciserei che il 15-20% di questi costi sostengono strutture tipo Fip e Lega basket.


E’ facile comprendere chi mette il resto, e quanto abbiamo investito nei venti anni in cui sono stato presidente in modo continuativo, sui cinquant’anni di vita della società.

Oggi mi trovo in un limbo, in cui non si può efficientare i costi, perchè meno di 900.000 non si può, in questo siamo stati bravissimi. Nessuno nel nostro campionato spende così poco, abbiamo raggiunto nonostante questo efficientamento il miglior risultato nel campionato, non posso ambire a più nonostante lo vorrei perché non avremmo le risorse e gli sponsor, se dovessimo ottenere un risultato migliore.

Per cui tutte queste considerazioni mi hanno portato , a decidere di iscrivere la squadra nel prossimo campionato in una serie minore, compatibile alle risorse che il territorio riesce a generare, io contribuirò sempre con una  grande sponsorizzazione, 250.000 di euro, e mi dimetterò, resterò come presidente onorario della società, ed a rappresentarmi ci sarà uno dei miei figli, che amano tanto questo sport.

La squadra è un bene della città se qualcuno ritiene che la città ha risorse da potere dedicare, per mantenere la squadra in serie A2, la società non ha problemi da qui al 15 giugno ad accogliere finanziatori o sponsor, in caso contrario la via è già stata disegnata”.

 

Nell’improbabilità sempre più concreta che si possa tornare a giocare anche in Eccellenza, l’Akragas pensa al futuro. Prima di ogni cosa il club biancazzurro è chiamato a corrispondere i rimborsi spese a tesserati e fornitori. In una nota la società ha scritto di essere al lavoro per concludere anche contabilmente la stagione 2019-2020.

Per la prossima stagione, ancora con mille interrogativi legati principalmente alla pandemia da coronavirus, nell’ottica di una probabile riorganizzazione dei campionati, l’Akragas sarebbe intenzionata a presentare la richiesta per l’ammissione al prossimo campionato di serie D. Tra le varie ipotesi potrebbe esserci quella di un girone di quarta serie composto da squadre siciliane.

La dirigenza guidata dal presidente Giovanni Castronovo – come si legge nel comunicato ufficiale – vorrebbe essere ai nastri di partenza della nuova D.

In questi giorni si susseguono gli incontri in video conferenza ai quali partecipa Sonia Giordano, imprenditrice e operatrice di turismo, da qualche mese vicina all’Akragas ed in procinto di diventarne vice presidente. Nel comunicato diramato dal club biancazzurro si legge, infatti, che “Sonia Giordano ha presentato la volontà di entrare in dirigenza, oltre ad essere lo sponsors principale con la Nauka Viaggi, ricoprendo il ruolo di vice presidente”.

Il prossimo passo annunciato dalla dirigenza è la creazione di una nuova Srl SSD a responsabilità limitata. Ad occuparsene sarà Giancarlo Rosato, avvocato e vice presidente dell’Akragas.

 

Eravamo lanciatissimi verso un importante finale di stagione, ma tutto è stato vano e incredibilmente cancellato dalla Fipav. Meritavamo maggiore rispetto e più considerazione per gli enormi sacrifici fatti durante la stagione. Si poteva trovare un’altra soluzione ma, a mio parere, è mancata la volontà politica”.

Amarezza e delusione nelle parole del presidente della Seap Dalli Cardillo Aragona, Nino Di Giacomo, dopo la decisione della Federazione italiana pallavolo di dichiarare conclusa la stagione sportiva e, soprattutto, di non assegnare scudetti, promozioni e retrocessioni. Una decisione ritenuta molto penalizzante dal presidente Di Giacomo.

 “E’ giusto lo stop ai campionati per tutelare la salute degli atleti ed evitare possibili complicazioni, ma non condivido la scelta di non assegnare i titoli. La meritocrazia, in questo caso, è andata a farsi benedire, non è stata per nulla tenuta in considerazione dai vertici della pallavolo italiana. Società come la Pallavolo Aragona che ha allestito un roster di prim’ordine, investendo tanti soldi, grazie anche al supporto economico di numerosi sponsor che hanno sposato in pieno il progetto di riportare l’Aragona in serie A, era meritatamente in vetta e finalista di Coppa Italia di categoria, prima della sospensione del campionato di serie B1.

