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Calogero Lazzaro

Calogero Lazzaro

E’ il giorno della separazione ufficiale tra la Fortituto Moncada Agrigento e Rino De Laurentiis. Dopo il saluto di Alessandro Piazza, adesso quello di “ringhio” De Laurentiis.

Dopo cinque anni il giocatore ha deciso di lasciare Agrigento. In una lettera aperta che pubblichiamo sotto, De Laurentiis scrive di aver riflettuto a lungo nelle ultime settimane e di essere giunto a questa conclusione che ritiene quella giusta, seppur dolorosa, per il proprio futuro cestistico.  

 

LA LETTERA APERTA


Non sono uno scrittore, non sono un parlatore, a dirla tutta evitavo anche  di andare in conferenza stampa (scherzosamente), perché pensavo di portare sfiga. Proverò ad essere serio, anche se  non so davvero da dove cominciare. Nelle ultime settimane ho riflettuto molto sul mio futuro, avevo una decisione molto importante e complicata da prendere. Sono state settimane, soprattutto le ultime due, veramente impegnative e combattute.

 

Mi sono guardato dentro e ho ritenuto di dovere fare questa scelta, difficile ma importante per me e per il mio futuro: quella di non proseguire la mia avventura in maglia biancoazzurra, scegliendo un’altra strada che mi porti verso una nuova esperienza di lavoro e di vita. Cambiare sarà difficile, molto difficile, com’è difficile già adesso immaginarmi altrove rispetto ad un posto come Agrigento che per me è casa.

 

Qui ho trascorso cinque anni fantastici, che non avrei mai pensato di vivere. Sono arrivato che avevo 19 anni, quindi quelli trascorsi sono stati per me anni di crescita professionale e tecnica, ma soprattutto umana; sono arrivato che ero un ragazzino e vado via da uomo, con un bagaglio enorme, carico di esperienze, miglioramenti e affetti.

 

 Per questo non posso che ringraziare tutti. Devo molto al Presidente Moncada che mi ha accolto e fatto sentire a casa, al direttore sportivo Cristian Mayer per avermi spronato e dedicato tanto tempo, al coach Franco Ciani per avere fatto di me un giocatore, a tutta la società, per il lavoro che è stato fatto con me e su di me, e perché oggi sono una persona sicuramente diversa rispetto a quando sono arrivato. Preferisco non fare ringraziamenti particolari, perché servirebbero troppe pagine per includere tutte le persone alle quali dovrei dire grazie e non voglio dimenticare nessuno.

 

Non riesco davvero a scegliere, a isolarne solamente pochi ricordi, posti o persone che mi hanno aiutato a crescere e diventare ciò che sono oggi. Sono felicissimo per i traguardi raggiunti in ognuno di questi cinque anni insieme alla mia squadra. Abbiamo sempre dato il massimo e probabilmente abbiamo raggiunto il massimo di quello che potevamo fare. Certo, resta l’enorme rammarico di essere arrivati a un passo dalla Serie A, due anni fa. Naturalmente, però, conserverò soprattutto i momenti belli, come la promozione dalla A2 Silver, le cavalcate nei playoff, le tante vittorie. Lascio Agrigento con la consapevolezza che rimarrà sempre nel mio cuore, che sarà sempre e comunque "come casa" e che sicuramente tornerò perché al di là dello sport ci sono legami quì per me che niente e  nessuno potrà mai spezzare. So già che sarò  di nuovo qui il prima possibile a salutare tutti quelli che mi hanno accolto facendomi sentire uno di loro, giocatore, figlio, amico e fratello.

 

Ciao picciò, a presto

Ringhio #13

 

 

 

Dopo l’ennesimo comunicato e l’ennesimo appello della dirigenza nel quale, in caso di mancate risposte, si preannuncia la consegna simbolica del titolo al sindaco di Agrigento, i tifosi dell’Akragas si mobilitano.

Stanchi di questa perdurante situazione di instabilità dirigenziale e incertezza di programmazione che rischia di compromettere, anche quest’anno, la prosecuzione dell’attività sportiva del club biancazzurro, hanno deciso di organizzare un raduno per far sentire la loro voce e ragioni. A promuoverlo, in particolare, è il gruppo “Fossa dei Giganti 2.0” ma l’appello è rivolto a tutti i tifosi che hanno a cuore le sorti dell’Akragas, senza distinzioni di gruppi.

