Per la Casertana due punti di penalizzazione da scontare nella stagione sportiva in corso, mentre il presidente Ciro Chierchia è stato inibito per 4 mesi e 15 giorni. Questa la decisione del Tribunale Federale Nazionale in merito ai deferimenti di alcuni club di Lega Pro. Nel girone C sotto la lente di ingrandimento ci sono anche l’Akragas ed il Messina.
Per entrambi i club il verdetto è fissato per il prossimo 2 dicembre “vista l’istanza congiunta della Procura Federale e della difesa dei deferiti”.
L’Akragas risulterebbe coinvolta nella questione della fideiussione per l’iscrizione al campionato di Lega Pro 2016-2017.
Nel frattempo, ecco la classifica aggiornata del girone C di Lega Pro:
LECCCE 29, FOGGIA 29, JUVE STABIA 29, MATERA 26, COSENZA 23, FRANCAVILLA 21, FONDI 20, MONOPOLI 19, CASERTANA 18, ANDRIA 18, CATANIA 15, MESSINA 14, SIRACUSA 14, PAGANESE 14, AKRAGAS 14, VIBONESE 14, TARANTO 12, REGGINA 12, MELFI 11, CATANZARO 9.
Alla ripresa della preparazione il tecnico dell’Akragas, Raffaele Di Napoli, ha chiesto alla squadra ancora maggiore impegno per superare il momento delicato. L’Akragas non vince dalla fine di settembre, ed al periodo di magra si aggiungono le vicissitudini societarie con i passi indietro annunciati da Alessi e Giavarini.
La squadra prova ad isolarsi dai malumori della tifoseria e dall’instabilità societaria. Incombe la delicata e insidiosa trasferta di Pagani. Il quartier generale dei biancazzurri è ancora l’impianto di Fontanelle. Di Napoli può contare sulla disponibilità di quasi tutti i giocatori, tranne Zanini e Marino che in questi giorni stanno svolgendo un lavoro differenziato per recuperare dai rispettivi infortuni.
La squadra è concentrata per provare a fare risultato con la Paganese. Domani, a Fontanelle, l’allenamento congiunto con la squadra Berretti guidata da Accursio Sclafani.
Il presidente Marcello Giavarini chiarisce la propria posizione. Dopo le parole in conferenza stampa del presidente del Cda, Silvio Alessi, che ha, tra l’altro, parlato del disinteresse di Giavarini principalmente perché impegnato in Bulgaria, adesso il presidente esterna sentimenti e intenzioni.
Non è più disposto a finanziare e sostenere il progetto Akragas. Adesso per il club biancazzurro si apre un’altra pagina legata alla prosecuzione dell’attività. La partita più importante per i “giganti” è proprio questa.
Eccovi la lettera integrale inviata da Marcello Giavarini.
“Quando decisi di partecipare al progetto Akragas Calcio, lo feci con grande entusiasmo e desiderio di mettermi in gioco in un mondo a me sì sconosciuto ma che mi allettava per la qualità di un palcoscenico rilevante come la Lega Pro. Fin dall’inizio ho assunto il ruolo prettamente di socio finanziatore e pur avendo acquisito il pacchetto di maggioranza della società ho ritenuto opportuno non avere incarichi in seno al Consiglio di Amministrazione a causa dei miei impegni professionali che, inevitabilmente, mi hanno tenuto e mi tengono lontano da Agrigento.
Pur tuttavia non ho mai fatto mancare alla squadra sia il mio sostegno economico che il mio contributo morale di appassionato tifoso biancoazzurro. Aderii al progetto Akragas convinto di trovare una città euforica in tutte le sue espressioni, pubbliche e private, per il ritorno nel calcio che conta, dopo decenni di purgatorio fra i dilettanti. Venni attratto dalle promesse he avrei trovato efficiente e funzionale lo stadio Esseneto, ma sappiamo tutti come sono andate le cose: la maggior parte degli oneri dei lavori di adeguamento dell’impianto se li è dovuti sobbarcare la società, prima di avere la concessione, con tanta difficoltà e tanti cavilli, della struttura.