Da 50 anni vivo nell’ambiente della pallavolo e una cosa del genere non l’avevo mai vista e non l’avrei neppure immaginata. La mancata assegnazione di titoli, alle squadre in testa ai rispettivi campionati, è un caso più unico che raro”.

La società agrigentina di pallavolo femminile, insieme a propri legali, valuterà se ci sono i presupposti per chiedere alla Fipav il risarcimento del danno economico subito. Nei prossimi mesi si vedranno gli effetti economici della crisi sanitaria. Diverse società pallavolistiche potrebbero non riuscire a proseguire l’attività e non è da escludere che la Pallavolo Aragona possa ugualmente ritrovarsi in serie A2.  

 

Se ne parlava già da alcuni giorni ed è arrivata anche l’ufficialità. La Lega nazionale pallacanestro ha dichiarato chiusi tutti i campionati a causa dell’emergenza Covid 19.  

Ecco la comunicazione

Lega Nazionale Pallacanestro rende noto di aver appena ricevuto dal presidente FIP, Giovanni Petrucci, comunicazione ufficiale circa la conclusione della stagione sportiva di Serie A2 2019-2020. Il provvedimento fa seguito a quelli già assunti dalla FIP, dichiarando conclusi i campionati regionali e nazionali dilettanti, constatata la permanente emergenza epidemiologica da COVID-19, su tutto il territorio nazionale. A seguito delle consultazioni quotidiane avute in questo periodo con il presidente Pietro Basciano e con la LNP, e sentito il parere per via breve del Consiglio Federale, la FIP ha varato il provvedimento che dichiara terminata la stagione 2019/2020. Così come in essere per la Serie B, ed in ottemperanza a quanto richiesto dalla FIP, i rappresentanti di Lega Nazionale Pallacanestro hanno già allo studio proposte di organizzazione e gestione del Campionato di Serie A2 2020-2021. Del tavolo di consultazione LNP considera ovviamente parte integrante LBA, nell’ambito della progettazione delle logiche di interscambio futuro tra i campionati di Serie A e Serie A2.

 

In casa Fortitudo Moncada Agrigento rammarico per una stagione che avrebbe potuto ancora regalare grandi emozioni agonistiche. La squadra di Devis Cagnardi è stata in assoluto tra le maggiori protagoniste dei due gironi di A2.

Adesso il “rompete le righe“. Tony Easley ha lasciato Agrigento per fare ritorno in America insieme alla propria famiglia. Ha atteso fino all’ultimo decidendo poi di fare i bagagli. Sarà solo un arrivederci?   

 

E’ ancora tutto in alto mare. Tutto fermo. Sono più gli auspici che le notizie certe. Anche il mondo del pallone non ha date certe, non conosce il proprio futuro. Ciò che appare certo è che molte società non saranno in condizione di riprendere l’attività sportiva. Diversi club professionistici in questi giorni stanno lanciando il grido d’allarme. Difficoltà inevitabili anche per tante società dilettantistiche che si sorreggono essenzialmente su sponsorizzazioni ed il contributo dei tifosi.   

In casa nostra, nell’agrigentino, gli interrogativi sono tanti. L’Akragas prova a programmare il proprio futuro ed il presidente Giovanni Castronovo ha annunciato i propositi tramite un post pubblicato sulla pagine facebook del club biancazzurro. L’Akragas è intenzionata a chiedere ripescaggio in serie D e lavora al coinvolgimento di altre forze imprenditoriali. Ecco ciò che scrive Giovanni Castronovo.

 “In questi giorni trascorsi a casa ho ricevuto molto messaggi da parte di addetti ai lavori che si sono complimentati per quello che abbiamo fatto. Da tifoso mi sarei aspettato molto di più, ma parlando da dirigente direi che potrebbe bastare così. Questa società è stata rilevata il 26 giugno quando mancava tutto. Era una scatola vuota e l’abbiamo riempita di ottimi calciatori e dirigenti e siamo stati supportati da splendidi tifosi. Il bilancio sarebbe stato anche migliore perché ritengo che con l’arrivo di Gaetano Longo avremmo fatto un ottimo finale di stagione. Quando si riprenderà, lui sarà il nostro allenatore, indipendentemente dalla categoria. È un uomo di carisma che ha dimostrato serietà e attaccamento ai colori, non ha posto questioni e noi lo abbiamo apprezzato molto.