L’appuntamento è per domani mattina, venerdì 16 giugno, alle 11,15. Il concentramento è previsto davanti all’ingresso degli spogliatoi dello stadio Esseneto.

 

I tifosi dell’Akragas si augurano possa servire per sensibilizzare sulla delicata questione che si ripropone oramai da due anni con modalità pressoché identiche.  

La Fortitudo Agrigento ripartirà dalla serie A2. Salvatore Moncada sarà indiscutibilmente il presidente e Franco Ciani il coach.

Sono queste le principali novità per la stagione 2017-2018. Agrigento continuerà ad avere una squadra nella seconda serie nazionale seppur con un progetto diverso che punterà alla valorizzazione dei giovani talenti. Il nuovo progetto prevede un ridimensionamento del budget del 30%: ma questo non vorrà dire che verrà meno lo spettacolo ed il divertimento, anche perché il presidente Moncada vuol continuare a divertirsi e divertire gli appassionati agrigentini di basket. Ecco perché ha voluto fortemente che alla guida tecnica restasse ancora Franco Ciani. A lui ha offerto un progetto triennale orientato a seguire la linea verde, ovvero valorizzazione dei giovani.

Si punta a comporre un roster frizzante, formato da giovani di talento, desiderosi di dimostrare il proprio valore e di sudare la canotta biancazzurra. Sulla carta la Fortitudo Moncada Agrigento nel prossimo torneo di A2 punterà a mantenere la categoria ma, conoscendo Ciani ed il presidente Moncada, non è detto che l’asticella non possa alzarsi a stagione in corso. Se il club dovesse azzeccare le scelte di mercato potrebbe ottenere un piazzamento diverso. Salvatore Moncada chiede, giustamente, una squadra con un’anima vera, forte, battagliera.

“Resto presidente, anche perché il nostro territorio non offre molto dal punto di vista economico. Ma voglio ringraziare i piccoli sponsor che vorranno continuare a starci vicino e agli appassionati che sottoscriveranno gli abbonamenti. Col coach abbiamo parlato, ci siamo confrontati. Per me è difficile pensare al basket senza di lui al fianco. Ripartiamo con un budget inferiore. Era necessario resettare”.

Parole di grande stima quelle di Moncada nei confronti del tecnico friulano che testimoniano il grande rapporto di amicizia e fiducia. Ecco perché si ritiene che il ruolo di Ciani, in realtà, possa andare oltre la guida tecnica della squadra. Mandato più ampio, anche di natura dirigenziale, manageriale.

Si va, inoltre, verso una riformulazione anche dell’assetto dirigenziale. Dovrebbero essere rivisti i ruoli.  

“Resto ad Agrigento con piacere. Il nuovo progetto mi stimola e non nascondo che la componente umana ha inciso non poco. La fiducia e la stima del presidente mi inorgoglisce e carica. Resto ad Agrigento per dare continuità al progetto di lavoro e sono pronto a dare tutto, come sempre. Ci sarà tanto da lavorare ma le sfide, lo sapete, mi affascinano”.

 

Agrigento investe sui giovani e su un progetto che riteniamo intelligente e, considerati i tempi, parsimonioso. Giocare ancora in A2 sarà per la città un palcoscenico di assoluto prestigioso del quale essere fieri.

In sala stampa il tecnico dell’Akragas, Lello Di Napoli, si gode la salvezza ed esprime la sua gioia per lo straordinario successo.

“Sono felicissimo e ringrazio tutti. I complimenti vanno principalmente ai miei giocatori. Un gruppo straordinario. Dedico questa salvezza alla mia famiglia e alla città di Agrigento. Sono orgoglioso di aver completato ciò che avevo lasciato in sospeso nel 1992. Il prossimo anno giocheremo ancora in Lega Pro. Un finale così lo avevo immaginato durante la settimana così come avevo immaginato segnasse proprio Lorenzo Longo. Faccio i complimenti a Diana e al Melfi ma purtroppo il calcio è questo.

 

Desidero ringraziare Giavarini, Tirri e Alessi per la possibilità che mi hanno dato. Adesso mi godo la festa e poi penseremo al futuro. La mia priorità è l’Akragas ma non sono io a decidere. Vedremo. Adesso godiamoci questa salvezza meravigliosa”.  