Nei giorni scorsi, e suona come una beffa, il Comune ha, fra l’altro, intimato la società a togliere i cartelloni pubblicitari posti nel muro di cinta esterno dello stadio, adducendo motivazioni discutibilissime e che appaiono pretestuose, minando di fatto la possibilità di potere continuare ad usufruire di introiti da sponsorizzazione che costituiscono linfa vitale per la casse societarie. Ma ciò che mi ha colpito, in negativo, è il sentimento di distacco da parte della città nei confronti della squadra, visto che in queste due stagioni calcistiche, l’Esseneto non ha mai avuto il pubblico che una Lega Pro merita, al contrario, e questo è un controsenso, della militanza nelle serie dilettanti , quando di spettatori sugli spalti se ne registravano molti di più. Paradosso pirandelliano, si direbbe da queste parti! Comprendo bene che qualunque tifoso voglia vedere la propria squadra vincente, sempre ai primi posti della classifica, ma non capisco come non si riesca a dare valore alla presenza della propria città in un campionato professionistico, dalla visibilità nazionale, in cui militano squadre di grande blasone e storia calcistica, e non certo rappresentanze provinciali o regionali.
Vi sono città che farebbero carte false pur di avere una squadra in terza serie, ad Agrigento, invece, la si snobba come se la Lega Pro contasse tanto quanto, se non di meno, del campionato d’Eccellenza, con tutto rispetto per quest’ultimo. Premesso ciò, ieri ho avuto un colloquio telefonico con il presidente Silvio Alessi, a cui va tutta la mia solidarietà per le contestazioni e gli insulti subiti. Un colloquio chiarificatore che voglio esternare nei confronti di tifosi e città, ribadendo il mio esclusivo ruolo di socio finanziatore, nel momento in cui mi si chiede una maggiore presenza ad Agrigento, cosa che non posso assicurare, come in passato, per gli impegni personali che mi trattengono a Sofia. Desidero rimarcare che il mio ruolo è stato ed è solo quello di sostegno economico, cosa che non ho mai fatto mancare, ad oggi il mio apporto finanziario è stato di 1.300.000 euro, evitando il pericolo di penalizzazioni da parte della Lega.
La scorsa settimana io ed Alessi abbiamo pagato di tasca nostra lo stipendio ai giocatori, una volta constatato che la cassa sociale era vuota, per non incorrere nelle sanzioni federali. Mi riempie, perciò, l’animo di amarezza, il continuo vociare sulla mia fantasiosa ed inesistente insensibilità nei confronti della squadra, per via della mia non presenza fisica in città. Io mi chiedo: cosa è più importante la presenza economica o quella fisica, quando la società ha di già una sua gestione amministrativa e tecnica con compiti ben distribuiti? Ad ottobre servivano altri soldi e mi sono personalmente ed esclusivamente impegnato ad aprire una linea di credito in banca, per assicurare gli stipendi ai giocatori, per salvaguardare la società da eventuali punti di penalizzazione. Se si pretende anche la mia presenza fisica in città, mi dispiace ma è cosa questa che non posso garantire: la precedenza va alla mia vita personale. Se poi ci mettiamo che, a fronte degli sforzi finanziari che io, e in parte il presidente Alessi, abbiamo fatto per mantenere. L’Akragas nel calcio che conta, siamo anche bersaglio di improperi, insulti, critiche, allora vuol dire che la mia amarezza e delusione hanno oltrepassato il limite, perché nessun componente della società merita di patire offese personali.
Sono fatti molto spiacevoli che mi hanno portato alla conclusione di mollare: da questo momento non sono più nelle condizioni di finanziare la squadra e sono pronto a cedere le mie quote a chi abbia voglia di subentrare per il bene dell’Akragas. Nel caso che nessuno mostrasse interesse, cederò le mie quote alla città nella persona del Sindaco. Faccio presente che lascio la società con un’ autonomia finanziaria sostenibile fino a gennaio 2017. Dopodichè spetterà al Consiglio di Amministrazione decidere sul futuro dell’Akragas. Infine, un sentito ringraziamento a tutti coloro che mi sono stati vicini in quest’avventura calcistica ad Agrigento con l’augurio di un buon proseguimento di campionato”.
Per la Fortitudo Moncada Agrigento una nuova amara sconfitta esterna. Questa volta sul campo di Treviglio. Biancazzurri “asfaltati”. 81 a 57 il punteggio finale.
