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Nella foto Peppe Catalano insieme al tecnico Lello Di Napoli e ad un tifoso storico dell'Akragas, Giovanni Catalano Nella foto Peppe Catalano insieme al tecnico Lello Di Napoli e ad un tifoso storico dell'Akragas, Giovanni Catalano

Peppe Catalano scuote l’ambiente: “La mia Akragas è un patrimonio”.

Scritto da  Giu 22, 2017

E’ uno dei calciatori che ha scritto la storia dei “giganti”. Forse il più forte tecnicamente che l’Akragas abbia mai avuto. Era il pilastro negli anni ’80 della C1 con Franco Scoglio in panchina, lo è stato anche negli anni ’90 nel campionato di interregionale e C2. Peppe Catalano in realtà c’è sempre stato. Gol, fantasia, estro, dinamismo, personalità. L'emblema dell'Akragas ed ha anche fatto la fortuna del Messina e successivamente ha indossato le maglie di altre squadre importanti tra le quali Udinese e Triestina. Agrigento è diventata la sua seconda città, considerato che all’ombra dei templi ha deciso di costruire la sua famiglia e viverci.

Abbiamo voluto sentirlo in questi giorni di inizio estate per cogliere le sue sensazioni riguardo la sua amata Akragas.

“Parlare di Akragas è per me come parlare di una parte della mia famiglia e della mia vita. Sono profondamente legato ai colori biancazzurri e con questa maglia conservo tanti ricordi belli, sul campo e fuori.

Sono felicissimo che l’Akragas quest’anno sia riuscita a mantenere la terza serie. Lello Di Napoli ha compiuto un vero miracolo sportivo. E’ stato molto bravo a plasmare un gruppo di giovani, di talento ma anche con poca esperienza. Di Napoli lo conosco bene perché insieme abbiamo anche vinto il campionato di interregionale nella stagione ’91-’92 con Mauro Zampollini in panchina. Posso dirvi che era un giocatore di grande temperamento e generosità. Un grande combattente ma anche un giocatore dalla grande umiltà. Qualità che ho rivisto nell’Akragas che ha da poco centrato la salvezza.

Adesso mi auguro che non si disperda quanto di buono costruito con fatica e impegno. Non conosco le questioni societarie e non mi permetto di entrarci, dico solo che mi piacerebbe che altre forze produttive e sponsors si unissero all’attuale progetto per rafforzare la base societaria. L’Akragas ha bisogno di tutti e tutti devono dare un contributo.

Sono pronto a darlo anch’io qualora mi fosse chiesto di collaborare secondo le mie competenze. L’unione fa la forza. Le divisioni non sono utili alla nostra squadra. Il calcio è programmazione e penso che l’Akragas quest’anno abbia fatto un’operazione molto intelligente valorizzando i giovani e, quindi, contenendo i costi. Bisogna continuare su questa strada, possibilmente mettendo nelle condizioni Lello Di Napoli di lavorare su una rosa più ampia (tra giovani e più esperti). La strada tracciata è quella giusta.

 

Non posso che augurare il meglio alla mia amata Akragas. E ai tifosi dico di stare vicini a squadra e società. La terza serie è un patrimonio importante da custodire. Forza Akragas”.

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