Grande festa anche fuori dallo stadio. Il tecnico dell’Akragas, Lello Di Napoli, acclamatissimo dai tifosi biancazzurri. Di Napoli rilascia loro una dichiarazione: “Sono arrivato ad Agrigento con grande umiltà e me ne vado con grande umiltà. Il merito della salvezza è anche vostro, dei tifosi dell’Akragas. Abbiamo vinto tutti insieme”.

 

Di Napoli dice di andare via da Agrigento. Solo per le meritate vacanze estive, oppure lascia la guida tecnica dell’Akragas? 

L’Akragas conserva la terza serie nazionale di calcio. Agrigento calcistica trionfa.  Il ”miracolo sportivo” si è materializzato. Al termine di un gara sofferta i biancazzurri conquistano un pareggio meritato che gli consente di mantenere la Lega Pro. Il prossimo anno, per il terzo consecutivo, ai nastri di partenza dell’importante campionato ci saranno ancora i giganti.  

I tifosi dell’Esseneto, circa duemila, liberano la loro gioia. Finalmente è festa dopo una stagione tribolata. Una salvezza dal sapore particolare, speciale, proprio perché conquistata da un gruppo molto giovane ed al termine di un anno all’insegna delle incertezze, principalmente di natura societaria.

A siglare il gol salvezza è stato l’ex Lorenzo Longo al 77esimo bravo a raccogliere l’assist del piccolo grande Leveque. Prima di quel momento l’Akragas ha tenuto i tifosi dell’Esseneto in grande apprensione sbagliando diverse occasioni gol.

Il Melfi ha accarezzato la salvezza grazie all’autogol nei primi minuti di gioco ad opera del difensore dell’Akragas, Cristian Riggio. I gialloverdi di Aimo Diana si sono poi difesi con ordine dimostrando solidità. Nel secondo tempo l’Akragas ha cambiato qualcosa: il tecnico Di Napoli ha inserito l’attaccante Klaric per Cocuzza e i biancazzurri sono apparsi più tonici e reattivi.

 

Il gol di Longo è stato una vera e propria liberazione. L’Akragas è salva. Può iniziare la festa all’interno del rettangolo di gioco e poi fuori. Giocatori e tecnici in trionfo. Lello Di Napoli ha realizzato un autentico capolavoro con un organico essenziale, con poca esperienza, molto giovane ma anche molto motivato ed unito. Premiato il lavoro del gruppo ed anche della società che ha rischiato ringiovanendo e ridimensionando l’organico. Ma quella linea verde, quasi obbligata, a dicembre criticata dai più adesso si è rivelata vincente. E probabilmente quella che garantirà all’Akragas continuità futura. Complimenti agli artefici del “miracolo”.  

L’Akragas prosegue la preparazione in vista della gara di ritorno dei play out contro il Melfi. Domenica prossima, alle 16, allo stadio Esseneto “la resa dei conti” tra siciliani e lucani. Il Melfi è obbligato a vincere. L’Akragas può contare su due risultati: vittoria e pareggio. A prescindere da ciò sarà gara difficile. I biancazzurri si stanno allenando con grande impegno e determinazione.

Oggi allo stadio Esseneto il gruppo di Lello Di Napoli ha dato vita ad una partitella in famiglia durante la quale il tecnico ha provare diverse soluzioni nei vari reparti. Assente il centrocampista Bruno Pezzella che ha svolto un lavoro personalizzato.

 

Per la gara più importante della stagione, l’Akragas confida nell’apporto del pubblico. La presenza di tifosi è auspicata dal presidente Alessi, ma anche dal tecnico e dai giocatori. “Riempiamo l’Esseneto” è l’appello rivolto ai sostenitori dell’Akragas per fare sentire calore e passione. 

Ultima settimana di lavoro. Sono i giorni più importanti della stagione: in palio la permanenza in Lega Pro. Akragas – Melfi di domenica prossima fa salire la febbre degli appassionati. L’Akragas oggi ha ripreso gli allenamenti allo stadio Esseneto. Quasi due ore di lavoro al quale hanno preso parte tutti i giocatori. E’ tornato in gruppo anche l’esterno offensivo Fabio Aveni, “clinicamente guarito dall’infortunio al ginocchio” .

 

Ricordiamo che per la gara di domenica il tecnico Di Napoli potrà contare sui rientri del centrocampista Palmiero e del difensore Riggio. I due calciatori hanno scontato le rispettive squalifiche. 

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