Che non fosse gara semplice lo si sapeva, considerate anche le precarie condizioni fisiche di tre giocatori. Chiarastella e De Laurentiis non si sono allenati insieme ai compagni per tutta la settimana, mentre per Piazza solo spezzoni. Come se non bastasse ad inizio di partita il capitano Chiarastella ha subìto un nuovo infortunio.
Treviglio ha letteralmente dominato. E’ stato un monologo quello dei padroni di casa che hanno giocato sul velluto. Le cronache raccontano di una Fortitudo Agrigento mai in partita dal punto di vista difensivo. Per la Moncada è l’avvio di campionato peggiore degli ultimi anni. La squadra è falcidiata dagli infortuni e non riesce a trovare la giusta amalgama. Strada in salita.
Questo il commento a fine gara del coach Franco Ciani ai microfoni di LNP TV.
“Abbiamo avuto una settimana molto difficile, senza Chiarastella e De Laurentiis e un solo allenamento per Piazza. Difficile, in queste condizioni, preparare bene una partita contro una squadra di grande ritmo e aggressività come Treviglio. Siamo andati sotto troppo e in maniera troppo passiva in certi momenti, ma se ci fermiamo alle giustificazioni non miglioriamo. Da questa pesante sconfitta dobbiamo ripartire con Rieti. Sprazzi nel quarto periodo? Un po’ di orgoglio e dignità di vogliono anche nei k.o. più pesanti, mostriamo la faccia tutti anche quando c’è poco di positivo da portare via. Nel finale ho scelto di togliere anzitempo Piazza per non correre rischi inutili, viste le sue condizioni e l’andamento della gara”.
Remer Treviglio – Fortitudo Moncada Agrigento 81-57 (24-15; 50-31; 65-42)
Remer Treviglio: Cesana (0/2, 0/1), Pecchia 2 (1/2, 0/1), Dessì (0/1 da tre), Sorokas 21 (6/7, 3/6), Marino 13 (3/5, 2/7, 1/1 tl), Marini (0/3, 0/1), Mezzanotte (0/1), Genovese 9 (3/5 da tre), Rossi 8 (3/6, 2/2 tl), Nwohuocha 12 (5/7, 2/6 tl), Sollazzo 16 (7/10, 2/4 tl). All. Adriano Vertemati
Fortitudo Moncada Agrigento: Bucci 6 (3/4, 0/3), Buford 24 (7/13, 2/4, 4/6 tl), Cuffaro (0/1 da tre), Zugno 6 (2/3, 0/1, 2/2 tl), Evangelisti 4 (0/4, 1/4, 1/2 tl), Ferraro 2 (1/2, 0/1), Chiarastella, De Laurentiis 2 (1/5, 0/4), Piazza 3 (0/1, 1/1), Bell-Holter 10 (3/8, 0/2, 4/4 tl). All. Franco Ciani
“Soddisfatto della prestazione ma insoddisfatto del risultato. E’ come se fossimo bloccati: siamo precipitosi, la voglia di vittoria si trasforma in ansia da risultato. Purtroppo è così.
Daniele Marino ha una micro frattura al piede destro. Sento di ringraziarlo perché prima della gara ha fatto un’infiltrazione per provare ad essere della partita. I ragazzi stanno onorando la maglia che indossano, si stanno impegnando.
Il presidente ha sempre ragione. Posso dire che il mio gruppo non si abbatte. Sappiamo qual è il nostro campionato ed il nostro obiettivo. Andiamo avanti.
Se le parole di Alessi rischiano di destabilizzare l’ambiente nello spogliatoio? Martedì ci faremo un bel bagno di umiltà. Ci guarderemo in faccia con la consapevolezza che stiamo facendo il massimo per il bene dell’Akragas”.
In sala stampa al termine della gara si è presentato un amareggiato Silvio Alessi. Il presidente del cda della società ha parlato della partita ma in particolare del futuro.