In questi giorni sono in costante contatto con Giancarlo Rosato ed Ernesto Russello per programmare la prossima stagione. Garantiremo le spettanze economiche su giocatori e ai tifosi voglio dire se siamo pronti a raddoppiare. Stiamo cercando di coinvolgere altre forze imprenditoriali da inserire nel nostro gruppo. Siamo a buon punto con i contatti e posso assicurare che se il campionato finisse andremmo a presentare la domanda di ripescaggio in serie D. Molte società non riusciranno a iscriversi e noi stiamo lavorando per farvi trovare con le carte in regola per tentare un ulteriore salto di categoria. Questo spingerà sicuramente i tifosi a starci vicini perché vogliamo portare riportare Agrigento nel calcio che conta”.

Per tante generazioni è stato un punto di riferimento. Tanti giovani agrigentini lo hanno conosciuto, apprezzato, e insieme a lui sono cresciuti all’insegna dei valori sani dello sport.  Agrigento piange la scomparsa di Giovanni Messina. Il suo nome è innanzitutto legato ai tornei di calcetto organizzati nel quartiere di San Michele e a San Leone.

Attraverso il Centro Sportivo Italiano del quale ad Agrigento era il presidente, negli anni ha organizzato numerose attività, si è adoperato affinché lo sport fosse veicolo di promozione sociale e crescita umana, riusciva ad aggregare e ad organizzare in brevissimo tempo e con poco.  

Ed oggi tramite i social sono in molti a ricordarne le qualità umane. I “suoi” tanti giovani lo ricordano con affetto e commozione.

“Il signor Messina ci ha insegnato i valori del rispetto”; “Giovanni è stato padre e amico. Con la sua mitezza e discrezione ha contribuito alla mia crescita”; “Ci lascia una persona cara che mi ha insegnato molto in termini di autodisciplina, disponibilità verso gli altri e i più bisognosi, cortesia spontanea e gratuita. Va via un pezzo importante della mia adolescenza, amico sincero e affettuoso”; “Lo sport agrigentino piange la scomparsa di uno dei punti di riferimento silenzioso e attivissimo”.

Di Giovanni Messina resterà il ricordo di persona mite, cordiale, generosa e rispettosa. Il pallone continuerà a rotolare nei campetti di Agrigento all’insegna della sua memoria.  

Stagione agonistica finita? Forse si. Il presidente della Seap Dalli Cardillo Aragona, Nino Di Giacomo, ha dato il permesso alle atlete ed allo staff tecnico di rientrare nelle proprie città. In casa Seap Dalli Cardillo c’è il rompete le righe in attesa di chiarezza sul futuro.   

 

"La stagione agonistica – dichiara il presidente Di Giacomo - è ormai andata. Non credo ci siano più i presupposti per ritornare a giocare. Non avrebbe senso riprendere il campionato di B1, eventualmente, tra maggio e giugno, disputando direttamente i play off. Non ci sarebbero le condizioni per riprendere l'attività agonistica anche perché gli sponsor non avrebbero la possibilità economica di supportare le società.

I doverosi provvedimenti adottati dal Governo, per contrastare l'espandersi del Covid-19, ha messo in crisi tantissime aziende che difficilmente potranno risollevarsi nel giro di pochi mesi. Mi auguro che la situazione possa migliorare e che vi siano dei provvedimenti efficienti da parte degli organi preposti anche per non compromettere la prossima stagione agonistica.

La Seap Dalli Cardillo Aragona, prima dello stop forzato del campionato, ha raggiunto con merito la prima posizione del girone D, in compagnia del Cerignola, ed ha conquistato la final four di Coppa Italia di B1, dimostrando tutto il suo valore. Non essendoci più tutti i presupposti per ritornare a giocare - continua il presidente Nino Di Giacomo - sarebbe auspicabile che la federazione fin da subito prendesse una decisione possibilmente allargando il novero delle squadre partecipanti ai vari campionati, bloccando le retrocessioni e promuovendo le società di vertice. Così facendo le società interessate al salto di categoria avrebbero tutto il tempo per organizzare al meglio la prossima stagione e farsi trovare pronti ai nastri di partenza nel campionato di appartenenza".

L’emergenza coronavirus ha fermato anche la Fortitudo Moncada Agrigento. Attività agonistica sospesa: niente allenamenti e stop alle gare. Oggi la società biancazzurra ha comunicato di aver autorizzato Christian James a rientrare in America.

In un momento così delicato, il giocatore ha chiesto di poter essere vicino alla propria famiglia in attesa di notizie riguardanti la ripresa dell’attività agonistica.

 

 

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