“Lucarelli forse ha visto un’altra partita. Mi sembra che l’Akragas abbia fatto qualcosa in più per vincere la gara. Le critiche dei tifosi? Non fa piacere vedere striscioni di critiche alla società. I tifosi sono liberi di contestare ma noi sin da questa estate abbiamo detto che avremmo lottato per la salvezza. Non abbiamo mai promesso una super squadra. Con le risorse economiche a disposizione non potevamo fare di più. Sicuramente le ultime prestazioni non sono all’altezza della situazione. Martedì incontrerò giocatori e staff tecnico: sono tutti in discussione. Occorre sicuramente uno scossone all’ambiente. Se finora la società è rimasta in silenzio lo ha fatto per non generare pressioni ma adesso non possiamo restare inermi. Comprendo la delusione dei tifosi organizzati ma fortunatamente c’è una parte di tifoseria (in tribuna coperta) che al termine ha applaudito. Il nostro obiettivo è la salvezza e se la otterremo anche all’ultima giornata sarà un successo.
Approfitto di questa occasione per annunciare che con molta probabilità questa sarà la mia ultima conferenza stampa da presidente. E’ una decisione sulla quale rifletto già da tempo e oggi mi sento di dire che nell’ambiente non vedo un minimo di gratitudine nei confronti di chi si è speso per il bene dell’Akragas (Giavarini e Tirri). Queste sono persone che mettono denaro ed anima per questa squadra ma la gente evidentemente non lo comprende.
Nei prossimi giorni annuncerò la mia decisione finale durante una conferenza stampa. Se dovessi decidere di lasciare la presidenza resterei come socio dell’Akragas.
Oggi abbiamo la possibilità di giocare in Lega Pro e la gente diserta lo stadio. Sono davvero molto deluso dal comportamento ingrato dei tifosi. Le offese personali sui social network non sono accettabili. Sto valutando l’opportunità di querelare alcune persone che si permettono di offendere”.
Cristiano Lucarelli (Allenatore Messina)
“Abbiamo trovato una squadra che ci ha impensierito, favorita dalle condizioni avverse del terreno di gioco. Ai punti avremmo vinto ma dobbiamo accontentarci. In alcune situazioni siamo stati poco lucidi. Abbiamo costruito poche azioni nitide ma la squadra ha giocato con grande impegno e personalità. Ho visto una partita avvincente giocata da due squadre che avevano desiderio di vincere. Su un campo proibitivo è stato fatto il massimo”.
Il derby finisce in parità. Akragas e Messina si dividono la posta in palio. All’Esseneto si consuma uno dei “film” già visti con l’Akragas che non riesce a vincere. Nei biancazzurri, specie nel secondo tempo, non è mancata la determinazione, la voglia di vincere, ma niente di più. Limiti tecnici ed imprecisione in fase realizzativa hanno spento i desideri dell’Akragas di regalarsi i tre punti.
Il primo tempo regala poco al pubblico presente allo stadio Esseneto. Gara scialba, caratterizzata da molti errori da entrambe le squadre.
L’Akragas non è mai riuscita a costruire azioni degne di nota se non il tiro pericoloso di Gomez al 41esimo che ha costretto il portiere giallorosso Berardi alla deviazione in calcio d’angolo. Poco prima il Messina ci aveva provato con Milinkovic. Per il resto solo noia.
Nel secondo tempo l’Akragas è più determinata e intraprendente. La squadra di Di Napoli corre, ci mette il cuore, ma difetta in fase di realizzazione. Dopo sei minuti i padroni di casa recriminano per un calcio di rigore non concesso dal direttore di gara, De Angeli di Abbiategrasso, per un presunto tocco di mano in area messinese.
L’azione più bella della gara è dell’Akragas: al 14esimo ottima iniziativa di Longo che verticalizza in area per Gomez che però si vede respingere il tiro da Berardi. Sul conseguente corner è Carillo di testa a mandare di pochissimo a lato.
Al 23esimo entrano i campo due ex. Nel Messina spazio per Madonia. Nell’Akragas entra Cocuzza per Cochis. Al 37esimo tentativo del Messina con Foresta: la sua conclusione è sopra la traversa.
Il derby finisce in parità. Zero a zero. Un punto per parte. L’Akragas ancora una volta in casa non riesce ad andare oltre il pareggio. Il secondo tempo tutto cuore e generosità non ha premiato la squadra di Raffaele Di Napoli.
Al termine applausi dei tifosi della tribuna coperta. Fischi dalla Curva Sud.